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 2016  maggio 30 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Alla voce «Gorilla» leggiamo su Wikipedia: «È un animale grande e forte, dal caratteristico pelo nero e folto. Nonostante la grandezza e l’aspetto imponente, i gorilla sono animali relativamente pacifici e tranquilli». A memoria, citiamo poi il film King Kong: il gorillone dell’Isola del Teschio, quando gli viene offerta Ann, la prende delicatamente con le sue manone e se la porta nella foresta senza torcerle un capello. Con questi precedenti, che a Cincinnati (Ohio) non possono non conoscere, perché uccidere il povero e innocente Harambe, gorilla di pianura di 17 anni e 180 chili di peso, nel cui recinto era caduto, per sbaglio, un bambino di quattro anni in visita allo zoo? Il bambino ha ferite lievi, dovute alla caduta, ma la rete ha passato lo stesso la giornata di ieri a disperarsi per via della brutta fine di Harambe.

La storia mi commuove poco. Ieri è stata trovata carbonizzata a Roma una ragazza di vent’anni. Nessuno ha versato una lacrima.
Sono due cose completamente diverse. Che gli homo sapiens si ammazzino tra di loro è nella norma. La povera Sara, ultima degli assassinati italiani in ordine di tempo (ne riferiamo nell’altra pagina), è solo una delle migliaia di vittime che fanno parte da sempre del nostro tragico quotidiano. Un retropensiero orrendo, ma che abita in ciascuno di noi, dice: se è finita così, se la sarà anche andata a cercare. Volgarizzazione dell’idea generale secondo la quale, alla fine, nessuno è davvero innocente. Ma il povero Harambe? Lo abbiamo catturato, lo abbiamo messo in una prigione all’aperto senza nessuna ragione particolare che non sia la nostra curiosità, sta lì da molti anni, un giorno succede che un bambino gli caschi per sbaglio davanti, Harambe non fa niente di male, lo palpa delicatamente, lo gira, forse fa anche il gesto di prenderlo in braccio, il fondo della buca dove l’infelice gorilla è costretto a vivere è pieno d’acqua, il rischio vero, si direbbe, è che il piccino casomai anneghi. Passano dieci minuti e i sapiens che stanno a guardia del recinto prendono di mira Harambe e l’ammazzano a fucilate. C’è qualcosa che non va.  

Capisco. Ce l’ho con i genitori che si sono lasciati sfuggire il piccolino, ma capisco. Una spiegazione esiste?
L’ha data il direttore dello zoo, Maynard Thane. «Il nostro team di esperti sugli animali pericolosi ha ritenuto che fosse davvero una situazione di pericolo di vita per il bimbo, quindi è stata presa la decisione di rendere inoffensivo Harambe, cioè di sparargli. E così è morto. È stata presa la decisione giusta, anche se è stata una decisione difficile. Abbiamo protocolli e procedure precise da rispettare per il team che segue gli animali pericolosi». C’è un protocollo, ed ecco la spiegazione. Una settimana fa, in un altro caso, s’è seguita infatti la stessa procedura.  

Che caso?
In Cile, nello zoo di Santiago, Franco Luis Ferrada Roman, un ragazzo di vent’anni, s’è spogliato completamente nudo ed è entrato nella gabbia dei leoni con l’intenzione di farsi sbranare. I leoni (un maschio e una femmina) sulle prime si sono avvicinati per giocare, ma Roman si agitava per provocarli e a un certo punto lo hanno assalito. I guardiani dello zoo hanno avuto il tempo di prendere i fucili e di abbattere le due belve. Anche qui: c’era un protocollo da rispettare, che deve evidentemente essere lo stesso ovunque.  

Come mai il gorilla di Cincinnati, se è una bestia pericolosa, non ha fatto niente al bambino?
L’etologo Enrico Alleva ha spiegato che la natura ha dotato i piccoli dei mezzi per farsi riconoscere come cuccioli: testa grande e sproporzionata rispetto al corpo, grandi anche gli occhi, movimenti goffi, eccetera. D’istinto, gli animali adulti tengono in genere comportamenti affettuosi anche con la prole altrui, e questo ha un evidente vantaggio selettivo. C’è poi il fatto che nella vita di un gorilla rinchiuso in un recinto non capita mai niente. L’arrivo di un bambino ha un grande impatto emotivo, certamente Harambe ha passato quegli ultimi dieci minuti della sua vita a cercare di capire che cosa fosse successo, che cosa era l’essere che gli era capitato davanti. Alleva sostiene che le urla della folla erano un elemento di grande pericolo. Potevano fare da eccitante.  

Ci sono stati casi simili a questo in passato?
In rete c’è un video che mostra un caso del 1986. Il bambino Levan Merrit cadde nella fossa del gorilla Jambo nello zoo dell’isola di Jersey, in Inghilterra. Levan dorme o fa finta di dormire. Jambo lo guarda, lo tocca, non mostra la minima attenzione aggressiva. Quella volta distrassero la bestia e tirarono fuori il piccolo senza spargimenti di sangue. Non c’erano i protocolli da rispettare. Nel mio archivio ho poi trovato altre storie di gorilla imparentate con quella di ieri. La più bella è questa, raccontata da Danilo Mainardi. Siamo nel Kent. Un padre porta ogni volta che può la propria figlioletta neonata Tansy allo zoo e la mette in braccio alla gorilla Djalta, che la coccola volentieri. Lui scatta un mucchio di foto. Passano 23 anni, e padre e figlia vanno in vacanza nel Gabon. Fanno trekking nella foresta e a un certo punto, da dietro un albero, spunta fuori Djalta. Baci e abbracci, incredulità, la gorilla ha riconosciuto i suoi amici di un tempo. Siccome la racconta Mainardi, bisogna crederci. E inoltre: la storia è senz’altro possibile. Neanche a quel tempo erano in vigore i protocolli. (leggi)

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