Simenon scrive a Gide: «Nel centinaio di romanzi che ho scritto sino al 1946 e che voi avete letto, credo di non aver mai parlato dell’amore se non come di un incidente, oppure di una malattia, quasi di una malattia vergognosa; in ogni caso, qualcosa che non poteva che indebolire l’uomo, togliendogli il dominio di se stesso. E questo è ciò che sentivo» (Lettera a André Gide, 18 gennaio 1948).

Georges Simenon e André Gide
Lettera di Vittorio Foa alla figlia Bettina: «Per vecchi articoli - Alla figlia Bettina Mai essere duri nella forma e molli nella sostanza Roma, 9 novembre 1979 Carissima Betta, siamo felicemente sommersi da tue lettere alle quali io vorrei molto sapere rispondere con indicazioni utili, ma mi accade di provare una totale alienazione dal mondo in cui vivi e ti dibatti, una alienazione eurocentrica dipendente dalla mia educazione «politica». Penso che Lisa sarà molto più brava di me nel capire le cose di lavoro di cui tu parli. Ma forse capisco anche io qualcosa di generale. Te ne ho già parlato altre volte. L’Africa australe è su un fronte di guerra locale e internazionale, guerra prevalentemente strisciante ma proprio per questo coinvolgente in modo contraddittorio le situazione sociali interne. Sulla situazione di guerra si inserisce la lotta per la liberazione da un sottosviluppo indotto da condizione di dominio esterno e quindi da un enorme bisogno di liberazione di energie proprie. Fra il bisogno di libertà e quello di disciplina c’è una contraddizione con la quale bisogna vivere e lavorare senza pensare di poterla superare. Quando tu ci chiedi se devi essere dura o indulgente le mie risposte sono ovviamente schematiche ed europee, quindi poco praticabili per te. Ti dico di seguito alcune opinioni inutili. Non si è duri o molli per tutta la vita, si può essere duri per qualche tempo e poi, con il tempo e la saggezza, diventare molli (a me pare di essere stato e di essere così ma io ho un’alta considerazione di me stesso!). Bisogna essere duri coi capi e molli coi non capi. Bisogna essere duri con chi non vuole lavorare quando si pensa che il lavoro è necessario a tutti, bisogna essere molli con chi non vuole lavorare ma danneggia solo se stesso. Una sola cosa non bisogna essere mai: duri nella forma e molli nella sostanza (la burocrazia!). Vittorio»
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