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 2016  luglio 31 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il comunicato dell’Istituto di Alti Studi Islamici francese è così importante che lo riproduciamo subito: «I membri dell’Istituto di Alti Studi Islamici partecipano la loro viva emozione per il barbaro assassinio di Padre Jacques Hamel, a Saint Etienne de Rouvray, qualche giorno dopo l’odioso attentato di Nizza. Tutta la nostra compassione, tutte le nostre preghiere vanno alla memoria di Padre Jacques Hamel, di tutte le vittime e dei loro familiari. Noi, musulmani e cittadini francesi, riaffermiamo con forza il carattere sacro e inviolabile della vita, e respingiamo senza eccezioni qualunque forma di violenza, sia fisica che verbale. Noi condanniamo con la più grande fermezza questi atti di terrorismo che, mentre snaturano profondamente il messaggio dell’islam, cercano di seminare il dubbio e la divisione nel seno della nostra comunità nazionale. Al contrario, i musulmani francesi si sentono parte integrata con tutte le componenti della società, sia laiche che appartenenti ad altre religioni, e con loro intendono operare per la costruzione di una società pacificata, più giusta e più serena. In quest’ora in cui sono messi in pericolo i princìpi stessi su cui si fonda la civiltà, è diventato più che mai indispensabile uno sforzo intellettuale e spirituale in uno spirito di riconoscimento reciproco. È a questo sforzo che sono chiamati non soltanto i credenti e le credenti, qualunque siano le loro convinzioni o confessioni, ma anche tutti gli uomini e le donne di “buona volontà”. Gli ultimi tragici avvenimenti ci ammoniscono sulla necessità di operare in questo senso. È in questa prospettiva di autentica conoscenza e concordia che l’Istituto di Alti Studi Islamici intende perseguire la sua azione, con i fratelli e le sorelle delle altre tradizioni religiose e con tutte le componenti della società in Francia e in Europa. Per testimoniare il loro sostegno, essi si assoceranno alla messa di domenica 31 luglio nelle cattdrali e nelle chiese di Parigi, Lione, Marsiglia, Gap, Embrun, Rennes, Lille, Perpignano e Tolone».

Cioè i musulmani francesi oggi partecipano alla messa cattolica? Magari vestiti da musulmani?
Non so come saranno vestiti. Di sicuro le donne saranno velate e del resto anche le nostre donne cattoliche, molto spesso, si velano in chiesa.  

Come hanno reagito i cattolici a questa iniziativa dei musulmani francesi?
Non dica «musulmani francesi», ma musulmani che si riconoscono nelle posizioni rappresentate dall’appello. L’Islam è grandemente frazionato e uno dei problemi è proprio questo. Quindi la partecipazione alla Messa nelle chiese francesi potrebbe anche essere scarsa. Ha scritto Marina Corradi sul giornale dei vescovi Avvenire: «Se anche solo uno su dieci dei cinque milioni di islamici che vivono in Francia rispondesse all’appello e domenica si recasse in una chiesa, nell’ora della Messa, in segno di solidarietà dopo Rouen, sarebbe davvero una cosa grande. Tanto grande che, abituati come siamo al cinismo e al pessimismo, quasi fatichiamo a crederci. Davvero gli islamici di Francia sapranno seguire l’invito e si spingeranno nelle chiese, in segno di solidarietà e compassione per il vile omicidio di un sacerdote? Domenica vedremo». Don Ivan Maffeis portavoce dei vescovi italiani ha detto: «L’appello è un gesto enorme, mette fuori gioco chi vuole dividere, chi vuole una strategia del terrore. Il presidente aveva chiesto un segno, di far sentire la loro voce perché la strada non sono i muri, e questo gesto è arrivato».  

Siamo perfettamente in linea con la frase del Papa secondo cui «questa non è una guerra di religione», frase che ha messo subito in salvo l’Islam in quanto tale.
Sì, don  Maffeis ha infatti aggiunto: «La posizione della Chiesa è chiara ma non scontata».  

E i musulmani italiani non fanno niente?
In Italia c’è la Comunità religiosa islamica, o Coreis. Stamattina suoi rappresentanti parteciperanno alle messe di Roma, Milano, Novara, Genova, Verona, Sondrio, Ventimiglia, Brescia, Vicenza, Fermo, Siena, Piacenza, Brindisi, Palermo e Agrigento portando ai vescovi e ai parroci il saluto della comunità islamica italiana. Anche il Coreis ha emesso un comunicato che condivide quello dei francesi e giudica «barbaro omicidio» l’assassinio di padre Hamel.  

Quando ci saranno i funerali del povero sacerdote?
Martedì, e la comunità islamica locale, cioè la comunità islamica di Saint-Étienne-de-Rouvray (un terzo degli abitanti), promette una partecipazione imponente. A Saint-Étienne molti musulmani, venerdì scorso, hanno partecipato alla messa nella chiesa normamma dove è avvenuto l’eccidio, per manifestare affetto e solidarietà per la vittima dell’omicidio e distanza dagli aggressori. Sono segni importanti. La loro moltiplicazione metterebbe davvero in difficoltà gli assassini dell’Isis. (leggi)

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