Il re della Giordania, Hussein, si prepara, con l’aiuto degli amici del mondo libero — così egli ha dichiarato in una intervista che la B. B. C. ha radiotrasmesso stasera — «a trarre in salvo l’Irak dall’abisso in cui è caduto, vale a dire dall’orbita comunista». Re Hussein non ha voluto precisare quali misure concrete egli abbia in animo di prendere contro gli insorti iracheni, ma ha detto: «Farò tutto quanto è in mio potere per ristabilire la pace e l’ordine nella parte irachena dell’Unione Araba nel più breve tempo possibile». Il sovrano giordano ha attribuito all’Unione Sovietica la responsabilità di aver fomentato la rivolta irachena e ha proseguito: «Spero che non si dica un giorno che nella nostra lotta per difendere ciò che è giusto, e cioè la nostra indipendenza ed integrità, i nostri amici ci hanno lasciati soli ». Hussein ha quindi definito i capi ribelli dell’Irak «marionette mascherate da nazionalisti arabi» sottolineando che «in ogni attività, i congiurati di Bagdad saranno contro l’Occidente». Per Hussein, il Presidente della R.A.U. Nasser è «un uomo senza onore», e tanto lui quanto i suoi seguaci a Bagdad e in Siria lavorano individualmente e collettivamente per i comunisti. Re Hussein ha infine affermato che l’Unione Sovietica non soltanto è dietro la rivolta irachena, «ma è anche l’ispiratrice della rivoluzione di tutto il Medio Oriente».
1 notizie mostrate (su 1 trovate) per l'anno