Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Oggi a Roma inaugurano la Nuvola, cioè il nuovo Centro Congressi all’Eur. Siamo a un passo dal cosiddetto Colosseo Quadrato, l’opera di Piacentini oggi considerata un capolavoro, che si trova nell’altrettanto celebrato quartiere Eur. Il quartiere Eur fu voluto da Mussolini per l’Esposizione universale del 1942 che poi non si tenne causa guerra.
• Come mai l’apertura di un palazzone a Roma vale la qualifica di «fatto del giorno»?
Ma non è un «palazzone», è... la Nuvola, una «cosa lattiginosa di materiale plastico», illuminata di notte con effetti fortemente spirituali, nervature d’acciaio fuse con il vetro, 15 mila metri quadrati di fibra in vetro microforata, alveo ovoidale che ha solo tre punti d’appoggio, intorno un’immensa teca scatolare trasparente che fa arrivare il sole anche sottoterra. Sottoterra si possono mettere a sedere seimila persone, ma in realtà è stato studiato un sistema di pareti mobili che può suddividere l’immenso spazio in tante sale grandi e piccole. Novemila metri quadrati di parquet. Pareti nere. Diciotto ascensori di cui otto panoramici. È stata usata una quantità di ferro tripla rispetto a quella con cui s’è costruita la Tour Eiffel. Con questa differenza: la costruzione della Tour Eiffel cominciò nel 1887 e finì nel 1889, cioè i lavori furono completati in due anni, due mesi, e cinque giorni. Per la Nuvola ci sono voluti 18 anni. Il solito calvario italiano.
• Quant’è costata?
Duecento 44 milioni, ma potrebbe uscir fuori qualche altra cifra nei prossimi mesi. La società Condotte, che l’ha materialmente costruita, è in contenzioso con l’Ente Eur e chiede altri duecento milioni. L’architetto Massimiliano Fuksas vuole un altro milione, benché sia stato messo in croce per la parcella da 24 milioni giudicata eccessiva. S’è difeso così: «Io rappresento un raggruppamento di professionisti, strutturisti, impiantisti e così via, che incidono per il 50% sui miei onorari, sui quali c’è il 40-45% di spese. Per non parlare di Iva e tasse. Il tutto in diciotto anni. Le tariffe sono professionali».
• È vero?
Chi lo sa. Fuksas ha vinto un concorso nel 1998, battendo Richard Rogers, l’architetto fiorentino che ha costruito con Renzo Piano il Centre Pompidou di Parigi. Nessuno ha mai avuto niente da ridire, e in 18 anni non s’è vista, sulla Nuvola, l’ombra di un magistrato benché il committente Ente Eur di guai ne abbia passati.
• Che cos’è l’Ente Eur?
Mussolini, in previsione di questa Esposizione Universale che poi non si fece, creò questo Ente Eur che avrebbe dovuto gestire tutta la faccenda. È finita con questa stravaganza unica al mondo, un ente dello Stato che gestisce un quartiere della città. Fuksas, che è un tipaccio, ha detto del suo committente che gli ha fatto guadagnare i 24 milioni: «Una follia tutta romana, la più insensata società-carrozzone d’Italia, 90 per cento del Tesoro e 10 per cento del Comune, il solo Ente statale al mondo che gestisce un pezzo di quartiere, stipendi inventati, il solito vecchio nascondimento della disoccupazione e delle clientele, 149 dipendenti che forse sono anch’essi di travertino, la piccola patria degli uscieri e delle segretarie, il centro di spesa del keynesismo straccione». Adesso lo guida un campione dell’anticorruzione che si chiama Enrico Pazzali, era amministratore delegato alla Fiera di Milano ed ebbe il coraggio di denunciare un tentativo di corruzione tra privati. I costi della Nuvola, che per via delle varianti in corso d’opera si trovò a un certo punto senza soldi e dovette vendere all’Inail per 264 milioni l’Archivio centrale dello Stato, il museo Pigorini, il museo dell’Alto Medioevo e il museo delle Arti e tradizioni popolari, hanno dissestato anche i conti dell’Ente Eur. Ma Pazzali dice che col turismo congressuale la Nuvola potrebbe fruttare 350-400 milioni l’anno, tutti a beneficio delle disastrate casse capitoline. Fuksas ci crede poco.
• Ma Fuksas sarebbe il Fuffas di Crozza?
Già, già. Settantedue anni, sessantottino con un’enorme massa di capelli neri in testa, oggi completamente pelato, sbrigativo e, volendo, pure antipatico, noto alle cronache anche per una scazzottata in un ristorante, però archi-star contro il quale Franco La Cecla scrisse il saggio Contro l’architettura, accusando lui e le altre archistar (Gehry, Koolhaas, Nouvel, Calatrava) di essere seguaci di Versace e Miuccia Prada, costruttori cioè di fuffe, destinate a morire presto. Sulla Nuvola è una preoccupazione che ha anche Fuksas, il quale vorrebbe che la sua opera fosse venduta ai tedeschi, gli unici - dice - che saprebbero farla funzionare. Ha paura che quegli spazi immensi restino vuoti, e uno spazio che non viene usato degrada subito. Un cattivo presagio viene dalla Lama, l’albergo di 19 piani e 449 camere che si vorrebbe vendere per 50 milioni (s’era partiti da 130), per ora invano. Anche gli enormi spazi della Nuvola: li ha presi l’Audi per presentare tra qualche settimana i suoi nuovi modelli, poi ci andranno quelli della fiera PiùLibriPiùLibri, infine nel 2018 il congresso mondiale degli avvocati, seimila partecipanti. Non sembra molto, ma forse è presto per preoccuparsi.
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