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• Pio IX in Vaticano riceve l’ufficialità francese presentatagli dal generale de Goyon; rivolge parole di ringraziamento, ma omette ogni accenno all’imperatore Napoleone III ed alla famiglia imperiale (Comandini)
7 gennaio 1861
Opuscolo critica alcuni vescovi francesi
• Esce a Parigi l’opuscolo Roma e i vescovi francesi contrari al potere temporale dei papi, criticante i vescovi francesi fautori di tale potere (Comandini)
8 gennaio 1861
Napoleone III a Pio IX: «fedele al programma»
• Napoleone III risponde a Pio IX spiegandogli come egli abbia sempre procurato di rimanere fedele al suo programma: «indipendenza italiana e mantenimento del potere temporale del santo padre.» (Comandini)
Pensione per le vedove Rosettani e Venezia da Fermo
• Decreto da Ancona del commissario per le Marche, Valerio, costituisce una pensione a favore delle vedove Rosettani e Venezia da Fermo i cui mariti furono ingiustamente condannati a morte dalla Sacra Consulta di Roma il 22 dicembre 1854 (Comandini)
9 gennaio 1861
Padre Passaglia e il conte di Cavour discutono le trattative con Roma
• Il padre Passaglia, arrivato a Torino, conferisce a lungo col conte di Cavour circa le trattative con Roma (Comandini)
Stemmi di Casa Savoia nelle aule della Sapienza
• A Roma nelle aule della Sapienza (Università) trovansi al mattino affissi stemmi di Casa Savoia. Grande da fare della polizia (Comandini)
10 gennaio 1861
Padre Passaglia incontra il conte di Cavour
• In Torino conferenza del padre Passaglia col conte di Cavour presente Minghetti. Il padre Passaglia riparte per Roma (Comandini)
Il papa dà ad Antonio Smith giubilazione e croce
• Risoluzione papale concede al generale di brigata Antonio Smith la giubilazione a soldo intero, sanandogli la mancanza degli anni di servizio, ed in pari tempo la gran croce di San Gregorio Magno, in vista dei distinti e fedeli servizi prestati alla santa sede, nell’espugnazione di Perugia specialmente (Comandini)
11 gennaio 1861
Benito Juárez è rientrato a Città del Messico
Rovesciato il governo del generale Miramón, Benito Juárez, grazie anche all’aiuto degli americani, è rientrato a Città del Messico, dove è certo che sarà rieletto presidente. Nel frattempo, il suo governo in esilio ha profondamente rinnovato la costituzione, in un modo che non può essere gradito a Roma: con legge del 12 luglio 1859 ha nazionalizzato i beni ecclesiastici; con la legge del 23 luglio 1859 ha introdotto il matrimonio civile; con la legge del 4 dicembre 1860 ha reso possibile la libertà di culto.
Disordini al teatro Apollo di Roma durante il Trovatore
• A Roma al teatro Apollo alla rappresentazione del Trovatore, per il coro «Si, domani, la nostra bandiera Di quei merli piantata sull’alto…» clamorosa dimostrazione in senso italiano. Il gen. Goyon intervenuto alla rappresentazione, vedendo l’esaltazione del pubblico, minaccia di far sgombrare la sala. È arrestato certo Piperno; e ad una trentina di giovani è vietato di frequentare il teatro (Comandini)
12 gennaio 1861
Teccio di Bajo telegrafa a Cavour: il papa si è rassegnato
• L’incaricato d’affari sardo a Roma, Teccio di Bajo, telegrafa al co. Cavour, da parte di Pantaleoni, che il car. Santucci ha detto tutto al papa circa le trattative fra Roma e Torino. Il papa si è mostrato rassegnato a tutto, anche a perdere il «temporale». Antonelli, chiamato, a tutta prima si è opposto, ma poi si è rassegnato, ed ha chiesto al papa di sciogliere lui e Santucci dal giuramento per poter trattare dell’abbandono del «temporale». Vedranno domani il padre Passaglia, il quale da parte loro domanda che venga nominata per trattare officiosamente persona o di Roma, o di Torino.» (Comandini)
13 gennaio 1861
Cavour telegrafa a Parigi a Vimercati
• Cavour telegrafa a Parigi a Vimercati perché comunichi a Napoleone III le disposizioni del papa per le trattative con Torino (vedi 12 gennaio - 15 gennaio) (Comandini)
15 gennaio 1861
Da Parigi il conte Vimercati telegrafa a Cavour
• Da Parigi il co. Vimercati telegrafa a Cavour a Torino «che (vedi 12-13 gennaio) Napoleone III vedrebbe con piacere il proseguimento delle intraprese negoziazioni segrete con la Corte di Roma; augura loro buon successo; ma ha scarsa speranza di vederle arrivare a lieto fine.» (Comandini)
Gran ricevimento all’ambasciata di Francia a Roma
• A Roma all’ambasciata di Francia questa sera gran ricevimento, affollatissimo, non perchè l’ambasciatore Di Grammont sia beneviso ai romani, ma a scopo di dimostrazione, tenendo questa stessa sera i papisti gran riunione in casa del principe Aldobrandini Borghese. Notansi mancanti all’ambasciata di Francia i tre fratelli Borghese, gli Orsini, gli otto fratelli Cavalletti e varie dame dell’aristocrazia nera. Però su 500 inviti, sono intervenuti 478 invitati, fra i quali i Piombino, Massimo, Rospigliosi e Colonna e dodici cardinali (Comandini)
16 gennaio 1861
Indirizzo sottoscritto da cittadini romani al re
• La Nazione in Firenze pubblica indirizzo sottoscritto da cittadini Romani al re, al quale deve presentarlo Gioacchino Pepoli (Comandini)
18 gennaio 1861
Dimostrazione in Vaticano per la Cattedra di San Pietro
• A Roma per la festa della Cattedra di San Pietro dimostrazione dei papisti, alla messa in Vaticano, e con illuminazione poco riuscita, la sera (Comandini)
20 gennaio 1861
Il sequestro nella sede vescovile di Como
• Nota del Consiglio federale svizzero al governo piemontese per confermare il sequestro dei beni della sede vescovile di Como esistenti in territorio elvetico (28 febbraio 1861) (Comandini)
Vietata l’esecuzione del Trovatore al teatro Apollo di Roma
