• A Palermo, colpi di fucile nella notte.
• In Palermo il governo luogotenenziale ordina l’arresto di Crispi, dell’avvocato Ferro, del chirurgo Raffaele, ritenuti iniziatori delle dimostrazioni anti-la-fariniane di ieri sera e dei giorni precedenti. Crispi, avvisato, sfugge all’arresto; Ferro è pubblicamente liberato a tarda notte da guardie nazionali; Raffaele, arrestato, è imbarcato per Genova. A sera altre dimostrazioni anti-la-fariniane (Comandini)
• In Palermo il governo luogotenenziale fa pubblicare ordinanza della questura vietante gli attruppamenti; il decreto della questura è lacerato da guardie nazionali tra gli schiamazzi della gentaglia. I consiglieri della luogotenenza, La Farina e Cordova dimettonsi. Il luogotenente marchese di Montezemolo incarica il marchese di Torrearsa, ritirato a Trapani, di formare un nuovo consiglio di luogotenenza. Il luogotenente del Re pubblica proclama ai cittadini ed alla guardia nazionale di Palermo perché la calma rientri negli animi. (Comandini)
Palermo, crispina, garibaldina, contraria al governo • In Palermo, «l’esercito immenso degl’impiegati che temono perdere gl’impieghi e de’ pensionati che temono perdere la pensione». Crispi riuscì a non farsi arrestare. La Guardia nazionale teme la guerra civile e un possibile saccheggio dovuto all’agitazione nelle campagne. Arrestati agitatori che gridano per le strade (“Morte a Crispi! Abbasso La Farina ed il Consiglio di Luogotenenza!»). Li si interroga su chi sia secondo loro Cavour. Uno risponde: «Un mercante di sigari che ha fatto rincarare i tabacchi». Un altro «Un impiegato della Luogotenenza, che non vuol mettere la meta al pane». Il Consiglio di Luogotenenza sarebbe il governo dell’isola, retto finora da La Farina. Il Luogotenente, come dire il presidente, è il marchese Massimo Cordero di Montezemolo. La Farina e gli altri del Consiglio si sono dimessi oggi, consigliando a Montezemolo di chiamare da Trapani il marchese di Torrearsa. «Il fatto di Palermo spiacerà immensamente in tutte le provincie, dove i nostri nomi sono popolarissimi». Si sostiene infatti che una cosa è Palermo, un’altra è la provincia • «Io ho ferma speranza che le elezioni riesciranno a buon risultato, e quell’antagonismo che già si rivela nelle altre città dell’isola contro il primato palermitano, cautamente diretto, può giovare». Così Montezemolo a Cavour. Chiede anche di essere rimosso: «Devo fin d’ora partecipare all’E.V. che dopo questo periodo tempestoso, che il Parlamento dovrà chiudere, non potrei corrispondere più né alle esigenze della posizione né all’aspettazione che il Governo deve porre in chi sarà a capo di questa regione» (Cavour, cit.)
• Proclama del luogotenente Montezemolo annunzia ai siciliani il nuovo consiglio di luogotenenza così composto: prof. Emerico Amari, interno; marchese Fardella di Torrearsa, finanze; avv. Filippo Orlando, giustizia e culti; principe di Sant’Elia, lavori pubblici; barone Turrisi, pubblica sicurezza; prof. Marchese, di Catania, istruzione (Comandini)
• In Messina nel teatro Vittorio Emanuele a sera gran concerto a cura della brigata Pistoia a beneficio del primo asilo infantile intitolato a Garibaldi inaugurato il 1 gennaio (Comandini)
• Proclama in Palermo del luogotenente Montezemolo per commemorare la rivoluzione del 12 gennaio 1848 (Comandini)
• Da Messina Giuseppe Lafarina scrive pubblica lettera a Carlo Pisani sulle cause delle dimissioni del governo luogotenenziale del quale faceva parte in Palermo; vantasi di essere cavurriano, e se rieletto deputato starà fedelmente con Cavour (Comandini)
• In Messina arrestato un operaio francese di nome Boutaille sospetto di complottazioni borboniche col presidio borbonico della cittadella, ed in relazione con tre misteriosi francesi conte di San Martin, visconte De la Pieras, e visconte di Noè, tenente colonnello in ritiro, che sono essi pure arrestati (Comandini)
Il marchese Massimo Cordero di Montezemolo, (“un ammasso di carne fatto inerte dal grasso e dalla crapula”, nella descrizione di un agitatore mazziniano), benché nominato luogotenente delle province siciliane da soli 40 giorni, implora il ministro dell’Interno Minghetti di richiamarlo a Torino (http://albertomontalbano.blogspot.it/).
