Ecco il dettaglio dei contratti scaduti o in scadenza. I lavoratori coinvolti sono otto milioni. Tra parentesi le date di scadenza dei contratti. Metalmeccanici privati (1-1-70) 1.200.000 lavoratori Metalmeccanici PP.SS (1-1-79) 300.000 Edili (31-12-78) 1.000.000 Elettrici (31-12-78) 100.000 Tessili e abbigliamento (30-6-79) 700.000 Calzaturieri (30-6-79) 110.000 Chimici privati (31-3-79) 360.000 Legno e sughero (30-6-79) 290.000 Grafici (28-2-79) 115.000 Cartai (30-6-79) 120.000 Commercio (30-6-79) 900.000 Autoferrotranvieri (31-12-78) 150.000 Autotrasporto merci (30-9-79) 250.000 Bancari (31-12-78) 200.000 Braccianti (31-4-79) 1.500.000 Florovivaisti (31-4-79) 50.000 Fonte: Corriere della Sera
«Lei è democristiano, gli dico, cioè appartiene al partito che si dice sollecita la conclusione comunque dei contratti. Che cosa risponde? “Che c’è un documento governativo, predisposto da Pandolfl nell’agosto 1978, confermato nella sostanza in gennaio da una larga maggioranza politica e che anche l’attuale governo ha fatto proprio. Ebbene: si deve vedere se il governo fa sul serio o scherza”» (Nino Andreatta ad Alberto Mucci del Corriere della Sera)
Le manifestazioni dei metalmeccanici in lotta per il rinnovo del contratto paralizzano l’Italia
Firmato il contratto dei metalmeccanici. Le cinque festività religiose abolite vengono trasformate in cinque gruppi di 8 ore di permesso retribuito (successivamente portate a quattro gruppi di 8 ore con la riconferma dell’Epifania); inoltre viene sancita una riduzione dell’orario di lavoro pari a 40 ore annue per alcuni comparti della metalmeccanica; nei fatti quest’ultimo punto verrà disatteso dalla controparte (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1979).
«Da gennaio a marzo la produzione industriale era aumentata, rispetto alla media del 1978, del 5,4%. Le successive perdite di produzione legate agli scioperi hanno fatto sì che a fine luglio l’aumento medio della produzione si sia ridotto al 3,7%. E’ possibile che nei prossimi mesi si recuperi il trend di crescita d’inizio d’anno? Ciò richiederebbe un aumento della produzione industriale — da luglio a dicembre — del 10%, cioè una crescita ancora superiore all’impennata di fine 1978. Ma questo risultato non appare più sostenibile dal lato della domanda. Il rallentamento dell’economia mondiale sta già portando a una minor crescita delle esportazioni e per quanto riguarda la domanda interna se non è sicura una caduta dei consumi non è certo prevedibile una loro accelerazione. I risultati del 1979 appaiono dunque compromessi: gli scioperi della primavera hanno colpito il settore industriale quando la domanda era ancora in aumento, ma quelle perdite di produzione non potranno più essere interamente recuperate» (Giacomo Vaciago, Corriere della Sera)
«Un calcolo esatto è, evidentemente, impossibile. Nell’ultimo anno la Fiat ha assunto circa diecimila persone, sia per rimpiazzare i pensionati, sia per avviare le nuove iniziative industriali nel Sud. Non è detto però che le immissioni possano sempre assumere questa dimensione. “Si può soltanto constatare — ha detto un sindacalista — che negli ultimi mesi sono stati assunti mediamente nell’area torinese duecento lavoratori alla settimana. Otto giorni fa, per esempio, l’azienda ha chiamato centocinquanta persone. La settimana precedente quasi quattrocento”» (Giuseppe D’Adda, Corriere della Sera).
«Il 1979 può senz’altro essere considerato un anno importante per il sindacato e, soprattutto, per il sindacato dl Milano. Lungo l’arco degli ultimi dodici mesi sono stati infatti rinnovati i contratti nazionali di lavoro delle più importanti categorie dell’industria e dei servizi. Metalmeccanici, chimici, edili, tessili, poligrafici e dipendenti del settore commerciale sono stati impegnati per diversi mesi in vertenze difficili che solo dopo molte ore di sciopero sono riuscite ad andare in porto. Per tutte queste categorie i contratti hanno rappresentato mediamente un aumento delle buste paga di 3.540 lire al mese. Accanto all’industria e al commercio è sceso in campo il pubblico impiego che finalmente ha raggiunto l’obiettivo della trimestralizzazione della scala mobile e del rinnovo di alcuni accordi scaduti ormai da anni (enti locali, ospedalieri, eccetera). Nel complesso, durante l’intero arco dell’anno, sono stati interessati dai rinnovi contrattuali nazionali oltre un milione di lavoratori milanesi».
ROMA — Consuntivo sindacale del 1979. I metalmeccanici hanno ottenuto il maggiore aumento dei salari mensili lordi e la riduzione più consistente dell’orario di lavoro; gli edili hanno acquisito il salario minimo tabellare più alto, mentre i chimici il maggiore salario massimo tabellare. Questi gli elementi rilevanti dei più importanti contratti nazionali di lavoro del settore industriale che sono stati rinnovati nel corso del 1979. Si è trattato di una delle più difficili stagioni contrattuali che ha interessato circa otto milioni di lavoratori dell’industria, dell’agricoltura e del terziario. Nel settore industriale le richieste più rilevanti avanzate dai sindacati sono state la riduzione dell’orario di lavoro e i diritti di informazione (dal Corriere della Sera)
I capi delle squadre che caricano e scaricano dagli aerei i bagagli a Fiumicino hanno scioperato per protestare contro la magistratura che ha perquisito i loro appartamenti nell’ambito di una chiesta sui furti di bagaglio in aeroporto. Senza i loro capi, le squadre - regolarmente presenti al lavoro - si sono rifiutate di uscire e questo ha bloccato l’aeroporto per un’ora e mezza (a partire dalle 16.30), benché i capi-squadra siano in tutto cinque o sei persone. I ritardi accumulati hanno avuto conseguenze sul traffico per tutto il resto della serata (da un articolo di Bruno Tucci sul Corriere della Sera del 12 gennaio).
Sciopero generale di otto proclamato da Cgil, Cisl e Uil «contro la politica economica e sociale del governo»
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