La rete ferroviaria si sviluppa per 2.773 chilometri (di cui 30 in concessione). [b5] La metà di questi è in Piemonte, il resto in Toscana e in Val Padana (Sergio Grasso). La rete ferroviaria nelle altre nazioni: Francia 4.000 km, Germania 11 mila, Regno Unito 16.666 (Vittorio Feltri - Gennaro Sangiuliano Una repubblica senza patria Mondadori 2013) • «I 2.773 chilometri della rete ferroviaria erano ancora frammentati in numerose linee gestite da sette diverse società private, e mancava totalmente un disegno organico che, accanto all’unità fisica del territorio, favorisse anche lo sviluppo dell’economia e dell’industria del nuovo Stato» (Macchina del Tempo 4/2005).
• Fissate, oggi, dopo lunghe trattative, le condizioni per il prestito della casa Bastogi con Balduino, sul credito mobiliare, per la costruzione, assunta dall’impresa Tomaso Brassey, della ferrovia maremmana da Livorno al Ghiaione, km. 235 (Comandini)
• Muore in Chiari Giuseppe Galdini, distinto capo-mastro, autore, tra altro, del ponte sul Ticino presso Magenta (Comandini)
• Decreto luogotenenziale odierno ordina la rettifica della strada nazionale da Napoli agli Abruzzi, con la costruzione di un nuovo tronco, che da Ravindola presso il ponte del Volturno, di là da Venafro, per sotto a Montaquila pei colli e per sotto Castellone, giunga ad Alfedena (Comandini)
• A Trieste i lavori del dock di raddobbo del grande arsenale del Lloyd, cominciati otto anni addietro, sono compiuti. Oggi il grande dock è stato per la prima volta vuotato (Comandini)
• Firmata in Torino convenzione fra il Ministero dei lavori pubblici e Carlo Fenzi, per la Società delle strade ferrate livornesi, pel compimento della costruzione ed esercizio della ferrovia da Firenze ad Arezzo e presso Perugia ad Ancona e in congiunzione con la Ancona-Roma (Comandini)
• Il principe di Garignano inaugura la ferrovia da Sarno a Sanseverino (Comandini)
Festa «per l’inaugurazione, alla presenza del principe Eugenio di Savoia Carignano, del nuovo tronco di ferrovia che porta da Sarno, nel Salernitano, a Sanseverino, in Basilicata. Alle stazioni intermedie, Cancello, Nola, Palma Campania, Sangiorgio, il principe è stato salutato dalle acclamazioni delle Guardie nazionali e dei cittadini di ciascun comune interessato; poi ha attraversato a piedi un tunnel appena costruito, sul cui imbocco risplende lo stemma sabaudo. Sulla porta che il corteo ha varcato, fra bandiere e trofei, era collocato un enorme quadro che rappresentava Vittorio Emanuele a cavallo. Il principe Luogotenente, al termine del tragitto e della visita, ha ricevuto informazioni sugli studi in corso per dirottare la linea fino ad Avellino» (Nello Ajello, la Repubblica 25 febbraio 2011).
«In questo moderno sistema di trasportare le persone e le merci si ravvisano due principali differenze dai metodi antichi. Prima differenza: la ferrovia è fornita di spranghe di ferro che chiamiamo rotaje. Seconda: essa è tirata da una macchina a vapore piuttosto che da cavalli o altri animali. La forza della macchina a vapore corrisponde a quella che avrebbero più di 200 cavalli che tirassero insieme. Rispetto alla politica, al commercio e alle relazioni sociali, l’importanza delle ferrovie diviene ogni giorno più manifesta» (dall’Almanacco 1861 in vendita a bassissimo prezzo)
• Decreto reale approva gli Statuti della Società delle Strade Ferrate della Lombardia e dell’Italia Centrale (presidente Paleocapa) (Comandini)
Oggi il Regno d’Italia fa altri due passi avanti. A Parigi il principe Gerolamo Napoleone, cugino dell’Imperatore Napoleone III e dal 1859 genero di Re Vittorio Emanuele II, tiene al Senato francese un clamoroso discorso, nel quale dichiara che «è necessario sostenere un’Italia unita che abbia Roma come sua capitale». È una svolta nella politica francese, che finora ha sostenuto il potere temporale di Papa Pio IX. Lo stesso giorno, con la riorganizzazione di tutti gli uffici, il governo Cavour fonda le Poste Italiane. Cavour gongola. A Parigi il principe Napoleone ha scandalizzato i cattolici, ma è stato chiaro: «Non vi sono che due soluzioni possibili: l’unità d’Italia con Roma capitale o l’intervento della reazione». Napoleone III non solo non sconfessa il discorso del cugino, ma ordina che in tutti i dipartimenti francesi siano affissi manifesti che definiscono l’intervento di Gerolamo «un magnifico e sensazionale discorso». A Torino intanto nasce «l’Italia unita postale». Il governo Cavour istituisce 410 nuovi uffici postali periferici, da allestire in tutta la penisola italiana. Vengono uniformate anche le tariffe da pagare per godere del servizio postale. Dal 1˚ gennaio «la quarta emissione» di francobolli piemontesi è già diffusa come affrancatura in tutte le nuove province del regno. Ma ora è necessario organizzare l’emissione dei primi «valori italiani». Verranno stampati con tirature intense perché nel Mezzogiorno è ormai da tempo difficile trovare qualsiasi francobollo (MAURIZIO LUPO, La Stampa 1/3/2011).
