Dopo la morte di Aldo Moro, nel gennaio del 1979, «uscirono dalle Bierre sette militanti di primo piano, tra cui i più noti alla cronaca di quel tempo: Valerio Morucci e Adriana Faranda» (Fabiola Paterniti).
Viene arrestata la brigatista rossa Marina Petrella, nome di battaglia Virginia.
Genova - Funerale di Guido Rossa, presente anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che ha appuntato la medaglia d’oro sul petto della salma. «Sotto una pioggia implacabile (...) Genova piange il primo operaio comunista assassinato da un’organizzazione armata comunista». [Bianconi 2011] «I terroristi sono i nuovi nemici dei lavoratori» (dall’orazione funebre di Luciano Lama, segretario generale della Cgil). «Brigatisti, fuori dai coglioni, contro gi operai ci sono già i padroni» (uno degli slogan scanditi al funerale).

Il cadavere di Barbara Azzaroni, 28 anni, uccisa al bar dell’Angelo di Torino
Arrestato il brigatista Raffaele Fiore, nome di battaglia “Marcello”, sorpreso a Torino a bordo di un’automobile piena di armi. Fa parte dei commando responsabili dell’omicidio del presidente dell’ordine degli avvocati Fulvio Croce e del vicedirettore de ”la Stampa” Carlo Casalegno, e del nucleo delle BR che uccise la scorta di Aldo Moro il 16 marzo 1978.
Attilio Dutto, muratore diventato ricchissimo e socio in affari di Flavio Briatore, è ucciso dalle Brigate rosse a Cuneo. I terroristi hanno collegato una bomba al sistema di accensione della sua Bmw.
Roma - Un commando di sei uomini delle Brigate rosse uccide Italo Schettini, 58 anni, consigliere provinciale della Democrazia cristiana. La figlia Chiara, di 14 anni, vede fuggire gli assassini.

Italo Schettini
Una telefonata al quotidiano Vita Sera fa rinvenire, all’interno di una cabina telefonica, altro materiale chiaramente connesso a quello contenuto nel borsello fatto ritrovare tre giorni prima (vedi 14 aprile 1979).
Isola dell’Asinara (Sassari) - I brigatisti detenuti nel supercarcere fanno avere all’esecutivo delle Br un documento di 120 pagine con le loro tesi politiche e le linee da seguire per il dopo Moro. L’esecutivo non condivide il documento (a ottobre i detenuti chiederanno le sue dimissioni). La cosiddetta “ala movimentista” delle Br, che si riconosce nelle posizioni di Faranda e Morucci, in un altro documento polemizza duramente con l’esecutivo capeggiato da Mario Moretti. I detenuti dell’Asinara in risposta accusano Faranda e Morucci di essere provocatori al servizio del Partito socialista e dell’Autonomia di Franco Piperno e Lanfranco Pace.
Roma - Un commando delle Brigate rosse a bordo di due auto uccide il tenente colonnello dei carabinieri Antonio Varisco, 52 anni, mentre alla guida della sua macchina si sta recando in tribunale. Il suo nome era in una lista di obiettivi delle Br trovata nell’appartamento di viale Giulio Cesare il 29 maggio. Viaggiava senza scorta. Tra i protagonisti dell’eccidio, Antonio Savasta, che grazie a questo salirà nella gerarchia delle Br (vedi novembre 1979)
Brunico. L’esplosione di un ordigno semi distrugge il monumento all’alpino • In un appunto riservatissimo di quattro pagine della direzione dell’Ucigos che ha per oggetto le Brigate Rosse, e destinato all’allora direttore del Sisde, generale Giulio Grassini, fra l’altro si legge: "Le Brigate Rosse sono quanto meno condizionate da un servizio segreto dell’Est, che si serve, come tramite, di un ex partigiano, che ora dovrebbe avere un’età compresa tra i 55 e i 60 anni, che, a suo tempo, probabilmente, fece parte del gruppo fuggito a Praga e collaborò con quella emittente in lingua italiana. Il nome di tale personaggio dovrebbe essere noto ai dirigenti del Pci [...] Un individuo che sa molto in proposito, anche se non può essere il soggetto di cui sopra, è Stefano De Stefani. Questi si identifica per Stefano De Stefani di Alessandro e di Casali Elisa, nato a Roma il 7.11.1929, qui domiciliato in via delle Mantellate n° 17, che però vive lunghissimi periodi all’estero. Costui è stato molto vicino al defunto Giangiacomo Feltrinelli, per averne questi sposato