• Essendosi rinnovata ieri sera al teatro Apollo di Roma la clamorosa dimostrazione per il solito coro del Trovatore oggi monsignor Matteucci proibisce l’esecuzione ulteriore di tale opera; questa sera si dà la Traviata, qui detta Violetta. Il pubblico rinnova per questa opera le dimostrazioni alla frase del dottore nell’ultimo att «La tisi non le accorda che per poche ore» alludendo a Gaeta (Comandini)
La canzone popolare sulla medaglia conferita dal papa
• A Roma corre per le bocche del popolo una canzone che, alludendo alla medaglia conferita dal papa ai combattenti per la causa pontificia a Castelfidardo (una croce capovolta entro cerchio) dice «L’armi cosmopolite – s’ebbero in guiderdone – sul campo – acquevite, – a Roma il ciambellone» «Aversi l’acquavite» vuol dire in gergo romano pigliare le busse (Comandini)
25 gennaio 1861
600 soldati pontifici attaccano Passo Corese
• Nella notte sopra oggi un 600 soldati pontifici sconfinano a Passo Corese, uccidono un milite della guardia nazionale e fanno prigionieri alcuni militari ed il telegrafista (Comandini)
Nuovo giornale Italia e Roma di propaganda
• Sotto questa data è diramata in Roma circolare per la pubblicazione il lunedì di un nuovo giornale Italia e Roma di propaganda unitaria costituzionale (Comandini)
26 gennaio 1861
A Poggio Mirteto la popolazione arresta il vescovo
• A Poggio Mirteto la popolazione, tutta sossopra per l’avanzata degli zuavi pontifici a Passo Corese, arresta il vescovo ed alcuni preti come ostaggi in contrapposto dei prigionieri fatti dagli zuavi (Comandini)
Il generale De Goyon protesta contro la spedizione a Passo Corese
• In Roma il generale De Goyon protesta presso il card. Antonelli e presso mons. De Merode contro la spedizione degli zuavi pontifici a Passo Corese (Comandini)
Investigazioni sulle comunità religiose
• La segreteria generale per gli affari ecclesiastici in Napoli nomina per tutte le provincie commissioni segrete incaricate di investigare e riferire quali comunità religiose meritino di essere eccettuate dalla soppressione (Comandini)
27 gennaio 1861
Fischiato a Roma il reazionario Giorgi di Tagliacozzo
• A Roma sul Corso nell’ora della passeggiata il fanatico Giorgi di Tagliacozzo che comandava bande reazionarie negli Abruzzi è fischiato ed accompagnato fino a casa da folla schiamazzante (Comandini)
2 febbraio 1861
Il conte di Cavour invita Omero Bozino di Vercelli
• Il co. di Cavour invita a Torino il causidico Omero Bozino di Vercelli, che il 27 gennaio da Orvieto, gli ha mandato appunti per un piano di intesa col Vaticano, combinato a Roma con un prete Antonino Isaia, segretario privato del cardinale D’Andrea, e con un don Salvatore Aguglia, siciliano, segretario privato del card. Antonelli (Comandini)
Il principe Francesco di Paola tiene ricevimento politico
• In Roma il principe Francesco di Paola, conte di Trapani, zio del re Francesco II, tiene a palazzo Farnese ricevimento politico (Comandini)
3 febbraio 1861
Agitazione contro il matrimonio civile
• Nelle chiese di Lombardia oggi è letta circolare arcivescovile per promuovere l’agitazione contro la introduzione del matrimonio civile (Comandini)
Numerosi arresti a Viterbo
• A Viterbo un manipolo di cittadini imbattutisi nel delegato apostolico monsignor Roccaserra, gridan «Viva Vittorio Emanuele!» A notte fatta la polizia eseguisce numerosi arresti (Comandini)
4 febbraio 1861
Il Comitato nazionale romano dà 400 lire agli italiani feriti
• Il Comitato nazionale romano, ai quattro militi italiani feriti a Corese dai pontifici e tenuti prigionieri in Roma in San Spirito, manda, per mezzo di gentili signore, 400 lire ed un patriottico indirizzo (19 febbraio) (Comandini)
6 febbraio 1861
Cavour comunica al conte Vimercati notizie da Roma
• Cavour comunica al co. Vimercati a Parigi le seguenti notizie avute direttamente da Roma: «Sei cardinali si sono dichiarati per l’adozione del progetto suo di accordo. Essi sono De Andrea, De Silvestri, Amati, Bofondi, Di Pietro e Santucci. Il papa è indeciso: un giorno dice si l’altro no. Antonelli è scosso. Sperava molto sulla reazione negli Abruzzi, la resistenza di Gaeta, e l’esito delle elezioni. Le sue speranze sono in parte svanite...» (Comandini)
7 febbraio 1861
Comitiva grida «Viva Vittorio Emanuele!»
• A Marino una comitiva di individui va gridando: «Viva Vittorio Emanuele!» Intervengono i gendarmi, uno dei quali è ucciso, ed uno ferito (Comandini)
Pugnalato un gendarme a Roma
• A Roma, poco lungi dal Corso è pugnalato un gendarme. (Comandini)
8 febbraio 1861
Sconfinamento di zuavi pontifici a Nazzano
• Sconfinamento di un 230 zuavi pontifici da Fiano, sulla destra del Tevere, dirimpetto a Corese, a Nazzano (Comandini)
9 febbraio 1861
Anti-italiano chi porta come spilla la croce capovolta
• Una stampa clandestina firmata «gli studenti dell’Università Romana» denuncia come anti-italiani gli studenti che portano come spilla la croce capovolta detta di Castelfidardo. Essi sono Ciabatta Gioacchino, Lenti Carlo, Pescosolido Giuseppe, Farinetti Vincenzo, Cordoni Francesco, Serafini Saverio, Lombi Giov., Piccoli Gustavo, Pediconi Gioacchino, Guerrieri Filippo, Pandolfi Alessandro, Pericoli Giuseppe, Poggioli Pietro, Antonelli Enrico, Poggi Augusto, Grilli Camillo, Landucci Fausto, Gianelli Pietro, Landucci Marco, Porena Filippo, Sciomer Giovanni e Nibbi (Comandini)
Gli zuavi davanti a Stimigliano
• Gli zuavi, allontanatisi da Corese, scorrazzano davanti a Stimigliano al di qua del Tevere, molestandone gli abitanti e sparando fucilate contro alcune contadine lavanti i loro panni nel Tevere (Comandini)
10 febbraio 1861
Thouvenel scrive a Di Grammont sui pensieri di Napoleone III
