Il ministro della real casa Hussein Ala è diventato oggi Premier della Persia, in sostituzione di Fazollah Zahedi, dimessosi per motivi di salute. Zahedi è partito in aereo questa sera, dopo aver detto addio ad Ala ed allo Scià, alla volta di Beirut, dove rimarrà in visita per quattro giorni, prima di continuare alla volta di Roma, e poi di Amburgo, in Germania. Lo Scià ha incaricato Ala di formare il nuovo Gabinetto Oltre alla carica di Premier, Ala occuperà anche quella di ministro della Giustizia, nel Gabinetto, il cui elenco egli presenterà allo Scià sabato ed al Parlamento domenica. E’ stato inoltre reso noto che Zahedi farà pervenire le sue dimissioni ufficiali nella giornata di domani direttamente da Beirut. In precedenza lo Scià gli aveva indirizzato una lettera per esprimere il proprio rincrescimento per la sua malattia e per augurargli una pronta guarigione.
Il Primo ministro persiano Hussein Ala è stato oggi fatto segno a un attentato entro il recinto della moschea dello Scià, dove il 7 marzo 1951 fu ucciso il Presidente del Consiglio Ali Razmara. Il Primo ministro si era tolto le scarpe per entrare nella moschea ed aveva appena fatto qualche passo quando un giovane sconosciuto lo ha affrontato e, dopo aver detto qualche parola, ha estratto una pistola ed ha sparato. Il proiettile non ha, però, raggiunto Hussein Ala, ma uno dei membri del seguito. Approfittando dell’emozione generale, l’attentatore — prima di essere immobilizzato — ha colpito il Primo ministro col calcio della rivoltella. Ridotto infine all’impotenza e condotto alla caserma della seconda divisione corazzata, lo sconosciuto è stato identificato per Zaffar Ali Zolghadr, contadino, 32 anni, giunto ieri a Teheran col proposito di cominciare una campagna contro gli infedeli giacché, a suo parere, i comandamenti islamici non erano messi in pratica adeguatamente. Sembra che prima di sparare avesse gridato: «Perché ci sorto tante donnacce in città? ». Secondo la testimonianza di un fotografo, dopo l’attentato Hussein Ala si sosteneva la testa tenendo in mano un fazzoletto. Egli è stato immediatamente ricoverato all’ospedale, dove gli è stata riscontrata una ferita nella regione occipitale, in vicinanza dell’orecchio. Le condizioni del Primo ministro, che ha 72 anni, non sono gravi.Chiamato da alcuni «il Primo ministro tascabile» per la sua bassa statura (metri 1.52), Ala ha studiato alla Westminster School di Londra, città dove ha esercitato l’avvocatura. Dal 1945 al 1950 fu ambasciatore iraniano negli Usa. Il suo Governo ha sempre seguito una politica di alleanza con l’Occidente. Tra l’altro, il mese scorso l’Iran entrò a far parte del patto di Bagdad che lega Turchia, Irak, Pakistan ed Inghilterra.La polizia ha annunciato che l’attentatore ha ammesso di aver acquistato tempo fa la sua rivoltella — una arma automatica di fabbricazione belga — da un membro del partito comunista Tudeh.
Le dimissioni del Primo ministro Hussein Ala hanno provocato una situazione gravissima in Persia. In molti ambienti occidentali della capitale persiana si nutre il timore che il Paese sia ad una svolta della sua politica filooccidentale e che la salita al potere del nuovo Primo ministro nominato dallo Scià, Manucheher Eghbal, possa rappresentare un ritorno a certe posizioni di forza che hanno caratterizzato il periodo della permanenza al potere di Mossadeq. L’attuale crisi della situazione persiana si connette direttamente all’ondata di sfiducia che ha colpito il Governo del filo-occidentale Hussein Ala in seguito alla uccisione dei tre americani, i coniugi Carroll ed un loro amico, da parte di banditi appartenenti alle tribù selvagge della zona sud-orientale. In seguito al rinvenimento del cadavere orrendamente mutilato della signora Carroll, avvenuto domenica scorsa in una solitaria e desolata vallata del Belucistan, il capo dell’amministrazione americana degli aiuti all’ Iran ha deciso di sospendere la distribuzione di tali aiuti e tutte le operazioni in corso nella concessione di assistenza alla popolazione iraniana. Pertanto il Governo di Ala si è trovato di fronte alla responsabilità di aver provocato al Paese gravissimi danni. Insieme ad Ala si sono dimessi anche tutti i ministri. L’inseguimento del bandito Dad Shali sulle montagne lungo il confine con il Pakistan continua con grande spiegamento di mezzi; tre uomini, che si presume facessero parte del gruppo che ha ucciso i tre americani, sono stati abbattuti dai reparti di polizia. Ieri sera il Cancelliere Adenauer, che si trova in Persia da alcuni giorni, si è congedato dallo Scià e dall’imperatrice Soraya e questa mattina è ripartito per la Germania.
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