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 2015  marzo 30 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Matteo Renzi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Non riusciamo a liberarci dal pensiero dell’aereo. Abbiamo adesso il resoconto completo sugli ultimi minuti, rappresentato dalle voci che ci ha restituito l’unica scatola nera ritrovata (si cerca l’altra) e che la Bild ha pubblicato per intero.

• Possiamo procedere minuto per minuto?
Sì, cominciando dalla partenza. Il decollo da Barcellona era avvenuto con venti minuti di ritardo e il comandante Patrick Sonderheimer, per la fretta, non era riuscito ad andare al bagno. Lei capisce come questa circostanza insignificante assume oggi un significato immenso. Se il capitano fosse riuscito a far pipì alla partenza… la vita di 150 persone…

• Vada avanti.
Si sente Sonderheimer chiedere scusa ai passeggeri per quei venti minuti, lo si sente promettere che il ritardo sarà per quanto possibile recuperato. Segue un quarto d’ora o poco più di chiacchiere qualunque tra Sonderheimer e Lubitz. È in questo momento che apprendiamo il dettaglio del bagno. «Non sono neanche riuscito…» dice il comandante. «Ma vada pure, prendo io i comandi», risponde Lubitz. Tuttavia Sonderheimer resta in silenzio.
Ore 10.27: Sonderheimer chiede a Lubitz di prepararsi per l’atterraggio a Düsseldorf. Lubitz risponde qualcosa come «Spero», «Vedremo». Poi aggiunge: «Ora può andare al bagno». Un sedile si sposta, la porta si apre.
Ore 10.29: l’aereo comincia la discesa.
Ore 10.32: i controllori del traffico aereo francese capiscono che sta succedendo qualcosa. Tentano un contatto con l’A 320, ma nessuno gli risponde. Si sente il suono di un allarme.
Ore 10.33: Sonderheimer è tornato e ha trovato la porta chiusa. Bussa sempre più forte.
Ore 10.34: Sonderheimer grida: «Per l’amor di Dio, apri la porta». In sottofondo, le urla dei passeggeri.
Ore 10.35: Colpi molto violenti alla porta. Si tratta quasi certamente dell’ascia, che l’aereo ha normalmente in dotazione, e con cui il comandante colpisce disperatamente la porta per sfondarla.
Ore 10.36: L’aereo è a cinquemila metri d’altezza. Suona un nuovo allarme.
Ore 10.37: «Apri questa fottuta porta!».
Ore 10.38: Respiro di Lubitz. Sullo sfondo, grida.

• È terribile.
S’è scoperto adesso che aveva problemi agli occhi. Forse pensava di non poter più volare. Raccontano che il suo sogno fosse di diventare un grande comandante della Lufthansa. In camera sua, nell’appartamento dei genitori a Montabaur, le pareti erano tappezzate da foto della Lufthansa, da gagliardetti della prestigiosa compagnia aerea tedesca.

• La storia che s’era lasciato con la fidanzata?
La fidanzata si chiama Kathrin Goldbach, aspetterebbe un bambino da Lubitz. Ha raccontato qualche discorso del copilota, frasi tipo: «Farò qualcosa per cui si ricorderanno di me». Le aveva regalato un’Audi tre giorni prima, altra circostanza pazzesca visto che gli giravano per la testa quelle idee.

• Tutte le compagnie aeree adesso eviteranno che qualcuno resti da solo in cabina.
Bisogna persuadersi che la sicurezza assoluta non esiste. C’è tutta una discussione adesso sulla natura tedesca di quella tragedia. Lubitz corrisponderebbe al nostro Schettino. Tanto il nostro ha peccato di pressapochismo, quanto il tedesco ha condotto la sua aeronave alla catastrofe con precisione scientifica. La collega Francesca Sforza, sulla Stampa, nel suo articolo ci ha ricordato l’ossessione di quel popolo per la colpa, e colpa sarebbe stata, in questo caso, non uccidere 149 persone, ma schiantarsi al suolo disordinatamente. A mia volta ricordo che in tedesco esistono tre parole illuminanti su questo atteggiamento dell’anima calvinista (quindi ci son dentro anche gli svizzeri e gli austriaci): la Schadenfreude, ovvero il «piacere per la sventura altrui» (che in parte si identifica con la comune invidia, se non fosse per una sfumatura di “volontà” e consapevolezza che l’invidia non ha); la Fremdschämen , cioè «la vergogna che si prova per qualcun altro», ma che nella sua origine psicologica-psiscoanalitica è la vergogna che si prova ad immaginare qualcun altro che ci guarda mentre sbagliamo (il cosiddetto “poliziotto interiore” dello svizzero: ossia, lo svizzero non delinque perché è come se avesse sempre dietro le spalle un poliziotto che lo osserva e lo biasima); lo Schreibtischtäter, cioè il «crimine da scrivania», quello di cui parla Hannah Arendt ne La banalità del male : l’uomo che assolve, con scrupolo burocratico di impiegato zelante, al proprio lavoro-delitto. (leggi)

Dai giornali