• Il ministro degli esteri francese Thouvenel scrive all’ambasciatore francese a Roma Di Grammont, che Napoleone III pensa che Francesco II potrebbe trovare conveniente di vendere il palazzo Farnese, la Farnesina e le aree del già palazzo dei Cesari. Lo prega di tastare terreno presso persone in grado di saperne qualche cosa. Palazzo Farnese diventerebbe la sede dell’ambasciata di Francia a Roma (Comandini)
Gli zuavi pontifici a Corese
• Gli zuavi pontifici ritornano a Corese sul territorio italiano (Comandini)
Il segretario dell’ambasciata francese De Piennes a Terracina
• Il segretario dell’ambasciata francese De Piennes, da Mola di Gaeta va a Terracina e torna a Roma (Comandini)
Stato dell’esercito pontificio
• Stato numerico odierno dell’esercito pontificio: Personale del ministero 45; Intendenza 50; Stato maggiore 20; 1° reggimento di linea 1.400; battaglione cacciatori 1.030; battagl. zuavi 700; battagl. bersaglieri 740; battagl. carabinieri 1.006: due legioni di gendarmi 2.500; reggimento d’artiglieria 714; cavalleria 275; battagl. sedentario 508; totale individui 8.988 (Comandini)
Muore in Roma il cardinale Gabriele Della Genga Sermattei
• Muore in Roma il cardinale Gabriele Della Genga Sermattei (n. Assisi 4 gennaio 1801) dell’ordine dei preti, nominato da Gregorio XVI il 1 febbraio 1836, attualmente segretario dei Brevi e gran cancelliere degli ordini equestri (Comandini)
11 febbraio 1861
Il conte di Cavour scrive a Pantaleoni di padre Passaglia
• Il co. di Cavour scrive al prof. Pantaleoni che padre Passaglia riparte per Roma dopo avere lungamente conferito con lui e con Minghetti; per ora i negoziatori a Roma potranno essere esso Pantaleoni e il Passaglia. Ha dato a questi 2.000 franchi per le sue spese di viaggio e perchè il resto lo dia a Pantaleoni per le spese che occorrono, per gli agenti subalterni della Curia. Per i «pesci grossi» sceglierà altra via (Comandini)
I Cacciatori del Tevere attaccano gli zuavi
• Nella notte sopra oggi i Cacciatori del Tevere, per ordine del loro colonn. Masi, attaccano gli zuavi papali alla baionetta al di qua di Corese e li ricacciano sul territorio pontificio. Cade ucciso il capitano dei Cacciatori del Tevere, Albertini, veronese. I cacciatori di altre compagnie, dal di là del Tevere, rinforzano col tiro l’attacco, e gli zuavi rifugiansi a Nazzano. I cacciatori abbruciano la barca adoperata dagli zuavi per passare il Tevere (Comandini)
12 febbraio 1861
Muore a Vignanello un Marini ferito da uno zuavo
• A Vignanello muore, dopo tre giorni di spasimi, un Marini, di 27 anni, contadino, ferito da palla di fucile sparatagli contro da uno zuavo pontifìcio, che lo prese di mira dalla finestra della propria caserma (Comandini)
14 febbraio 1861
Bozino manda lettera al conte di Cavour
• Il causidico Bozino manda al co. di Cavour a Torino lettera avuta da Roma, 9, da don Antonio Isaia sulle pratiche per l’accordo fra il governo di Torino e il Vaticano (Comandini)
Il conte di Cavour scrive al causidico Bozino
• Da Torino il co. di Cavour scrive al causidico Bozino a Vercelli di far sapere a don Isaia a Roma che esso conte entrerebbe volontieri in serie trattative con la Corte pontificia e che «fa caso molto dell’abilità e dell’ingegno del cardinale Antonelli.» (Comandini)
L’Armonia accusa Grammont di essere nemico del papa
• A Roma il giornale clericale l’Armonia attacca violentemente l’ambasciatore di Francia, duca di Grammont, come spione nemico della santa Sede e del papa (Comandini)
Tricolore a Piazza del Popolo per la resa di Gaeta
• A Roma il Comitato nazionale lancia un foglietto annunziante la resa di Gaeta Grande animazione: affollansi il Corso e Piazza del Popolo. A sera un fuoco di bengala tricolore dall’alto dell’obelisco di Piazza del Popolo dà luogo ad una clamorosa dimostrazione patriottica. Le pattuglie francesi sono applaudite, i gendarmi pontifici fischiati. Verso le 9 all’invito di gendarmi francesi la dimostrazione si dilegua (Comandini)
15 febbraio 1861
Scontri tra dimostranti e gendarmi a Civitavecchia
• In Civitavecchia a sera una dimostrazione con torce a vento, viene a conflitto col tenente dei gendarmi e vari suoi militi: il tenente è malconciato. Più tardi i gendarmi fanno numerosi arresti (Comandini)
Il Re e la Regina di Napoli a Roma
• Alle 1 ant. per porta San Giovanni arrivano a Roma il Re e la Regina di Napoli incontrati da monsignor Borromeo Arese, maggiordomo, e monsignor Pacca, maestro di camera, unitamente a due monsignori camerieri secreti del papa. Scendono al Quirinale, dove trovasi a riceverli a nome del papa il card. Antonelli. Al Quirinale aspettavanli anche la regina Maria Cristina di Spagna, il conte e la contessa di Trapani, ed i fratelli del re, conte di Trani e conte di Caserta (Comandini)
Smentita la voce che la Santa Sede tratti col governo del Piemonte
• Il Giornale di Roma organo officioso pontificio, stampa: « È voce molto diffusa, e lettere di Francia qua pervenute pretendono confermarla, che la Santa Sede stia segretamente trattando col governo di Piemonte sulle attuali vicende d’Italia. Ciò è totalmente privo di fondamento; e la stessa persecuzione che la Chiesa sta ora soffrendo basta di per se a smentire la voce surriferita, la quale si è forse ad arte divulgata.» (vedi 20 febbraio) (Comandini)
Padre Passaglia lieto dei colloqui con Cavour
• Di ritorno da Torino, arriva a Roma il padre Passaglia, e con suoi intimi dicesi lieto dei colloqui avuti con Cavour (Comandini)
Lettera del conte di Cavour per il cardinale Antonelli
• Lettera del co. di Cavour per il cardinale Antonelli a Roma, con tutto un piano di intesa fra il Governo di Vittorio Emanuele e la Santa Sede (Comandini)
17 febbraio 1861
Decreti sulle corporazioni religiose
• Reali decreti odierni aggiungono alle corporazioni religiose da conservarsi nelle Marche, le Salesiane o dame della visitazione; le suore di S. Anna di Castelfidardo; le Pie Maestre Operaie di Ascoli; e alle corporazioni nell’Umbria, i Missionari detti Lazzaristi; le Salesiane suddette; le Suore di carità; le Oblate infermiere di Città di Castello (Comandini)
