Avendo il Pci deciso di uscire dalla maggioranza di governo, il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, sale al Quirinale e si dimette • « Prima di ricevere dal parlamento lo scontato benservito, il presidente uscente aveva potuto elencare con puntigliosità giolittiana le cifre della sua opera economica: discesa del tasso di inflazione dal 18 al 12 per cento in un anno, settemila miliardi di attivo nella bilancia dei pagamenti 78, conseguente stabilità della lira, riserve valutarie per oltre undici miliardi di dollari escluso l’oro, sensibili segni di ripresa produttiva nell’ultimo trimestre dello stesso 78. Questo per i traguardi raggiunti. Fra le cose che potevano essere e che non erano state, infine, Andreottì offriva ai suoi giudici parlamentari il «piano triennale» i cui obiettivi principali sono noti: inflazione sotto il dieci per cento, 500/600 mila posti di lavoro in più, cambio stabile, tasso di crescita (nel 79) attorno al 4,5 per cento» (Massimo Riva, Corriere della Sera).
Il numero di prossima uscita del periodico OP, diretto da Mino Pecorelli, è già stampato in tipografia con una copertina che reca una fotografia dell’onorevole Giulio Andreotti, presidente del Consiglio, e il titolo "Gli assegni del Presidente" che richiama lo scandalo Italcasse. Ma a un tratto la copertina è soppressa per ordine dello stesso Pecorelli. In cambio l’onorevole Franco Evangelisti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, farà giungere al direttore un finanziamento di trenta milioni ricevuti da Gaetano Caltagirone, il quale ha provveduto a sua volta a elargirne direttamente altri quindici (https://sites.google.com) sti
Il pentito Stefano Bontate riferisce a Caselli di aver incontrato Giulio Andreotti nel mese di marzo del 1979 e di avergli chiesto di trovare una soluzione alternativa all’eliminazione fisica di Mattarella.
• Formazione del quinto governo Andreotti composto da Dc, Psdi e Pri.
Dal diario del governatore della Banca d’Italia, Paolo Baffi. «23 marzo 1979. Alle 8,15 vado da Giulio Andreotti (allora presidente del Consiglio, ndr) e gli faccio rapporto sui problemi che mi angustiano (Baffi e il vice direttore generale di Bankitalia Mario Sarcinelli fatti ingiustamente bersaglio di pressioni politico-giornalistiche e di un’inchiesta della magistratura che si rivelerà infondata, ndr). Gli manifesto l’intenzione di ritirarmi non oltre il 19 agosto, gli faccio i nomi dei possibili successori, primo fra tutti Ciampi. Prende nota diligentemente e non si oppone…»
• 150 voti contrari e 149 a favore, il Senato nega la fiducia al quinto governo Andreotti, tripartito Dc-Psdi-Pri costituito il 20 marzo 1979. Pare inevitabile lo scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
Pertini affida ad Andreotti l’incarico di formare il governo, che dovrà rinunciare per il veto di Craxi.
• L’ex presidente del consiglio, on. Giulio Andreotti, ricoverato da ieri in una clinica romana, è stato sottoposto a un intervento operatorio alla cistifellea. Le condizioni di salute sono buone.[Sta. 1/12/1979]
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