DAMASCO - «Il corpo di colui che sognava di salire troppo in alto giace ora senza vita nella polvere della via». Stamattina con queste parole Radio Bagdad ha annunciato al mondo che, nell’Irak, è stata rovesciata la monarchia hascemita del giovanissimo Re Feisal, e che è stata instaurata la nuova Repubblica irakena, di ispirazione nasseriana, sotto la guida del generale Abdel Kerim Kassem. Il giovane sovrano sarebbe caduto nelle mani dei rivoltosi questa mattina alle 6, mentre, all’aeroporto della capitale, si accingeva a salire sull’aereo che doveva portarlo a Istanbul, dove era in programma la riunione dei Paesi aderenti al Patto di Bagdad. Catturato da un gruppo di alti ufficiali ribelli, il giovane sovrano sarebbe stato trattenuto prigioniero per alcune ore alla sede stessa dell’aeroporto, poi sarebbe stato fucilato su una piazza di Bagdad, mentre il Primo ministro Nuri Said sarebbe stato linciato. Il principe ereditario, Abdul Illah, zio di Feisal e, dopo essere stato il tutore del re giovanetto, tuttora considerato il padrone del Paese, sarebbe stato impiccato dalla folla inferocita, a seguito di un assalto al suo palazzo. I corpi dei tre principali esponenti dell’Irak monarchico sarebbero stati, nella stessa mattinata di oggi, esposti al ludibrio della popolazione, e, infine, nel primo pomeriggio, bruciati sulla piazza prospiciente il Palazzo reale di Bagdad. Uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo di militari è stato quello di proclamare la legge marziale, e di chiudere le frontiere con la Giordania, da cui sono temute reazioni minacciose. Truppe giordane, comandate personalmente da Re Hussein — che di Re Feisal è il cugino, e che appartiene alla stessa dinastia degli Hascemiti — sarebbero già attestate alla frontiera. giordano-irakena, fino a questa notte praticamente spalancata, data la strettissima alleanza fra i due Paesi. Re Hussein, daltronde, in virtù del trattato di alleanza che ha dato vita all’Unione giordano-irakena ha già ufficialmente dichiarato di considerarsi, in assenza del Re Feisal e nella possibilità di un suo già avvenuto decesso, il successore al trono dell’Irak, e il comandante in capo delle forze militari dei due Paesi.
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