L’augurio del cardinale Barberini al re Francesco II
• A Roma il re e la regina di Napoli ricevono nel pomeriggio la visita del collegio dei Cardinali. Il cardinale Barberini augura al re di rimanere a lungo in Roma e Francesco II rispondegli: «Alla peggio, eminentissimo, partiremo insieme!..» (Comandini)
I propositi di trattative di Cavour
• In Roma l’avv. Aguglia accenna al cardinale Antonelli i propositi di trattative di Cavour (Comandini)
Esiliati i dimostranti di Gaeta
• In seguito alla dimostrazione del 14 per Gaeta sono esiliati da Roma entro le 24 ore quattordici cittadini, e cioè Angelo Tittoni, cav. Bartolomeo Polverosi, cav. Pietro Camporese, Pietro e Luigi Gulmanelli, Girolamo Sellini, Augusto Lorenzini, Francesco Del Nero, quattro Fedeli, Angelo Bertini, Ciriaco Baldelli (Comandini)
Espulsi dall’università studenti sospetti di dimostrazioni
• Espulsi dall’università romana cinque studenti sospetti di eccitamento a dimostrazioni politiche (Comandini)
Relazione di P. S. Mancini
• Decreti luogotenenziali su relazione di P. S. Mancini, aboliscono il concordato, ed applicano alle provincie meridionali le riforme ecclesiastiche vigenti in Piemonte (Comandini)
18 febbraio 1861
All’arrivo dei Cacciatori del Tevere i briganti si ritirano
• All’appressarsi dei Cacciatori del Tevere, delle guardie nazionali e di truppe regolari i briganti sgombrano da Collalto ritirandosi precipitosamente entro Poggio Ginolfo (Comandini)
19 febbraio 1861
Lettera dei soldati presi dagli zuavi pontifici
• I quattro soldati italiani (Carlo Menzini sergente, Rinaldo Fiorani caporale, Ferdinando Galli ed Agostino Prietti comuni) fatti prigionieri dagli zuavi pontifici a Corese, ed ora liberati, rispondono da Terni patriottica lettera al Comitato Romano (vedi4 febbraio) (Comandini)
Francesco II visita Pio IX al Vaticano
• Francesco II, Maria Sofia, i conti di Trani e di Caserta recansi sul mezzogiorno dal Quirinale al Vaticano a visitare Pio IX, poi il cardinale Antonelli (Comandini)
Padre Passaglia interessa il cardinale d’Andrea
• In Roma padre Passaglia interessa il card. d’Andrea a volere agire presso i cardinali favorevoli all’intesa col Piemonte (Comandini)
20 febbraio 1861
Il conte di Cavour scrive al barone Ricasoli su Roma
• Il conte di Cavour da Torino scrive al barone Ricasoli a Firenze : «Dopo Gaeta, Roma dev’essere la prima stazione verso cui rivolgere i nostri passi.» (Comandini)
Cavour manda dispaccio per le trattative col Vaticano
• Cavour manda a Vercelli al causidico Bozino dispaccio da mandare a Roma per don Isaia per le trattative col Vaticano da precisarsi in settimana, e lo invita a recarsi a Roma egli pure (Comandini)
False le trattative fra il governo piemontese e Roma
• Nota dell’officiosa Opinione per smentire le voci, raccolte in Francia, di trattative fra il governo piemontese e quello di Roma, e di una missione per ciò del padre Passaglia fra Roma e Torino (vedi 16 febbraio) (Comandini)
Il cardinale d’Andrea parla con Bofondi e Silvestri del Piemonte
• In Roma il cardinale d’Andrea parla coi cardinali Bofondi e Silvestri circa l’intesa col Piemonte (Comandini)
Coccarde tricolori nell’Università a Roma
• Ieri ed oggi nelle aule dell’Università a Roma trovansi sparse coccarde tricolori (Comandini)
21 febbraio 1861
I reali di Napoli sono giunti a Roma
«Ma ecco che le quattro carrozze regali entrano in Roma attraverso porta San Giovanni. A incontrarli e omaggiarli si trovano il maggiordomo della Santa Sede monsignor Borromeo Arese e monsignor Pacca, maestro di Camera, insieme a due camerieri segreti del Papa. Al palazzo del Quirinale li aspetta il cardinale Giacomo Antonelli, segretario di Stato di Sua Santità. Ci sono inoltre i fratelli di re Francesco, il conte di Trani e il conte di Caserta. Trasferiti negli appartamenti pontifici del palazzo Apostolico Vaticano, gli ospiti regali vengono annunciati al Pontefice Pio IX, al quale il re - vestito con un´uniforme da generale, mentre Maria Sofia indossa un abito nero - presenta i personaggi del suo seguito. Dato che agli ospiti è riservato il cerimoniale in uso per le autorità civili di più alta dignità, tutti i cortigiani presenti vengono ammessi, per espressa volontà di Sua Beatitudine, al bacio del piede. Le strade che il corteo regale percorre per tornare al Quirinale, verso le due e mezza del pomeriggio, sono affollate per la mitezza del clima e la giornata radiosa. In piazza San Pietro qualcuno grida «Viva il Re». A Sant´Andrea della Valle, tre sacerdoti, al passaggio delle carrozze, inneggiano anch´essi al sovrano. Una pattuglia di quei gendarmi francesi, che sono di stanza a Roma in virtù di un accordo fra Sua Santità e l´imperatore Napoleone III, s´avvicina ai preti chiedendogli i loro nomi e prendendone nota. In un angolo del palazzo del Quirinale, è stata trovata la scritta, subito cancellata con una mano di calce. Diceva così: “Camere mobiliate da affittarsi per poche ore”. Fin dall´inizio, si diffonde, al contrario, la sensazione che quella offerta dalle autorità vaticane al deposto sovrano borbonico non sia un rifugio di pura emergenza, o una sistemazione temporanea, che possa esimere i nuovi arrivati da obblighi di rappresentanza. Una delegazione del Collegio dei Cardinali è stata ricevuta infatti nel tardo pomeriggio dai sovrani napoletani. Il cardinale Barberini, uno dei più rappresentativi dell´intero collegio, apre il suo discorso di benvenuto augurando all´ex re di rimanere a lungo a Roma. Francesco gli risponde: “Alla peggio, Eminentissimo, partiremo insieme!” (Nello Ajello, la Repubblica 21/2/2011).
