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 2015  agosto 04 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Inglesi e francesi si sono improvvisamente accorti che da soli non possono contrastare la pressione degli immigrati e chiedono una mano all’Europa, con parole non troppo dissimili da quelle usate a suo tempo dall’Italia in riferimento agli sbarchi di Lampedusa.

L’Italia voleva che i migranti venissero equamente suddivisi tra i partner europei, in base alla popolazione, al Pil e ad altri parametri obiettivi.
Sì, adesso c’è la questione di Calais dove migliaia di disperati stanno in agguato, pronti a saltare su un treno o su un camion per farsi portare dall’altra parte della costa, cioè in Inghilterra, e lì dare inizio a una nuova vita. Venti giorni fa Cameron ha mandato tre chilometri di reticolati per erigere un muro di filo spinato intorno all’ingresso francese dell’Eurotunnel. Del tutto inutilmente. I migranti trovano sempre qualche buco oppure riescono a tagliare la rete, insomma ci provano e ci riprovano finché non ci riescono. Hanno dalla loro la forza di quelli che non hanno niente da perdere, sono arrivati dopo viaggi che sono durati tre-quattro anni e che gli sono costati migliaia di dollari e milioni di umiliazioni e maltrattamenti. Come vuole fermarli? È come tentare di bloccare una marea montante con un dito... Solo nell’ultima notte, a Calais, ci sono stati 1.700 tentativi di incursione...  

Che cosa chiedono, a questo punto (e alla buon’ora), inglesi e francesi?
La lettera aperta all’Unione europea dei ministri degli interni Theresa May (Regno Unito) e Bernard Cazeneuve (Francia) è stata pubblicata dal Telegraph, col titolo «I migranti pensano che le nostre strade siano lastricate d’oro», parole che riprendono un passaggio della stessa lettera. I due parlano di una «crisi mondiale» che deve avere priorità a livello «europeo ed internazionale». E dagli altri Paesi dell’Ue i due ministri si aspettano un aiuto per affrontare «alla radice» l’emergenza. Si sottolinea la differenza tra quei migranti che fuggono dalle guerre e quelli che si mettono in viaggio in cerca di lavoro. «L’Europa darà sempre protezione a chi veramente scappa dai conflitti e dalle persecuzioni. Tuttavia, dobbiamo rompere il nesso che c’è tra le traversate del Mediterraneo e lo stabilirsi in Europa per ragioni economiche. Al momento, insieme, stiamo rimpatriando 200 migranti al giorno che non hanno il diritto di asilo». Con una polemica nei confronti degli Stati di frontiera: «Molti di coloro che si trovano a Calais e cercano di attraversare la Manica sono passati attraverso l’Italia, la Grecia e altri Paesi. Per questo chiediamo con forza agli altri stati membri, e a tutta l’Ue, di affrontare il problema alla radice». Quindi May e Cazeneuve spiegano qual è, secondo loro, la «strategia a lungo termine» per risolvere il problema: «ridurre il numero di migranti che partono dall’Africa», smantellando le reti di trafficanti e scafisti attraverso la collaborazione tra servizi di intelligence europei. «Molti vedono l’Europa, e la Gran Bretagna in particolare, come un luogo che offre possibilità di guadagno. Ma le nostre strade non sono lastricate d’oro», concludono.  

Beh, non è proprio la stessa posizione italiana. Noi chiedevamo di redistribuire, tra tutti, i migranti che arrivavano da noi.
Il punto comune è l’appello a una politica europea, che prenda il problema di petto. Ieri le agenzie hanno gridato d’orrore per la storia di un marocchino di 27 anni che a Melilla s’era nascosto nella valigia del fratello e in questo modo cercava di sbarcare in Spagna. Senonché il disgraziato ha presto cessato di respirare, ed è morto soffocato. Tremendo, ma ancora ieri 396 uomini, donne e bambini provenienti dalla Libia sono sbarcati a Reggio Calabria, e altri 500 sono stati soccorsi da una nave di Medici senza Frontiere che mentre scriviamo è diretta a Palermo. La nave porta con sé cinque cadaveri, cosa divenuta nella percezione di tutti talmente normale da non fare più notizia. Una politica europea ci vuole, alla nostra richiesta non si risponda facendo spallucce, ma mettendo in agenda la questione possibilmente al primo posto.  

I tedeschi?
Sono sommersi dall’immigrazione: nel 2014 il numero delle persone appartenenti a famiglie di migranti era pari a 16,4 milioni, il 20,3% della popolazione. La Germania ha gravi problemi demografici, e magari per questo fa buon viso a cattivo gioco. Ma che dire allora dell’Ungheria, che vuole costruire un muro e aveva provato a denunciare gli accordi di Dublino, secondo i quali ognuno è obbligato a tenersi i migranti che gli arrivano in casa?    • Risultati?
Per ora hanno ottenuto poco o niente. Solo nel fine settimana, nel sud del paese, sono state intercettate 4.491 persone. La maggioranza è entrata dalla Serbia, province di Csongrad e Bacs-Kiskun. Provengono in genere da Afghanistan, Siria, Pakistan. La polizia ha annunciato che 16 individui saranno incriminati per tratta di esseri umani e altri 13 per falsificazione di documenti. Quest’anno in Ungheria sono entrati oltre centomila migranti, una cifra senza precedenti.   (leggi)

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