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 2016  settembre 01 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ieri faccia a faccia tra Merkel e Renzi a Maranello, sede della Ferrari, con un sacco di ministri italiani e tedeschi, compreso il terribile Schäuble. Di questi vertici, di cui la storia qualche decennio dopo non tiene in genere nessun conto, ma che nell’attualità inducono i giornali a impegnare grossi titoli di prima pagina, importano assai, ai lettori contemporanei, gli elementi di colore.

Se cominciamo dagli elementi di colore vuol dire che non si sono detti praticamente niente, e che si tratta solo di propaganda e dell’occasione per un bel viaggio in Italia dei teutonici. Quali sarebbero poi questi elementi di colore? Tra le autorità era compreso il cane Leo, un bel Labrador nero, che ha salvato la vita alla bambina Giorgia rimasta sotto le macerie di Pescara del Tronto. La Merkel ha paura dei cani, e c’era curiosità. Invece la Kanzlerin s’è chinata, l’ha accarezzato, s’è lasciata leccare il palmo della mano, e ha detto qualcosa come: «Di questo cane qui non ho paura». Altro elemento di colore su cui ricamare: Marchionne, che ha fatto da guida in mezzo alle Ferrari, s’è presentato in tuta (ne riferiamo in altra parte del giornale). Terzo elemento di colore, almeno per me: Matteo non esita a chiamare Angela Angela. «Ho detto ad Angela...». Matteo ha anche ordinato «Zampa!» al cane Leo e il cane Leo ha dato la zampa a Angela, gesto che provocherà di sicuro qualche protesta tra gli animalisti, che considerano questi atti umilianti per gli animali, che sono persone serie.  

C’è anche qualcosa da raccontare, oltre a queste fesserie?
Renzi ha confermato che oggi Vasco Errani sarà nominato commissario per la Ricostruzione. Scelta ottima, col solito chiaroscuro politico. Errani è un bersaniano, quindi della sinistra Pd, quindi all’opposizione di Renzi e schierato per il No al referendum. Bravo quindi Renzi, per un compito di questa responsabilità, che Errani ha già assolto bene nel caso del terremoto in Emilia: non ha cercato come al suo solito tra i suoi amici. Ma, lei non ci crederà, la scelta di Errani ha provocato le proteste dei bersaniani e della sinistra Pd la quale pensa che questa nomina sia strumentale a un clima di pacificazione interna che favorisca la vittoria del Sì al referendum. «Lo doveva nominare, ma in un altro modo» (più o meno). Sempre più spesso la sottigliezza politica supera le mia capacità di comprensione.  

Altro? Non bisognava chiedere all’Europa, attraverso la Merkel, che, visto il terremoto, ci lasciassero spendere e spandere come più ci aggrada?
La Kanzlerin ha detto che i tedeschi si faranno carico della ricostruzione di una scuola distrutta dal sisma. Aggiungo che la Ferrari metterà all’asta una macchina, base un milione di euro, e devolverà il ricavato alla ricostruzione. Sul tema più specifico su cui lei mi sollecita, la frase di Angela è questa: «Penso che in Europa troveremo una soluzione. Sappiamo quale è il peso che sopporta il Paese e credo che in Europa si troverà una soluzione».  

Che significa?
La regola europea permette già adesso di scorporare le spese che si dovranno sostenere per la ricostruzione dal calcolo deficit/pil. Solo che questa franchigia riguarda solo le spese a breve termine, diciamo gli interventi di urgenza che riguarderanno la prima fase, quella dell’emergenza, e poco più. Renzi però vorrebbe varare un piano di messa in sicurezza di tutto il Paese - operazione per la quale ci vogliono 360 miliardi - e vorrebbe che gli investimenti di questo piano fossero messi fuori dal calcolo. Sappiamo che sta pensando a qualcosa di grandioso, tipo cinque miliardi l’anno per vent’anni, per trovare i quali dovrà necessariamente indebitarsi. «In Europa troveremo la soluzione», detto davanti a Schäuble, è parecchio incoraggiante. Non otterremo magari tanto, ma il momento sembra molto favorevole.  

Come mai?
La Brexit è stata uno choc, e i movimenti populisti, per questi governanti, sono un incubo. Persino Berlusconi ha una tale paura di Grillo da voler aiutare Matteo. I tedeschi e gli altri sono terrorizzati da una vittoria del No al referendum, e sono abbastanza pronti a tutto per aiutare Renzi a vincere. L’eventuale crisi politica successiva alla sconfitta del Sì è un assoluto salto nel buio: non si sa come l’Italia ne uscirà, e con i conti in quale stato, dato che è abbastanza facile prevedere una vendita in massa dei nostri titoli e il precipitare fragoroso delle nostre banche nel baratro. Se solo evitassimo di rubare, si potrebbero fare grandi cose.
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