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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Renzi ha chiesto di incontrare Poroshenko e subito dopo Putin. Ucraina e Russia hanno risposto immediatamente di sì. l’incontro col presidente ucraino è avvenuto ieri, quello col presidente russo e col primo ministro Medvedev è in calendario oggi. Il nostro presidente del Consiglio tornerà in Italia già stasera. A Kiev, del resto, è rimasto poche ore.

Si può ancora parlare con Putin? Non c’è una specie di fatwa occidentale su di lui, dopo l’Ucraina, le sanzioni e il resto?
Ieri Martin Dempsey, capo di stato maggiore della Difesa Usa, ha detto: «Penso che dovremmo assolutamente fornire aiuti letali (armi) a Kiev nel contesto Nato». Notiamo che l’Ucraina non fa parte della Nato, e la provocazione è dunque doppia: dare le armi e intervenire a nome dei 27 paesi dell’Alleanza atlantica. L’obiettivo di isolare Putin è molto americano, ma la Merkel ci tiene meno, anche se ieri ha ribadito che altre sanzioni saranno irrogate se nell’Ucraina orientale non cesseranno sul serio i combattimenti. Renzi è il più prudente di tutti quanti, non a caso è stato tenuto fuori dai vari incontri delle ultime settimane (guidati da Merkel-Hollande), e alla vigilia di questa visita è stato costretto a una videoconferenza con Obama, Merkel, Hollande, Cameron e il polacco Tusk, in cui si è evidentemente concordata una linea che non si discostasse da quella tenuta ferma fino ad ora, e cioè che il confine tra Russia e Ucraina dovrà prima o poi essere riconsegnato agli stessi ucraini e che i combattimenti devono cessare. L’Italia soffre molto la freddezza occidentale verso la Russia: nel 2014 abbiamo perso 5,3 miliardi nell’interscambio con loro (-17%), specialmente nel tessile, flessione tanto più dolorosa perché nel periodo 2000-2013 l’export italiano verso la Russia era cresciuto del 327%.  

Quindi? Non è che l’Italia da sola…
Certo che no. Ieri, dopo l’incontro con Poroshenko, infatti, Renzi ha ribadito la linea Merkel-Hollande, che ha pure esplicitamente ringraziato per il lavoro svolto. Grandi dichiarazioni anche da parte ucraina, promesse di cooperazione economica anche nel settore delle privatizzazioni, belle parole, intendiamoci, perché Kiev è allo stremo e – altro che sviluppo - avrebbe bisogno di un’iniezione da 50 miliardi solo per stare in piedi. E però c’è un dettaglio: i giornalisti sono stati avvertiti che dopo l’incontro di oggi con Putin non sarà permesso fare domande a Renzi, il che significa che, ribadita ufficialmente la linea Merkel-Hollande, si parlerà anche d’altro.  

Per esempio, di che cosa?
I russi hanno l’ambizione segreta di pattugliare con le loro navi la costa libica. È una fantasia, ma certo sono seduti in consiglio di sicurezza all’Onu e possono bloccare, se vogliono, qualunque iniziativa occidentale verso Tripoli. Noi siamo sotto minaccia di emigranti e sotto minaccia Isis. Mosca ha un ruolo decisivo in Medio Oriente. E poi ci sono i discorsi relativi alla cooperazione economica, il loro ministro degli Esteri, Lavrov (un grand’uomo), ieri ha detto che tutti e due i paesi sono d’accordo nel dire che la situazione attuale non va bene.  

È vero che Renzi oggi depositerà un mazzo di fiori sul lungofiume Jauza, dove venerdì scorso è stato assassinato Nemtsov?
Sì, è vero.  

• E questo non gli creerà un qualche problema con Putin?
Parrebbe di no. Putin, proprio ieri, ha tenuto un vertice con la sua struttura del ministero dell’Interno. Ha detto: «Bisogna liberare la Russia dalla vergogna di delitti che hanno una grande risonanza, compresi quelli a sfondo politico come l’omicidio sfacciato di Boris Nemtsov proprio nel centro della capitale». Ha quindi invitato il ministero degli interni russo a operare «una svolta nella qualità delle indagini sui delitti con motivazioni politiche, sia quelli recenti, sia quelli compiuti negli anni passati. Ci serve una svolta, una nuova qualità di lavoro da parte del ministero  e di tutto il sistema delle forze dell’ordine». Tra le molte piste seguite per l’assassinio di Nemtzov quella più probabile sembra adesso quella dei nazionalisti russi che non vogliono farla finita con la guerra in Ucraina. Putin deve assolutamente riprenderne il controllo se vuole riaprire un minimo di dialogo con l’Occidente. (leggi)

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