• A Palermo, a sera nel caffè di Sicilia, uno sconosciuto invita il noto liberale Salvatore Piazza ad uscire; questi rifiutandosi, l’altro spara un colpo di pistola, che ferisce mortalmente un continentale (Comandini)
• Il governo luogotenenziale di Sicilia concede pensione di una lira al giorno a Rosa Donato (che gli storici, compreso La Farina, hanno dato per morta sugli spalti di Messina nel ‘48) e che in quell’anno combattè sempre dal 27 gennaio al 7 settembre contro i borbonici, e, morti tutti i cannonieri che lo servivano, resse un cannone fino all’ultimo contro la mitraglia del Nunziante. Vive poverissima e sulle grucce da dodici anni (Comandini)
• A Mirto, comune del collegio elettorale di Naso, Messina, mentre procedevasi alla votazione per la elezione del deputato al Parlamento di Torino, una banda di borbonici invade la sala elettorale e slanciandosi sul pres. del seggio lo scanna insieme ai figli suoi che erano nella sala (Comandini)
• Col pretesto delle elezioni di varii di loro a deputati, ma più veramente per il cumulo delle molte difficoltà, i componenti il Consiglio di luogotenenza di Sicilia in Palermo, in seguito al ritiro di Torrearsa, Turrisi, e Michele Amari, dimettonsi completamente (Comandini)
• Con decreto reale odierno il co. Michele Amari è nominato consigliere di luogotenenza in Palermo per il dicastero dell’interno in sostituzione del prof. Enrico Amari, dimessosi, e coll’incarico di presiedere il Consiglio di Luogotenenza; il consigliere avvocato Salvatore Marchese è interinalmente incaricato della firma di detto Dicastero; il gen. Giacinto Carini è nominato consigliere di luogotenenza per la sicurezza pubblica in luogo del dimessosi barone Turrisi Colonna; sono accettate le dimissioni del marchese di Torrearsa, che però seguita a dirigere il dicastero delle finanze fino a che sia stato nominato il suo successore (Comandini)
• Reali decreti odierni dispensano il maggior generale Giuseppe Brignone, comandante la 14a divis. attiva, dal comando generale della Sicilia; sostituendogli il gen. Raffaele Cadorna, comandante la 13a divis. attiva (Comandini)
• È decretata l’uguaglianza, per gli acattolici di Sicilia, in tutti i diritti civili e politici come pei cattolici (Comandini)
• A Palermo gli allievi del collegio Garibaldi, fanno una chiassosa dimostrazione sotto i balconi della segreteria di Stato. reclamando di essere anch’essi sciolti, come i garibaldini, e di avere le 12 once ciascuno di soldo di congedo. Intervengono le guardie e li fanno rientrare in collegio (Comandini)
• In Palermo decreto del luogotenente, m.se di Montezemolo, su proposta, del maggior generale Carini, consigliere per la sicurezza pubblica, istituisce una medaglia commemorativa da distribuirsi a tutti coloro che faranno constare, con documenti autentici dell’epoca, di avere preso importante parte, sia politicamente, sia militarmente, ai gloriosi fatti per cui la Sicilia si redense dalla dominazione borbonica. La medaglia sarà d’argento per i componenti il Comitato Generale, che assunse in Palermo la qualità di Governo Provvisorio della Sicilia; per tutti i mutilati e feriti in quei fatti d’armi; e in bronzo per tutti gli altri. Una apposita commissione sottoporrà nel più breve termine alla luogotenenza il modello di detta medaglia, che dovrà raffigurare da una parte la Sicilia libera, che spiegando il vessillo nazionale italiano si stringe alla gloriosa dinastia di Savoia, e dall’altra leggenda analoga all’epoca che deve commemorare: la commissione proporrà anche il nastro relativo (Comandini)
• A bordo del Plebiscito arrivano a Genova da Messina, diretti, d’ordine del governo, a Torino, gli stranieri arrestati per complottazione borbonica (Comandini)
• In Sicilia accettate le dimissioni da consigliere di luogotenenza per l’istruzione pubblica dell’avv. Salvatore Marchesi, che ritorna presso la Gran Corte Civile di Catania; e le dimissioni dell’avv. Filippo Orlando da consigliere di luogotenenza pel dicastero di grazia e giustizia (vedi 22 febbraio) (Comandini)
• In Palermo l‘avv. Filippo Santocanale è nominato consigliere di luogotenenza per la grazia e giustizia, e con la firma interinale per quello dell’istruzione; ed il co. Michele Amari, consigliere per l’interno, è incaricato interinalmente della firma per il dicastero delle finanze, dimettendosi dal governo luogotenenziale i ministri Orlando e Marchesi (Comandini)
• In Palermo l’avv. Santocanale è nominato ministro di luogotenenza per gli affari di grazia e giustizia (Comandini)
• In Santa Margherita pei funerali del capo partito Montalbano, nasce conflitto; gli amici del Montalbano rifugiansi nella Casa Comunale che è assalita e fatta saltare con polvere ed incendiata: restano uccisi otto cittadini. Intervengono guardie nazionali e forza pubblica, sono fatti numerosissimi arresti (Comandini)
Il presidente della Regione Sicilia sale a Roma per incontrare il ministro dell’Interno Virginio Rognoni. Rognoni: «Venne a parlarmi di un quadro politico, non di un’emergenza criminale. Ero un collega di partito che per ventura si trovava a fare il ministro dell’Interno; lui era moroteo io della corrente di Base, avevamo posizioni vicine. Mi illustrò una situazione interna alla Dc siciliana, ed era allarmato non per sé ma per il segretario regionale Rosario Nicoletti, che aveva anche manifestato l’ipotesi di abbandonare l’attività politica. Non mi chiese aiuto né manifestò timori particolari per la sua persona, e io sinceramente non avvertii una situazione di pericolo per lui». Piersanti Mattarella, al suo ritorno, nella stessa giornata, confidò al capo di gabinetto Maria Grazia Trizzino ciò che – precisò – «non dirò né a Sergio né a mia moglie»: il faccia a faccia con Rognoni e un avvertimento: «A questo incontro è da ricollegare quanto di grave mi potrà accadere».
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