II Cairo - Da questa sera è in atto la legge marziale in tutto l’Egitto, rincarata al Cairo da un coprifuoco dalle 18 alle 6. Una folla esasperata ha infatti distrutto e dato alle fiamme un centinaio di locali pubblici, intemperanze di popolo che affluiscono da varie località del Delta del Nilo hanno indotto il Governo wafdista ad adottare energiche misure di emergenza. Il decreto che impone a tutto il territorio egiziano la legge marziale è stato firmato da re Faruk a palazzo Abdin, dove il Primo ministro, Nahas pascià, si è recato a riferire al sovrano appena conclusa la riunione di Gabinetto. Precedentemente Faruk aveva conferito con esponenti dell’esercito e anche con l’ambasciatore degli Stati Uniti, Jefferson Caffery. Questa sera la capitale è controllata da reparti dell’esercito fatti affluire in città alle 17.45 quando è apparso chiaro che la polizia non era in grado di controllare la piazza e che anzi in molti casi evitava di proposito di mettersi contro i dimostranti. Forti pattuglie motorizzate dell’esercito perlustrano tutti i quartieri, mentre nel cielo si levano i bagliori degli incendi che continuano ad ardere al centro e alla periferia. Una folla assetata di vendetta è rimasta padrona della capitale per tutto il pomeriggio, caricando la polizia, distruggendo negozi e locali d ritrovo, dando alle fiamme cinema, caffè ed alberghi. Completamente distrutti risultano ritrovi notturni famosi come il Badia Dancing Club e il Sofia Helmi, sale cinematografiche come il Rivoli, alberghi come lo Shepheard. Distrutti, fra l’altro, i ristoranti Groppi e Parisiana, il teatro Miami, il Turf Club nel quale hanno trovato la morte tre Inglesi, il caffè Ritz, gli uffici della Compmgnia aerea inglese Boac, i locali del British Institute. La polizia ha limitato la sua reazione a cariche di sfollagente, ricorrendo solo di rado a tiri intimidatori di fucileria e al lancio di gas lacrimogeni. I vigili del fuoco hanno potuto ben poco, poiché i dimostranti li ostacolavano tagliando le maniche d’acqua degli idranti. Sedici dimostranti risultano morti e circa ottanta sarebbero i feriti, gente travolta dagli incendi da essa stessa provocati. Il leader socialista Hamez Hussein è stato arrestato in serata pesando a suo carico notevoli responsabilità per i tumulti verificatisi oggi nella capitale.
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