Deduzioni dall’opuscolo la Francia, Roma e l’Italia
• L’ufficiosa “Patrie” di Parigi confutando le interpretazioni di molti giornali italiani che dal noto opuscolo La Francia, Roma e l’Italia deducono che la politica del governo francese tenda ad abbandonare il potere temporale del papa e a ritirare da Roma le truppe francesi, avverte che la politica francese è evidentemente contraria a tali speranze; e conclude augurando che l’Italia ed il papato, se si uniranno, trovino in tale unione la loro grandezza (Comandini)
Istruzioni per Pantaleoni e padre Passaglia circa le trattative col Vaticano
• Il padre Molinari, sacerdote fido a Cavour, parte per Roma con lettere ed istruzioni per Pantaleoni e padre Passaglia circa le trattative col Vaticano (Comandini)
A Roma il cardinale Grassellini riceve padre Passaglia
In Roma il cardinale Grassellini riceve padre Passaglia e mostraglisi favorevole alle trattative col Piemonte. Il cardinale d’Andrea parla col cardinale Santucci per un’intesa col Piemonte (Comandini)
Muore a Osimo il cardinale Giovanni Brunelli
• Muore a Osimo l’eminentissimo Giovanni Brunelli, cardin. prete, n. Roma 25 giugno 1795, vescovo di Osimo e Cingoli, del titolo di S. Cecilia, riservato in petto il 15 marzo 1852, pubblicato il 7 marzo 1853 (Comandini)
22 febbraio 1861
Mandamento del vescovo di Poitiers
• Il vescovo di Poitiers emana mandamento, da leggersi in tutte le chiese della sua diocesi, poi stampato e largamente divulgato, per censurare la politica dell’Imperatore e del governo imperiale a favore dell Italia, a danno del papato (vedi@ 30 maggio) (Comandini)
Proclama del Comitato Nazionale Romano
• Il Comitato Nazionale Romano dirama proclama incitante i romani a calma e pazienza (Comandini)
Il Giornale di Roma respinge la responsabilità dell’opuscolo
• Il Giornale di Roma organo papale dichiara che il governo pontificio respinge la responsabilità che l’opuscolo Roma, la Francia e l’Italia fa pesare su di esso. L’opuscolo contiene artifizi simili a quelli dei precedenti opuscoli; ma le allocuzioni papali e i dispacci del card. Antonelli hanno abbastanza dimostrato su chi ricada la responsabilità dei deplorabili avvenimenti sopraggiunti (Comandini)
Il confidente di Cavour padre Molinari prosegue per Napoli
• Il padre Molinari (che proveniente da Torino e Genova, dovrebbe recarsi a Roma, come confidente di Cavour, dal padre Passaglia) spaventato a Civitavecchia dalle paure del suo superiore padre Bertetti, non osa sbarcare e prosegue per Napoli (Comandini)
Preoccupazione per Francesco II a Roma
• Il prete siciliano don Antonio Isaia, che d’accordo con Salvatore Aguglia (uno dei favoriti del cardinale Antonelli) è dentro nelle combinazioni per le trattative col Piemonte, informa padre Passaglia che il cardinale, dopo il colloquio avuto con esso Passaglia, ha conferito con l’Aguglia, e gli ha detto che è diffìcile abbordare il papa su tale argomento, Sua Santità essendo preoccupatissimo per la presenza a Roma di Francesco II, la cui posizione potrebbe essere ancora più compromessa dalle trattative col Piemonte (Comandini)
Padre Passaglia scrive al conte di Cavour
• Da Roma padre Passaglia scrive al conte di Cavour a Torino informandolo di tutte le pratiche fatte con varii cardinali nei decorsi giorni (Comandini)
24 febbraio 1861
Decreto del guardasigilli Cassinis sulle pensioni dei chierici svizzeri
• Decreto del guardasigilli Cassinis, vista l’ostinazione del governo del Canton Ticino e della Confederazione svizzera nel non volere far ragione alla mensa vescovile di Como, col levare il sequestro posto sui beni della stessa siti in territorio ticinese, ordina per rappresaglia che vengano sospese le pensioni accordate ai 24 chierici svizzeri dal cessato governo austriaco in compenso dell’incameramento del collegio elvetico di Milano, assegnando di tali pensioni al vescovo di Como quel tanto che corrisponde ai frutti dei beni sequestrati (Comandini)
Lettera di Pio IX a Napoleone III
Lunga lettera di Pio IX a Napoleone III: nega assolutamente che sianvi trattative fra la Santa Sede e il governo di Torino (Comandini)
Monsignor Gallo rifiuta il governo di re Vittorio Emanuele
• Il vescovo di Avellino, mons. Gallo, è fatto partire da Napoli, per mare sotto scorta, chiamato dal ministro dei culti, avendo sin qui rifiutato di riconoscere il governo del re Vittorio Emanuele (Comandini)
25 febbraio 1861
Il Senato risponde al discorso dell’Imperatore
• È pubblicato a Parigi il progetto di risposta del Senato al discorso dell’Imperatore. Vi si accenna estesamente all’Italia, e si eccita l’Imperatore a cuoprire sempre il papato temporale con la bandiera francese (Comandini)
Cacciatori francesi partono da Roma
• Quattro compagnie di Cacciatori francesi partono da Roma dirette a presidiare Frosinone, Ceprano e Veroli (Comandini)
26 febbraio 1861
Confutazione dell’opuscolo la Francia, Roma e l’Italia
• Lunga nota del segretario di Stato cardinale Antonelli a mons. Meglia nunzio a Parigi, in confutazione dell’opuscolo di La Guérronière: la Francia, Roma e l’Italia (Comandini)
Di Grammont scrive al ministro Thouvenel a Parigi
• L’ambasciatore francese a Roma, Di Grammont, scrive al ministro Thouvenel a Parigi, che Francesco II è stato informato dal principe di Altomonte dell’idea dell’Imperatore Napoleone di acquistare i beni farnesiani: il Re non sarebbe alieno dal venderli, ma sono beni fidecommissari, nei quali è interessata anche la Corte di Spagna: occorrerebbe l’adesione di questa, poi, per legge, l’adesione del governo pontificio. Infine Francesco II vorrebbe la clausola di diritto a riscatto, dopo un certo tempo, per escludere che egli li venda per disperazione di causa; ed infine la garanzia che siano conservati nello stato di decoro e di rispetto artistico al quale hanno diritto (Comandini)
A Roma la colonna borbonica Christen-Coutandon
• Arriva a Roma nella notte la colonna borbonica Christen-Coutandon (Comandini)
27 febbraio 1861
La Patrie ed il Pays di Parigi smentiscono il ritiro della Francia
• La Patrie ed il Pays di Parigi smentiscono che la Francia abbia l’intenzione di ritirare le sue truppe da Roma. [Comandini]
28 febbraio 1861
Nota del ministro Cavour al ministro Jochteau
• Nota del min. Cavour al min. Jochteau a Berna, rivendicando ancora i diritti della sede vescovile di Como e del real governo contro il sequestro dei beni svizzeri della diocesi comense; notifica che il governo piemontese ha posto il sequestro, con effetto alla fine dell’attuale anno scolastico, sulle dotazioni del collegio elvetico esistente in Milano (Comandini)
Colloquio in Vaticano tra Passaglia e Antonelli
• In Vaticano colloquio dell’abate Passaglia col card. Antonelli sulle ipotesi di intesa fra Santa Sede e Piemonte, senza nessuna conclusione (Comandini)
Uccelli con tricolore al collo nell’Università di Roma
• A Roma nell’Università gli studenti liberali lasciano andare a volo per le aule degli uccelli con nastro tricolore al collo (Comandini)
Venduti al governo pontificio capolavori del museo Campana
• A Roma sono venduti dal governo Pontificio una parte dei capolavori del celebre museo Campana di antichità alla Russia per 150 mila scudi (Comandini)
marzo 1861
Anatema della “Civiltà Cattolica” sull’unificazione
In questo suo numero di marzo, la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica, dopo che Pio IX ha condannato il nuovo Regno d’Italia come “negazione di Dio”, ha definito “mostruosa”, “fittizia”, “innaturale”, l’unificazione, mettendo in guardia i cattolici dall’«idolatria della patria» e dal complotto tessuto «sotto la guida occulta della massoneria».
