• Alla Camera dei deputati spagnuola il liberale Sagasta parla lungamente contro la politica del governo, favorevole al papa ed ai borboni e fa l’elogio della rivoluzione italiana (Comandini)
«I governi di Gran Bretagna, Francia e Spagna, sostenuti indirettamente dall’Austria e forse anche dal Vaticano, strinsero un accordo per un intervento militare in Messico (Convenzione di Londra - ndr) adducendo il pretesto della moratoria su alcuni debiti decisa dal governo liberale messicano (vedi 17 luglio - ndr). La forza d’intervento sarebbe sbarcata sulle coste messicane con due obiettivi: recuperare i crediti e istituire un protettorato francese sul Messico. L’intento di Napoleone III, tuttavia, era ancor più ambizioso: si proponeva di formare un impero fondato su un comune retaggio latino e cattolico, che arrestasse e controbilanciasse l’influenza anglo-statunitense sul continente americano. I francesi e i conservatori messicani avrebbero indicato nell’arciduca d’Austria Massimiliano il nuovo imperatore del Messico, provocando così l’abbandono dell’alleanza da parte della Gran Bretagna» (Alicia Hernández Chávez, Storia del Messico, Bompiani 2005).
Reagendo alla decisione di Benito Juárez di non pagare i debiti per due anni (vedi 17/7/1861), le flotte inglese, francese e spagnola approdano a Vera Cruz con intenzioni bellicose.
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