Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Tra i molti incubi del momento c’è quello dei lupi solitari. Cioè, un musulmano fa qualcosa di grave, accoltella o mette sotto qualcuno e subito ci si chiede: l’ha mosso l’Isis, direttamente o indirettamente, oppure è un delinquente qualsiasi, e che sia musulmano è solo un caso?
• Per esempio?
Per esempio ieri a Laragne, un villaggio vacanze nelle Hautes-Alpes, siamo sempre nella regione della Provenza-Costa Azzurra. Un marocchino musulmano praticante ha aggredito a coltellate una madre di 46 anni e le sue tre figlie di 9, 12 e 14 anni, mandando all’ospedale in condizioni gravi la bambina di 9 anni, che hanno dovuto caricare d’urgenza su un elicottero e portare in ospedale a Grenoble. Il villaggio-vacanze è fatto a bungalow, il marocchino stava nel bungalow attaccato a quello della famiglia aggredita. Dopo l’attentato il marocchino, che di norma vive a Parigi, ha provato a fuggire con la sua macchina, ma la polizia lo ha bloccato e portato dentro. C’è la mano dell’Isis? Forse no, perché i testimoni non hanno neanche sentito il solito grido «Allah, Akbar». Però le agenzie lo hanno inserito nei fatti di terrorismo relativi ai lupi solitari, la strage di Nizza, il ragazzo di 17 anni sul treno tedesco, eccetera. Anche se da Laragne fanno sapere che il movente potrebbe essere l’abbigliamento della signora e delle sue figlie, forse, a giudizio del marocchino, troppo scoperte. Ci può stare anche questa. Nei suoi appelli alla jihad gli uomini del Califfo giudicano la Francia un paese «lurido e promiscuo». Dunque, potrebbe essere. Ma anche no. Intanto - ed è il segnale della sindrome - nulla sapendo preferiamo classificarlo come ipotetico lupo solitario.
• «Lupo solitario» è la nuova espressione per indicare il militante dell’Isis che si autoproclama combattente islamico e compie un’azione delittuosa vicino a casa sua, restando in genere ucciso ma ricevendo le lodi in rete del Califfo.
Esatto. L’ultimo caso è avvenuto in Germania l’altro giorno. Clamoroso anche perché la Germania, fino ad ora, è rimasta abbastanza immune da questi episodi. Un ragazzo afgano di 17 anni, di nome Muhammad Riad, salito sul treno che da Truchtlingen va a Würzburg, in Baviera. Tra le nove e le dieci di lunedì sera, a un tratto, senza una ragione apparente, ha tirato fuori un’accetta ed è saltato addosso ai passeggeri, una ventina di persone in tutto. Sono rimasti feriti quattro cittadini di Hong Kong, un uomo di 62 anni, la moglie 58enne, la figlia di 27 e il fidanzato 31enne della giovane. Un’altra donna è stata ferita da Muhammad mentre scappava. Qualcuno aveva intanto tirato il freno d’emergenza, il ragazzo s’è buttato giù dal treno, ed è fuggito verso il Meno. Qui lo hanno trovato gli agenti, i quali raccontano che Muhammad gli si è gettato addosso brandendo un coltello e gridando «Allah, Akbar». Quelli gli hanno sparato e l’hanno ammazzato. Il sottosegretario all’interno bavarese, Gerhard Eck, ha detto che uno dei cinque feriti è molto grave.
• Questo però è un attentato islamico vero.
Sì, Muhammad, come il suo collega di Nizza, è un autentico lupo solitario. Si sarebbe radicalizzato rapidamente, come si deduce da un testo pashtun trovato in camera sua, dove c’era anche una bandiera dell’Isis che s’era costruito con le sue mani. Su internet ci sono anche sue foto in tenuta da combattente. L’Isis, naturalmente, ha subito rivendicato: «È un nostro soldato». I vicini non avevano capito niente, lo hanno descritto alla polizia come un ragazzo tranquillo. Era arrivato dall’Afghanistan da solo (un «minore non accompagnato»), lo avevano accolto in un centro di Ochsenfurt e da due settimane stava in una famiglia. Gli attacchi alla Merkel per la sua politica giudicata troppo permissiva naturalmente si moltiplicano.
• Che senso ha la strategia dei lupi solitari?
Non dimentichiamo che quella in corso è soprattutto una lotta per la supremazia all’interno dell’Islam. Battuto sul terreno, Al Baghdadi fa vedere che continua a vincere in casa altrui. Attraverso internet ognuna di queste aggressioni diventa un evento enorme, capace di sedurre altri musulmani nel mondo. Al Adnani, il siriano portavoce del Califfato, è l’uomo che indottrina questi lupi solitari: «schiacciare le teste con un masso», «investire con le auto», «distruggere i raccolti e avvelenare i pozzi». Ogni disposizione fa riferimento a una sura del Corano. «Colpire con ogni mezzo a disposizione» e «in date altamente simboliche», come il 14 luglio.
• Non importa se il lupo solitario, manovrando magari un tir contro i passanti, uccide anche dei musulmani? Il 30 per cento delle vittime della Promenade des Anglais erano fedeli dell’Islam.
A questo Al Adnani risponde ricordando un vecchio appello del Califfo, che invitava i musulmani nel mondo a emigrare in Daesh. «Non sono venuti da noi?» dice Al Adnani «Peggio per loro».
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