1 marzo 1861
Condannata l’Armonia per aver dubitato del titolo “Re d’Italia”
«Il gerente del giornale L’Armonia, forse il più clericale d’Italia, è stato condannato a due anni di carcere, tremila lire di multa e sospensione dall’attività giornalistica fino a estinzione di pena per aver dubitato che a Vittorio Emanuele spettasse una qualifica diversa da quella di Re di Sardegna. Ciascuno, d’altronde, prende ordini da chi vuole e può: e all’Armonia fonti autorevoli e venerande hanno assicurato che nessuna autorità supertemporale ha investito il sovrano subalpino di dignità che provengono da Dio, sia pure filtrate dal suo vicario in terra (per essere più chiari, da Roma si comunica a tutti i prelati d’Italia e ai loro più fervidi fedeli che le trattative in corso tra il conte di Cavour e l’abate Carlo Passaglia in merito a una conciliazione tra la Santa Sede e la nuova Italia sono a un punto morto per preciso volere di Sua Beatitudine)» (Nello Ajello, la Repubblica 1/3/2011).
Discorso di Napoleone al Senato a Parigi
• A Parigi al Senato vigoroso discorso del principe Napoleone in difesa della politica imperiale e dei diritti dell’Italia, di fronte al potere temporale del papa. «Non vi sono che due soluzioni possibili — conclude il principe — l’unità d’Italia con Roma capitale, o l’intervento della reazione.» Da Parigi a sera il min. dell’interno telegrafa nelle provincie, con ordine di fare affiggere sui muri: «Un magnifico discorso fu pronunziato nel Senato da S.A.I. il principe Napoleone, discorso che occupò tutta la seduta e fece una immensa sensazione.» A Napoli il principe di Carignano visita la nave ammiraglia inglese Hannibal. La squadra parte questa sera per Messina (Comandini)
2 marzo 1861
La politica di Cavour e il discorso di Napoleone
A Parigi al Senato il cardinale Mathieu parla in difesa del potere temporale del papa e contro il non-intervento; biasima la politica di Cavour; e chiede se il discorso di ieri del principe Napoleone rappresenti il pensiero del governo. Il ministro Billault risponde che l’imperatore non è legato che dalle spiegazioni date da coloro che sono incaricati di parlare in suo nome davanti al Senato. Parla poi a lungo di tutta la politica dell’imperatore di fronte ai vari aspetti della questione italiana dal 1859 in poi; concludendo che Napoleone III continuerà a difendere i giusti interessi della Francia, l’indipendenza del Santo Padre e la libertà d’Italia. Il visconte de Juleau dice che il papato non può essere separato da Roma. Il cardinale Donnet difende vivamente il potere temporale del papa, pel quale chiede, in un emendamento, che la spada della Francia lo difenda. Il ministro Baroche dichiara che il governo respinge fin d’ora questo emendamento. Chiudesi la discussione generale (Comandini)
3 marzo 1861
Frati sgombrano dal convento dell’Annunziata
• A Genova i frati osservanti sgombrano dal convento dell’Annunziata (Comandini)
5 marzo 1861
Studenti incoronano un busto di Vittorio Emanuele
• A Roma gli studenti nell’atrio dell’Università hanno incoronato un busto di Vittorio Emanuele con sotto questa leggenda: Re d’Italia per la divina provvidenza e per il voto nazionale (Comandini)
6 marzo 1861
Nuovo libello ispirato da Napoleone III sul potere temporale
«È uscito a Parigi un opuscolo intitolato La Francia, Roma e l´Italia. Il tema, trattato in maniera didascalica ma insieme provocatoria, sono i rapporti fra la rivoluzione italiana e la Santa Sede, alla luce della funzione di arbitro che esercita al loro interno, fra difficoltà sempre crescenti» la Francia. Il libro è stato scritto e stampato con l’approvazione di Napoleone III. «Si racconta che, in meno di un´ora, la prima edizione, mille copie, sia andata esaurita» (Nello Ajello, la Repubblica 7/3/2011) • «Il libello La Francia, Roma e l’Italia di A. de La Guérronière costituisce una difesa della politica di Napoleone nei confronti dell’Italia e di Roma dal 1849 in poi e, in particolare, dall’accusa mossa all’imperatore di partecipare alla lotta contro il potere temporale della Chiesa. Che il potere temporale del Papa sia in crisi è, per l’autore, indubitabile. Questo, però, non può essere imputato alla Francia, bensì al fatto che il papato è rimasto isolato dal movimento nazionale italiano. La politica riformatrice costantemente suggerita da Parigi mirava proprio a comporre questa frattura. Il pontefice, però, ha preferito seguire idee del partito avverso alla Francia ed all’Italia, peggiorando ulteriormente la propria posizione. A questo punto occorre che Roma accetti la realtà dei fatti e si ponga come obiettivo primario quello di riconciliare papato e nazione» (nota di Domenico Maria Bruni alla Cronaca di Roma del Roncalli)
7 marzo 1861
Pio IX preoccupato per le amicizie di Francesco II
«Si racconta di un pontefice preoccupato per l´ormai radicata presenza in Roma di Francesco II, il quale vede la propria posizione vacillare al minimo accenno d’una trattativa della Santa Sede con il Piemonte, e inclina a privilegiare, tra i propri favoriti, personaggi non immuni da collusioni con il brigantaggio» (Nello Ajello, la Repubblica 7/3/2011).
