«Le mando il progetto per l’istituzione di una scuola veramente tecnica. Glielo raccomando caldamente. Questa scuola sarà il primo passo nella via della riforma dell’insegnamento: prima necessità sociale. Non badi alla burocrazia e ordini che si eseguisca quanto viene proposto: in quindici giorni sarà aperta. Bono non è contrario, Rua applaude, Sella dichiara che sarà la migliore cosa che si sarà fatta dopo il 48. Farò altrettanto all’arsenale di Genova. Spero che altri mi imiteranno. A poco a poco ritrarremo l’insegnamento dal fatale indirizzo che gli si dà, e ciò sarà per lei un vero titolo alla benemerenza dell’Italia da rigenerarsi». (Cavour a Stefano Jacini, Epistolario cit.)
• Decreto commissariale stabilisce in Fermo un Istituto d’Arti e Mestieri per le Marche (Comandini)
• In Firenze Michele Amari dà la sua prima lezione di storia della letteratura araba (Comandini)
• A Roma nelle aule della Sapienza (Università) trovansi al mattino affissi stemmi di Casa Savoia. Grande da fare della polizia (Comandini)
• In Messina nel teatro Vittorio Emanuele a sera gran concerto a cura della brigata Pistoia a beneficio del primo asilo infantile intitolato a Garibaldi inaugurato il 1 gennaio (Comandini)
«In Toscana ha suscitato un’impressione spiacevole l’annuncio dell’estensione, dal regno sardo-piemontese all’intera Italia, delle imposte stabilite dalla legge voluta dal ministro Gabrio Casati a carico degli studenti universitari. La tassa dovuta si aggira, per le lauree che prevedono cinque anni di studio, su un totale di circa duemila lire. Il quotidiano Il Contemporaneo esclama: “Se tanto si paga in Piemonte per l’istruzione che si chiama pubblica, immaginiamo che cosa si dovrebbe sborsare se essa non fosse pubblica ma privata!”» (Nello Ajello, 25/2/2011)
• Inaugurato a Napoli dal Luogotenente il primo asilo infantile, alla Vicaria, in via Grotte della Marra, n. 22 (Comandini)
• In Milano all’Accademia scientifico-letteraria Paolo Ferrari legge la sua prolusione al corso di Storia Moderna (Comandini)
Il ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis parla alla Camera e dice: «Provvedere all’istruzione popolare sarà la mia prima cura... Sarei troppo indegno di essere chiamato ministro del Regno d’Italia, quando io esitassi un momento a proclamare la piena libertà della scienza...».
«[...] In Italia gli studenti universitari sono 950.000, di cui più del venti per cento è fuori corso e solo un quinto frequenta le lezioni. «Ciò è dovuto — secondo il movimento Gaetano Salvemini—al fatto che anche molti professori non svolgono regolarmente le lezioni, hanno il dono dell’ubiquità e sono in grado di fare centinaia di esami in un giorno». In Inghilterra ci sono solo 250.000 universitari, in Francia 680.000. In Francia, anche se ci sono meno studenti, le lauree sono però il doppio che in Italia. Un laureato in Italia costa allo Stato 12 milioni, poco più che in Francia e in Inghilterra, ma è da tener presente che in Italia più della metà degli studenti sono tali solo nominalmente e molti di essi non arrivano alla laurea. Ancora più significativo è il confronto tra corsi di laurea: in Italia vi sono 50.000 studenti di architettura contro i 15.000 in Francia e i 12.800 in Inghilterra; in Italia vi sono 110.000 studenti di giurisprudenza, 70.000 in Francia, e 8.700 in Inghilterra. In Italia vi sono 170.000 studenti di medicina, in Francia 120.000 e in Inghilterra solo 20.000. Le percentuali mostrano differenze ancora più nette: in Italia l’11 per cento degli studenti è iscritto a facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, in Francia il 13 per cento e in Inghilterra il 24 per cento.«Il presente è sfasciato — ha detto Sylos Labini —, ma si può pensare al futuro. Anche adesso ci sono isolotti che vanno bene, ma c’è qualcosa nel meccanismo sociale che non va affatto. I più poveri, iscrivendosi all’università, s’illudono di prendere qualcosa, ma è solo una truffa. Adesso i privilegiati sono ancora più privilegiati. Lo sfascio dell’università è dovuto al fatto che la riforma Gui è crollata sotto i colpi della destra accademica che non voleva il tempo pieno e l’incompatibilità; poi è venuta la sinistra che ha avuto come obiettivo le promozioni senza concorso. Adesso c’è l’accordo tra la destra che ha ceduto sull’Ope legis e la sinistra che, subalterna, sbandiera la battaglia sul tempo pieno ma in verità già ci ha rinunciato. Il peggio della destra si è quindi alleato col peggio della sinistra. Lo sfacelo dell’università è davanti agli occhi di tutti» (Enzo Marzo sul Corriere della Sera).
• La Commissione Pubblica istruzione della Camera approva il testo di legge Valitutti sul riordinamento della docenza universitaria. All’articolo 6 è prevista la creazione “ricercatore”, una terza fascia nella docenza accanto a quelle degli “ordinari” e degli “associati”. L’accesso sarà regolato per i precari da un giudizio di idoneità e per i neolaureati da un concorso. Il ruolo di ricercatore verrà aperto per sedicimila posti, dei quali dodicimila riservati ai precari e quattromila ai neolaureati. [Sta. 1/12/1979]
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