«La stazione radar sul monte Gunnolfsvikurfjall che domina i fiordi affacciati sull’Oceano Artico era stata abbandonata dalla Nato addirittura nel 1968, quando gli Stati Uniti avevano deciso di concentrare gran parte dell’intelligence tecnologica nei bunker della base di Thule, estremo Nord Ovest della Groenlandia: un gigantesco orecchio in grado di percepire ogni movimento e segnale nemico sull’intera regione polare. Così, in piena Guerra fredda, qui il lavoro sporco era affidato ai pattugliamenti dei sommergibili britannici e norvegesi.»
A Vienna Breznev e Carter firmano l’accordo Salt II per la limitazione delle armi nucleari o strategiche. Viene stabilito un tetto massimo all’impiego di armi nucleari offensive, pari a 1.320 missili balistici intercontinentali e missili balistici sottomarini con testata multipla. Viene inoltre decisa la distruzione dei vettori in eccedenza.
Il terrorista Paolo Aleandri di Cl’A (Costruiamo l’Azione) è sequestrato davanti al palazzo di giustizia di Roma da Maurizio Abbatino, Giovanni Piconi e Renzo Danesi della banda della Magliana. L’organizzazione criminale gli ha chiesto da tempo di restituire le armi affidategli nel dicembre 1978, ma non avendole più a disposizione, essendo state utilizzate per altre azioni, Aleandri non ha ancora provveduto. Lo tengono in ostaggio in un appartamento finché una decina di giorni dopo, grazie all’intervento dei neofascisti Massimo Carminati, Pancrazio Scorza e Bruno Mariani, le armi sono restituite e Aleandri liberato. Le armi sono tuttavia diverse da quelle originariamente avute in custodia. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1979).
Alla Camera viene approvata con 319 sì, 261 no e 5 astenuti l’installazione dei missili Pershing e Cruise voluti dalla Nato per contrastare l’installazione da parte dell’Urss dei suoi SS 20 nei Paesi dell’Est confinanti con l’Occidente.
Anche il Senato approva l’installazione in Italia dei missili Pershing e Cruise.
«La più importante e controversa decisione della NATO nella seconda metà degli anni Settanta fu di spiegare in Europa alcune centinaia di missili nucleari statunitensi a medio raggio (comunemente chiamati euromissili), in grado di colpire il territorio sovietico. Il Consiglio atlantico ne deliberò lo schieramento nel dicembre 1979, in seguito alla comparsa di analoghi missili sovietici (SS-20), e contestualmente all’offerta di rinunciarvi qualora i Sovietici avessero smantellato i propri, onde il riferimento alla ’doppia decisione’ (dual-track). Gli euromissili, pur integrati nella struttura militare NATO, erano in dotazione alle sole forze statunitensi, dal momento che gli Europei non avevano voluto accollarsi i costi dei vettori, come avviene per altre armi nucleari della NATO cosiddette a doppia chiave (testata nucleare statunitense e vettore, missile o aereo, europeo). [...] Il governo tedesco, che avrebbe dovuto ospitare il maggior numero di missili, esitava ad attuare la doppia decisione da solo; fu determinante in questa circostanza il ruolo dell’Italia, che per prima si offrì di affiancare la Germania ospitando alcuni euromissili nella base di Comiso, in Sicilia» [www.treccani.it. Il governo tedesco era guidato da Helmut Schmidt. Quello italiano da Francesco Cossiga. Gli euromissili schierati in Italia - dei BGM-109 "Gryphon" - furono 112.
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