A Napoli sciopero dei preti
«A Napoli, taluni parroci si rifiutano di dire messa, sostenendo che, con la nuova legge sui beni ecclesiastici, il governo s´è impossessato dei redditi - detti “benefìcii” - di cui godevano le comunità sacerdotali. Il Consigliere per gli affari ecclesiastici ha diramato ai Diocesani, cioè ai capi delle comunità religiose, una circolare nella quale raccomanda l’obbligo di far celebrare, “come per lo passato”, messe ed altre cerimonie. Avverte i rettori delle varie congregazioni che la Cassa Ecclesiastica è disposta a rifondere tutte le spese sostenute “nei limiti del solito finora praticato”, per l´acquisto di ostie, vino, incenso, rammendo di stole, paramenti e così via» (ibid).
15 luglio 1862
Garibaldi attacca Napoleone III
In un discorso pubblico Garibaldi si scaglia contro Napoleone III, grande protettore della sovranità pontificia su Roma: lo accusa di essere «mosso da libidine di rapina», da «sete infame d’impero», di essere «il primo che alimenta il brigantaggio»; dice che è necessario che «sgombri Roma» e invoca contro di lui la sollevazione di un «nuovo Vespro».
Mercoledì 10 gennaio 1979
Scontri a Roma nella sede del PCI
Roma. Gravi disordini avvengono durante una manifestazione organizzata per ricordare il primo anniversario della strage di via Acca Larenzia. Episodi di guerriglia urbana si registrano nel quartiere di Centocelle con spari, lancio di bottiglie incendiarie, incendio di auto e di autobus, danneggiamenti di vetrine. A seguito dell’intervento delle forze dell’ordine, l’agente di polizia Alessio Speranza uccide con un colpo di pistola alla testa il neofascista Alberto Giaquinto. Dei disordini saranno accusati, tra gli altri Luigi D’Addio, Maurizio Lattarulo, Saverio Uva, Flavio Serpieri, Dario Pedretti, Elio Giallombardo e Massimo Morsello. Ma la tragica giornata non è ancora finita: qualche ora più tardi tre neofascisti restano vittime di una sparatoria dei terroristi dell’organizzazione Compagni Organizzati per il Comunismo: muore Stefano Cecchetti e sono feriti Maurizio Battaglia e Alessandro Donatone. (https://sites.google.com)
Venerdì 12 gennaio 1979
Sequestrato a Roma l’industriale Carlo Teichner
ROMA — L’industriale Carlo Teichner, di 30 anni, contitolare con il padre di una nota azienda di abbigliamento, la «Modital» di via Appia Nuova, è stato sequestrato ieri sera nei pressi del portone della propria abitazione in via Veio 37. Carlo Teichner stava rincasando in compagnia dello zio e aveva appena parcheggiato nel garage condominiale la propria Mini Morris e stava risalendo con il congiunto la rampa di accesso della rimessa. Ad un trattato è stato assalito da tre individui armati che hanno tentato di immobilizzarlo. L’uomo si è difeso disperatamente e i banditi lo hanno violentemente colpito alla testa col calcio delle pistole provocandogli alcune ferite. Stordito e ridotto all’impotenza, il giovane industriale è stato trascinato verso una Fiat 128 e gettato sui sedili posteriori.Lo zio, ripresosi dal primo momento di panico, ha esploso contro l’auto in fuga alcuni colpi di pistola che peraltro non hanno sortito alcun effetto. La macchina dei rapitori con la loro vittima a bordo si è allontanata in direzione di via Magna Grecia facendo perdere le proprie tracce. Il drammatico sequestro si è verificato proprio davanti all’ingresso di una sala corse i cui clienti richiamati dalle urla del sequestrato sono accorsi in un disperato tentativo di aiuto risultato peraltro vano (dal Corriere della Sera del 13 gennaio)
Domenica 25 febbraio 1979
Il Papa bacia la sposa
CITTA’ DEL VATICANO — Hanno detto «si» davanti al Papa, nella Cappella Paolina: lei, Vittoria Janni, 22 anni, commessa, figlia di un addetto alla nettezza urbana di Roma; lui, Mario Maltese, 24 anni, elettrotecnlco specializzato in impianti antifurto; lo sposo, in abito scuro con cravatta chiara, la sposa in abito bianco, di tulle e raso. Avevano chiesto che le loro nozze fossero benedette da Giovanni Paolo. Ne sono stati esauditi, in una giornata domenicale di sole di cui, prima e dopo il rito, hanno fissato numerose immagini, per un album di famiglia. Inaugurato da un evento d’eccezione, che, per l’intraprendenza di Vittoria Janni si è arricchito di un altro ricordo particolarmente commovente. Quando il Papa stava per congedarsi dagli sposi, Vittoria gli ha detto d’impeto: «Le posso dare un bacio?» E perché no? ha risposto il Papa, sorridendo. Quindi curvandosi ad abbracciarla paternamente (perché la sposa è piccola di statura) l’ha baciata; la stessa manifestazione affettiva ha avuto subito dopo per lo sposo.
Mercoledì 16 maggio 1979
Dino Viola presidente della Roma
• L’ingegner Dino Viola, 64 anni, è il nuovo presidente della Roma. Viola è entrato nei quadri dirigenziali dell’Associazione Sportiva nei primi anni Settanta, sotto la presidenza Anzalone.
Mercoledì 23 maggio 1979
Armellini consegna agli occupanti le chiavi dei suoi appartamenti
L’Unità scrive che il costruttore Renato Armellini (novantamila metri cubi di cemento a Roma) ha “dato le chiavi in mano” agli occupanti abusivi dei suoi appartamenti, con l’intento, di “far acquistare gli stabili dal comune”.
Venerdì 29 giugno 1979
Festival di poesia di Castelporziano
A Castelporziano, spiaggia di Roma, si apre il Festival di poesia, che si concluderà il 1° luglio.
