In occasione dei funerali del Primo ministro Ali Razmara, che, come annunciato, si terranno oggi, il Governo persiano ha proclamato una giornata di lutto nazionale. Tutte le amministrazioni del Paese rimarranno pertanto chiuse. Sinora nessuna notizia ufficiale è stata diffusa dalla polizia circa i risultati dell’interrogatorio dell’assassino Abdullah jMoliammed Rastegar. Si sa solo che l attentatore ha dichiarato dopo l’arresto: Sono un fedele servitore dell’Islam e uno sterminatore dei suoi nemici ». Interrogato sui motivi del suo gesto, l’assassino ha risposto recitando ad alta voce passi del Corano, interrompendosi di quando in quando per chiedere: « Perché avete consegnato il Paese nelle mani degli stranieri? Perché io compissi questo gesto? »
La fanatica setta musulmana Fedayan ha oggi apertanrente minacciato di morte il Primo ministro persiano Hussein Ala qualora egli «si allontani dal sentiero della verità». Come si ricorderà un membro della setta ha ucciso qualche tempo fa il Primo ministro Ali Razmara. La minaccia è stata formulata oggi nel corso dì una arroventata riunione, tenuta sui gradini della Moschea dello Scià a Teheran. Alla riunione, che si è svolta sotto una pioggia torrenziale, hanno partecipato oltre 7000 membri della setta, che sono stati arringati da oratori eccitatissimi, i quali hanno chiesto la liberazione dei Fedayan arrestati. Uno dei capi della setta, Sayed Mohammed Naghavi, ha gridato a un certo punto: «Hussein Ala attento a non allontanarti dal sentiero della verità. Il destino di tutti i nemici dell’Islam sarà identico». La folla ha più volte invocato la «fine della dominazione straniera nell’Iran».
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