la sorella (seconda moglie) Alessandra De Stefani, regista della RAI-Tv. Già "ambasciatore" in Europa dei Movimenti di Liberazione delle ex Colonie portoghesi, vive maritalmente con Conghiglia Augusta, nata a Gallarate il 19.3.1948, nubile, residente a Milano ma domiciliata in Angola, dove sarebbe, addirittura, ministro della Cultura Popolare o qualcosa del genere. Stefano De Stefani è, inoltre, esponente della italiana Associazione per i rapporti con i movimenti di liberazione africani, di cui era pure esponente quel Piero Gamacchio che - molto vicino ad esponenti dei PSI - risulta socio di Giovanni Ventura nella società Litopress arl, costituita a Castelfranco Veneto l’11.9.1969 e, allora, con sede a Roma negli uffici del Gamacchio [...] Molti terroristi italiani sono stati addestrati, in passato, nei campi palestinesi. Ora l’addestramento avviene nei campi dell’Africa meridionale, dove prenderebbero parte anche alle guerre di liberazione. Da lì, probabilmente i rapporti del De Stefani con i terroristi italiani. Tra gli attuali "combattenti" vi è il romano Achille Lollo, già imputato per l’incendio di Primavalle, in cui perirono i fratelli Mattei". https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1979
Roma - Catturato Prospero Gallinari mentre in pieno giorno nel centro di Roma montava una targa falsa ad un’auto rubata. Il brigatista è gravemente ferito alla testa nello scontro a fuoco con tre agenti di polizia, che lo avevano avvicinato per un normale controllo. Nella stessa circostanza viene arrestata la brigatista Mara Nanni. Gallinari era latitante dal gennaio 1977, quand’era evaso dal carcere di Treviso.
Torino. Un commando delle Brigate Rosse fa irruzione in una merceria dove insieme ai familiari si trova Cesare Varetto, dirigente Fiat a Mirafiori. I terroristi gli sparano e lo feriscono alle gambe. Patrizio Peci confesserà di avere partecipato all’attentato chiamando in correità Antonio Delfino e Giuseppe Di Cecco (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1979).
Il vertice delle Br premia Antonio Savasta per la sua partecipazione attiva all’omicidio di Antonio Varisco (vedi 13 luglio) spedendolo a Cagliari per mettere in piedi la colonna sarda.
Roma - Un uomo e una donna delle
Brigate rosse uccidono l’agente di polizia Michele Granato, 24 anni. «Si è
contrapposto per anni a ogni iniziativa di lotta del proletariato e delle sue
avanguardie rivoluzionarie» (dal volantino di rivendicazione della colonna
romana delle Br).
Roma - Un commando di una decina di brigatisti uccide il maresciallo di polizia Domenico Taverna, 58 anni, prossimo alla pensione. Agguato poco dopo le sette del mattino, sotto casa, otto colpi sparati alle spalle. Poi i terroristi si dileguano a piedi, tra le bancarelle di un mercato rionale.
• Un volantino delle Br trovato a Roma in un cestino per i rifiuti di via XX Settembre rivendica l’omicidio del maresciallo Domenico Taverna (27 novembre 1979). Tranne il primo paragrafo dedicato al maresciallo Taverna (definito «torturatore di Stato, capo della squadra giudiziaria»), il volantino è la copia esatta di quello diffuso dopo l’uccisione del poliziotto Michele Granato (9 novembre 1979). «È la prima volta che la colonna romana delle Br usa questo metodo. Non si sa se la ricopiatura sia dovuta alla fretta e alla povertà di “elaborazione” teorica, oppure ad una scelta voluta». Assieme al volantino anche una copia della “Risoluzione n. 7” diffusa da Renato Curcio dall’Asinara. [Sta. 1/12/1979]
• Alla seconda udienza del processo di appello contro le Br nell’aula bunker della ex-caserma Lamarmora di Torino si apre il dibattimento. Presiede il giudice Luigi Conti, l’accusa è rappresentata dal procuratore generale Vincenzo Silvestro. Sono in 21 ad appellarsi alla sentenza di primo grado del 23 giugno 1978. Per l’avvocato Giannino Guiso quella sentenza «è nulla perché un giudice popolare formulò giudizi di condanna in una intervista ai giornali». Il processo è aggiornato a lunedì prossimo. [Sta. 1/12/1979]
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