Martedì 25 settembre 1979
Dimissioni di Argan
Giulio Carlo Argan, sindaco di Roma dal 1976 e primo sindaco non democristiano della capitale, si dimette per ragioni di salute. Gli succede Luigi Petroselli, del Pci.
Venerdì 14 dicembre 1979
Covo neofascista scoperto a Roma
Roma. Nello scantinato di uno stabile in via Alessandria 129 è scoperta una base terroristica dell’estrema destra contenente armi, munizioni e denaro provento di rapine. Sono arrestati Alessandro Montani, Giuseppe Nistri e Giuseppe Dimitri, di Terza Posizione. A Dimitri è sequestrata un’agenda in cui è annotato anche un numero riservato del ministero della Difesa in uso alla segreteria di Pietro Musumeci, ufficiale del Sismi. Nello stesso stabile ha sede la società Assierre, di cui sono contitolari Romano Coltellacci e Adriano Tilgher, il primo proveniente dal Movimento Politico Ordine Nuovo e l’altro da Avanguardia Nazionale. Presso la Assierre è ubicata la redazione italiana della rivista "Confidentiel" diretta da Mario Tilgher, padre di Adriano e associato alla P2.
Venerdì 21 dicembre 1979
Gambizzati a Roma e a Milano
Alcuni terroristi armati e mascherati fanno irruzione in uno studio tecnico edilizio a Rona, immobilizzano gli impiegati e sparano al titolare Settimio Imperi ferendolo alle gambe. Rivendica l’organizzazione Movimento Comunista Rivoluzionario • Alcuni terroristi si introducono nel Policlinico di Milano e in un ufficio bloccano e immobilizzano due infermieri, Ferdinando Malaterra e Lino Manfredini. Gli sparano ferendoli alle gambe. Rivendicano le Br.
Giovedì 10 gennaio 1980
Rapita Barbara Piattelli, erede degli industriali della moda
ROMA — Tre uomini armati e mascherati hanno rapito ieri sera Barbara Piattelli, 27 anni, erede dell’omonima casa di moda, proprietaria di numerosi negozi di abbigliamento e articoli sportivi. Erano trascorse da qualche minuto le 20. Dopo aver passato il pomeriggio facendo compere con la madre Vittoria, Barbara Piattelli stava tornando a casa alla guida della sua auto, una Mini Minor. Arrivata sotto casa, in viale Tiziano 19, al quartiere Flaminio, verso Ponte Milvio, la ragazza ha imboccato l’ingresso del garage condominiale sotterraneo in via del Sansovino 1. I tre banditi, il volto coperto da passamontagna, pistole in pugno, attendevano sotto la rampa. Le due donne hanno parcheggiato l’auto, sono scese. È stato un attimo: sono state subito circondate. I banditi hanno ordinato a Vittoria Piattelli di stendersi con la faccia a terra. La donna ha cercato di resistere ma è stata presto immobilizzata. Barbara ha tentato di fuggire. I rapitori l’hanno bloccata, le hanno premuto un tampone imbevuto di cloroformio sul viso, l’hanno caricata sulla loro auto. Scattato l’allarme (posti di blocco all’uscita della città, pattugliamento sulle vie consolari) la squadra mobile è subito accorsa sul luogo del rapimento, il dottor De Sena, dirigente dell’antisequestri ha interrogato la madre della rapita, unica testimone. Vittoria Piattelli era prostrata dalla tensione e dall’angoscia. Ha raccontato le fasi del sequestro piangendo. Anni fa era stata testimone di un agghiacciante fatto di sangue. Alcuni banditi avevano assassinato sotto i suoi occhi la cugina, Vittoria Fornari, durante una rapina in un ristorante.
Sabato 12 gennaio 1980
Rapito l’industriale Carlo Teichner
ROMA — L’industriale Carlo Teichner, di 30 anni, contitolare con il padre di una nota azienda di abbigliamento, la «Modital» di via Appia Nuova, è stato sequestrato ieri sera nei pressi del portone della propria abitazione in via Veio 37. Carlo Teichner stava rincasando in compagnia dello zio, aveva appena parcheggiato nel garage condominiale la propria Mini Morris e stava risalendo con il congiunto la rampa di accesso della rimessa. Ad un tratto è stato assalito da tre individui armati che hanno tentato di immobilizzarlo. L’uomo si è difeso disperatamente e i banditi lo hanno violentemente colpito alla testa col calcio delle pistole provocandogli alcune ferite. Stordito e ridotto all’impotenza, il giovane industriale è stato trascinato verso una Fiat 128 e gettato sui sedili posteriori. Lo zio, ripresosi dal primo momento di panico, ha esploso contro l’auto in fuga alcuni colpi di pistola che peraltro non hanno sortito alcun effetto. La macchina dei rapitori con la loro vittima a bordo si è allontanata in direzione di via Magna Grecia facendo perdere le proprie tracce. Il drammatico sequestro si è verificato proprio davanti all’ingresso di una sala corse i cui clienti, richiamati dalle urla del sequestrato, sono accorsi in un disperato tentativo di aiuto risultato peraltro vano.
Lunedì 28 gennaio 1980
L’ospedale San Giovanni di Roma mette per protesta i letti in strada
ROMA — All’ospedale San Giovanni, uno del più grossi della capitale, i malati sono troppi. Non c’è più posto, ma nessuno provvede. Per protesta, un centinaio fra infermieri e portantini hanno bloccati ieri per alcune ore, la strada di fronte all’ingresso del nosocomio. Hanno trasportato anche alcuni letti, formando quasi una barricata. Il traffico in via Amba Aradam, sempre molto intenso, è rimasto fermo fino a quando sono intervenuti alcuni agenti di polizia, che hanno fatto sgomberare i manifestanti. Al San Giovanni, ci sono 900 posti letto. Attualmente, i ricoverati sono circa 1.500. Le brande invadono corridoi, uffici e perfino l’anticamera della direzione. Medici e infermieri sono costretti a turni stressanti. Da due giorni, il personale ha deciso di chiudere il reparto accettazione, salvo nei casi urgentissimi e di estrema gravità. Ma non si tratta d’un fatto isolato. Anche negli altri ospedali la situazione è «esplosiva». Si è appreso che gli Ospedali Riuniti hanno inviato un fonogramma all’autoparco della Croce rossa affinché gli ammalati vengano trasportati in ospedali che non dipendano dai «Riuniti»: alcuni casi gravi sono stati dirottati anche a Frascati.