[Cesare Alfieri] «si limitò a elaborare, insieme a Balbo, il progetto per la costruzione di un carcere modello, capace di contenere 400 detenuti, che avrebbe dovuto essere eretto vicino ai tribunali e rispondere a requisiti di sicurezza, solidità e salubrità. Questo progetto, elaborato sui piani dell’architetto Giuseppe Talucchi, venne poi abbandonato per le indecisioni del Consiglio di Stato, per motivi economici e forse anche per il giudizio negativo espresso da Charles Lucas, ispettore generale delle carceri di Francia, cui era stato sottoposto: fu poi ripreso soltanto da Vittorio Emanuele II con l’edificazione del carcere ”Le Nuove”, iniziato nel 1862 e terminato nel 1869» (Maria Teresa Pichetto, Alfieri di Sostegno tra Torino e Firenze, Convegno Nazionale 7-8 giugno 1996).
Viene redatto oggi l’atto costitutivo della Compagnia Generale dei Canali d’Irrigazione Italiani, dal notaio Turvano presso lo studio dell’avvocato Boggio, a Torino. Presenti due testimoni e due rappresentanti dei sottoscrittori. «Lo stesso giorno si diede anche atto che i soci fondatori apportavano, per un valore di 1.500.000 lire, tutti i piani, progetti e studi relativi. Fu anche stipulato il contratto per la costruzione con Henry Bonnaire (’l’imprenditore generale”), per una somma di 47.787.366 lire. Sempre nello stesso giorno Bonnaire subappaltò l’opera alla ditta Scanzi, Bernasconi e C, per un importo di 44.347.874 lire». L’“opera a cui ci si riferisce è il Canale Cavour, per il quale era stata votata una convenzione il 25 agosto. Una legge aveva poi concesso «la costruzione d’un canale d’irrigazione a derivarsi dal fiume Po» da chiamarsi Canale Cavour (leggi qui tutta la storia). (Comandini)
ROMA — Il ponte sullo stretto di Messina, secondo le Ferrovie dello Stato, non sarebbe realizzabile: il forte vento, che spesso spira sullo Stretto, rischierebbe infatti di far deragliare i treni. La posizione delle Ferrovie è stata espressa in una lettera inviata a Lucio Libertini, presidente della commissione Trasporti della Camera. Nel documento le Ferrovie dello Stato manifestano «forti perplessità» nei confronti del progetto elaborato dalla società «Gruppo Ponte di Messina», di cui fanno parte la Finsider, la Fiat, la Montedison, la Pirelli, la Italcementi, la Lodigiani, la Girola, la Impresit assieme ad altre società.Il progetto prevede un ponte metallico sospeso a campata unica, di 3300 metri, che collegherebbe Reggio Calabria e Messina, sul quale circolerebbero sia i treni sia le automobili. La relazione delle Ferrovie dello Stato rappresenta un vero e proprio siluro nei confronti di quello che dovrebbe diventare il ponte più lungo del mondo. In caso di forte vento, si legge nel rapporto, i treni rischierebbero di deragliare, e la circolazione ferroviaria dovrebbe essere soppressa. In tal caso dovrebbero immediatamente entrare in funzione le navi traghetto, che dovrebbero quindi essere mantenute in esercizio, per essere usate solo nei casi di emergenza. Per tali motivi un ponte del genere risulta difficilmente compatibile con la marcia dei treni. Secondo le Ferovie è meglio prendere in esame altre soluzioni, come quella della galleria, o del tunnel sottomarino (dal Corriere della Sera)
Inaugurata la funivia del Piccolo Cervino (in francese Petit Cervin, in tedesco Klein Matterhorn) la più alta d’Europa, dislivello di 891 m e lunghezza di 3778 m. Il tragitto si effettua in circa 8 minuti alla velocità di 10 m/s. Il Piccolo Cervino è una montagna di 3.883 m delle Alpi Pennine.
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