«Non ci sono domestici in casa Garibaldi, tutti si servono e si aiutano reciprocamente». Così scriveva da Caprera il dottor Timoteo Riboli, dopo aver fatto visita all´eroe dei due mondi nel gennaio del 1861 (Vladimiro Polchi, la Repubblica, 18/11/2011).
• La nave ad elice Milazzo arriva, dopo venti giorni di navigazione, da Napoli a Falmouth recando 231 garibaldini; 70 furono lasciati a Malta; varii sbarcano a Falmouth, altri proseguono per Londra col Milazzo stesso. (Comandini)
• Parte da Milano il gen. Türr per Caprera, apparentemente per consegnare al gen. Garibaldi la stella che i Mille di Marsala gli hanno destinata come ricordo della gloriosa spedizione – realmente per compiere missione conciliatrice presso Garibaldi per il ministero (Comandini)
• Arriva a Genova la deputazione (Türr, Dezza e dott. Ripari) incaricata di recare a Caprera a Garibaldi la stella dei Mille, ed alla figlia, Teresita, un collier ed un paio di orecchini in brillanti dono del Re. La stella eseguita a Milano nello stabilimento Manini, è opera dell’artista milanese Giacomo Baccelli, che ha rinunciato a percepire il prezzo del valore dell’oro e dell’argento e della mano d’opera, importante un 400 lire, a favore degl’invalidi della guerra del ’60 (Comandini)
• Da Torino il conte di Cavour telegrafa al vice-ammiraglio Serra a Genova di mettere l’Authion a disposizione del generale Türr che va a Caprera in missione presso Garibaldi (Comandini)
• Türr presenta poi a Teresita il collier e gli orecchini in brillanti mandatile dal Re. (Comandini)
• Garibaldi da Caprera accetta la presidenza dell’Associazione dei Comitati di provvedimento, e nomina suo rappresentante presso il Comitato centrale il generale Bixio, il quale però non accetta (Comandini)
• Da Caprera Garibaldi ricevuto il resoconto pel fondo del milione di fucili da Giuseppe Finzi ed Enrico Besana, scrive loro: «Ho ricevuto il resoconto. La somma di franchi 48.987,32 disponibile la terrete in cassa. Sono soddisfatto della gestione vostra. Voi avete ben meritato dell’Italia, e vi chiedo in nome di essa di continuare nel generoso proposito.» (Comandini)
• Reale decreto scioglie per il 1° febbraio il comando generale del corpo dei volontari nell’Italia Meridionale; il corpo volontari è congedato dal 16 febb.; la commissione di scrutinio per l’esame dei titoli degli uffiziali è trasferita da Napoli a Torino; i volontari sono stanziati così: comando generale Torino; cavalleria Pinerolo; artiglieria Venaria Reale; genio Casale; divisione Türr Mondovì; Cosenz Asti, Medici Biella, Bixio Vercelli (Comandini)
• Da Genova salpa per Caprera il gen. Nino Bixio, accompagnato dal colonnello Deideri, a conferire con Garibaldi, per dissuaderlo da tentativi avventati per Venezia (Comandini)
• Il dottor Bertani da Genova scrive a Mauro Macchi confermando la sua decisione invariabile di ritirarsi dall’ufficio del Comitato Centrale di provvedimento (Comandini)
• A Caprera il dottor Timoteo Riboli fa l’esame craniologico di Garibaldi secondo i principii di Gall (Comandini)
• Garibaldi da Caprera scrive al dottor Pietro Castiglione a Milano pregandolo di consigliare ai Veneti, che vogliono offrirgli un busto di Anita, di erogare la somma alla liberazione del Veneto (Comandini)
• A Milano, nelle odierne elezioni, al I collegio Giuseppe Finzi è battuto da Ambrogio Trezzi; al III Giuseppe Ferrari è battuto dall’avv. Mosca; al IV Angelo Brofferio è battuto dal gen. Sirtori; al V Agostino Bertani è battuto da Cialdini; a Mirandola eletto il co. Carlo Pepoli; a Napoli I, Garibaldi; a,Napoli III, Carlo Poerio; a Napoli IV, Filippo De Blasio; a Napoli V, Luigi Settembrini; a Napoli VI, Antonio Ranieri; a Na poli VIII, Liborio Romano (eletto anche ad Atripalda, Bitonto, Campobasso, Palata, Altamura, Tricase, Sala Consilina e Napoli X;) a Napoli XI Silvio Spaventa; a Nicastro il gen. Stocco; a Palermo I, il prof. Emerico Amari; a Palermo III, il marchese di Torrearsa; a Palermo IV, il gen. Carini; a Paola Luigi Miceli; a Perugia il m.se Gioachino Pepoli; a Pesaro il co. Mamiani; a Pozzuoli Scialoia; a Rieti il co. Oreste Biancoli; a Rocca S. Casciano Valentino Pasini contro Guerrazzi; a Sanremo Giuseppe Biancheri; a San Severo il repubblicano avv. Luigi Zuppetta; a Sciacca il repubblicano socialista dottor Saverio Friscia contro il duca della Verdura; a Sessa Aurunca Francesco De Sanctis; a Sorniona Silvestro Leopardi; a Varese l’ing. Giuseppe Speroni; a Vasto Silvio Spaventa; a Vicopisano il co. Pietro Bastogi; a Poggio Mirteto votano tre sole delle cinque sezioni; le altre due, Fara e quella principale di Poggio Mirteto non hanno votato, trovandosi momentaneamente sul territorio soldati pontifìcii in scorreria (Comandini)
