Il Cairo - Nella emissione nella quale ha annunciato lo scioglimento della Fratellanza musulmana radio-Cairo ha precisato: «Le autorità egiziane hanno deciso, nell’interesse generale, di sciogliere l’organizzazione dei Fratelli musulmani, gli obiettivi sovversivi e i metodi criminali della quale sono apparsi ormai chiari ». Le persone messe in causa dalle confessioni di Mahmud Abdel Latif, autore dell’attentato contro il colonnello Gamal Abdel Nasser, Primo ministro egiziano, sono state arrestate. Tutte appartengono all’Associazione dei Fratelli musulmani. Secondo i giornali egiziani di questa mattina, l’inchiesta ha rivelato che lo sceicco Hassan el Hodeibi, ex-guida suprema dei Fratelli musulmani, impiegava, all’insaputa della massa dei « fratelli », proprie cellule per creare disordini e intimidire i suoi avversari A proposito delle voci delle dimissioni di Neguib, uno degli ufficiali membri del Consiglio della rivoluzione ha dichiarato: «Tutte queste voci sono prive di fondamento ».
Con la decisione presa dal Governo del colonnello Nasser di sciogliere l’organiszazione della Fratellanza musulmana, la situazione interna egiziana è entrata in una fase di acuta lotta tra gli elementi nazionalisti più intransigenti e il Governo, il quale intende normalizzare la posizione dell’Egitto in politica estera, onde poter dedicarsi con maggiore energia ai problemi della ricostruzione interna ed economica del Paese. Sembra ormai assodato, infatti, sulla base delle dichiarazioni che sarebbero state rese alla polizia da Mahmud Abdel Latif, l’uomo che attentò alla vita del Capo del Governo egiziano, che i responsabili del tentato assassinio sarebbero appunto numerosi dirigenti della Fratellanza musulmana, mentre il Latif avrebbe avuto soltanto la funzione di esecutore materiale. Fra i primi arrestati, fin dalla giornata di ieri, si trova il segretario generale dell’organizzazione, Abdel Kader Uda. Ma la notizia sensazionale in proposito è del pomeriggio di oggi, e consiste nell’arresto, annunciato dal ministro dell’Interno egiziano, del capo della disciolta Fratellanza, la suprema guida Hassan el Hodeiby. Costui viveva sotto falso nome in una villa ad Haggar el Nawatia, nei sobborghi di Alessandria, ed è stato scoperto dalla polizia nel suo nascondiglio questa mattina all’alba e tradotto al Cairo sotto forte scorta armata. Le accuse rivoltegli da Nasser consistono nell’«aver abusato della religione per cercare d’impadronirsi del potere». Che il Governo egiziano intenda fare sul serio questa volta, è provato dal fatto che, oltre ai maggiori capi, ben mille persone si trovano già in carcere, e fra di esse parecchi altri dirigenti di grado elevato della Fratellanza musulmana. Non sembra che questa volta i capi della Fratellanza musulmana possano contare sull’appoggio dell’opinione, pubblica, la quale è stanca dopo mesi di agitazioni e preoccupata per le condizioni economiche del Paese
Nasser ha destituito Neguib dalla carica di presidente della Repubblica. L’accusa è di connivenza con la Fratellanza musulmana che aveva progettato di assassinare Nasser confermata da Ibrahim El Tayeb, capo dei gruppi terroristici istituiti dalla « Fratellanza » al Cairo. Tayeb, che è stato arrestato alcuni giorni fa, è considerato uno degli elementi chiave dell’asserito piano ai danni del Governo. Egli, infatti, avrebbe seguito da vicino i presunti contatti fra Neguib e la « suprema guida » della « Fratellanza », Hasan El Hodeiby. Di Mohammed Neguib si dice soltanto che, da ieri, egli risiede con la famiglia nella lussuosa villa di El Marg, alla periferia del Cairo, che apparteneva fino a qualche tempo fa a Mustafa El Nahas, il capo del disciolto partito wafdista. I due giovanissimi figli del generale lo attendevano già da un paio d’ore, quando Neguib vi fu condotto nel pomeriggio di ieri. La moglie lo raggiunse subito dopo. Circola inoltre la voce che il Governo di Nasser avrebbe assicurato al re dell’Arabia San dita e al Presidente della Repubblica siriana che nessun male verrà fatto a Neguib.
Il Cairo - Sei membri della « Fratellanza Musulmana», condannati a morte dai Tribunale straordinario del Cairo, sono stati impiccati questa mattina all’alba alla periferia del Cairo. Essi sono Mahmud Abdel Latif, che sparò su Nasser cinque colpi di rivoltella andati a vuoto, Hindawy Dweir, che fornì all’attentatore la pistola, il segretario generale della Fratellanza Musulmana Abdel Kader Oda, il mercante Talaat, che era il capo delle cellule terroristiche della organizzazione della Fratellanza, Mohamed Fargali, un membro dell’ esecutivo della Fratellanza, e Ibrahim elTayeb. capo di una delle cellule. Soltanto per il capo della Fratellanza, Hussein el-Hodeìby, la pena di morte è stata commutata in quella della detenzione a vita. Il primo ad affrontare il patibolo è stato Abdul Latif, l’attentatore di Nasser II giovane operaio si è diretto con passo fermo verso la «camera della morte», ove l’attendeva la forca, e, prima di essere bendato, ha gridato con voce sicura : « Che Allah perdoni i miei peccati. Noi apparteniamo ad Allah e ritorniamo ora al suo regno ». Latif era vestito della tunica rossa che viene fatta indossare ai condannati a morte ed era accompagnato da un funzionario di polizia che lo ha condotto innanzi al comandante della prigione, il quale ha letto al condannato il dispositivo della condanna che 10 riguardava. Quindi Latif, fiancheggiato dal boia e dal suo aiutante, è entrato nella cella della morte: gli astanti hanno udito un grido rauco, quindi più nulla. L’attentatore di Nasser era morto, una botola si era aperta sotto i suoi piedi ed egli, il collo nel laccio, penzolava ormai inerte. Intanto in tutto il mondo musulmano si moltiplicano le proteste per la esecuzione dei membri della Fratellanza Musulmana. Dal Pakistan è annunciata una giornata di lutto religioso, cui partecipano tutti i sacerdoti musulmani del Paese.
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