• A Modena arrestato il redattore dell’Avvenire per fabbricazione e possesso di documenti bancari (cambiali e cedole del Comitato garibaldino di provvedimento) falsificati per 500 mila ad 800 mila lire, in complicità di altra persona di Modena (Comandini)
• A Portici duello alla sciabola fra un giovine duca napolitano ed il conte A. ufficiale garibaldino, per un incidente per una maschera al veglione del Fondo. Il co. A. è stato ferito piuttosto seriamente alla testa e ad una man i duellanti si sono riconciliati (Comandini)
• A Londra una deputazione di operai degl’ingegneri Wan Leigh e figlio presenta a Ricciotti Garibaldi un indirizzo di felicitazione per suo padre. Ricciotti ha 14 anni, e compie i suoi studi a Birkenhead (Comandini)
• A Milano, nella notte sopra oggi, nelle sale della Società del Giardino festa da ballo con lotteria a beneficio dell’emigrazione veneta. Interviene il generale Türr. Introitansi 21.000 lire (Comandini)
• Bell’ordine del giorno di congedo del gen. Sirtori agli ufficiali e soldati dell’esercito meridionale (Comandini)
• Il Municipio di Sassari conferisce la cittadinanza Sassarese a Garibaldi (Comandini)
Cavour, che lo scorso 11 novembre aveva firmato il decreto per lo scioglimento dell’Esercito meridionale (quello di Garibaldi) dando la possibilità di arruolarsi per due anni in quello piemontese o di congedarsi con sei mesi di paga, ha sciolto oggi il Comando dei volontari, disponendone il trasloco in Piemonte. Con esso anche l’Intendenza generale è stata trasferita a Torino.
• Garibaldi, scrivendo da Caprera a Mazzini circa progetti di invasione insurrezionale nel Veneto, o sul Danubio, o in Grecia, dice: «Non penso come voi circa a Vittorio Emanuele. Egli ha la fatale educazione dei principi, e non conosce come noi la scuola del mondo; ma egli è buono — ed in sostanza è la leva e perno che cercava l‘Italia di Machiavelli e di Dante.» (Comandini)
• Il gen. Sirtori col colonnello Pigozzi ed il maggiore medico Maurizio Herzögy visitano i feriti e malati negli ospedali di Napoli dei SS. Apostoli, S. Sebastiano, Trinità, Sacramento, Cosenta, Aversa e Piedigrotta, e distribuiscono danaro ai bisognosi (Comandini)
• In Genova i carabinieri genovesi riuniti nel teatro d’Oria deliberano che la ricca bandiera donata dalle donne venete a Garibaldi e da questo a loro, sia consegnata al Municipio, col diritto ai carabinieri di riprenderla ogni volta che rientrassero in campagna (Comandini)
• A Castellucchio sul confine mantovano austriaco banchetto numeroso di garibaldini, nella villa Odinelli, con canti ed evviva alla liberazione del Veneto (Comandini)
• Emanato decreto che vieta ai volontari del disciolto esercito meridionale di mostrarsi in pubblico coll’uniforme (Comandini)
• I generali co. Carlo Biscaretti di Ruffia. Paolo Decavero, Luigi Scozia di Calliano, Alessandro Broglia di Mombello sono nominati rispettivamente presidente e membri della Commissione per l’esame dei titoli degli ufficiali garibaldini, in sostituzione dei generali E. Della Rocca, Solaroli, Gozani di Treville e Ferrero Maurizio Emilio (Comandini)
• Esce a Milano il primo numero del giornale trisettimanale Il Garibaldino diretto da Vincenzo Broglio (Comandini)
In un discorso pubblico Garibaldi si scaglia contro Napoleone III, grande protettore della sovranità pontificia su Roma: lo accusa di essere «mosso da libidine di rapina», da «sete infame d’impero», di essere «il primo che alimenta il brigantaggio»; dice che è necessario che «sgombri Roma» e invoca contro di lui la sollevazione di un «nuovo Vespro».
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