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 2015  febbraio 26 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Siamo forse all’inizio di una guerra dei media, con risvolti non solo economici, ma anche politici. Il campo di battaglia principale è la Rai. A contendersi il campo sono naturalmente i due protagonisti del momento, cioè Renzi e Berlusconi.

Sentiamo.
Saprà anche lei che il segnale televisivo viaggia attraverso un sistema di antenne o torri o ripetitori. Ciascuna azienda ha il suo sistema, cioè la sua rete. La Rai trasmette attraverso 2.300 postazioni, che nel 2000 vennero raggruppate in una società a parte, posseduta dalla Rai al cento per cento, e che si chiama Rai Way. Berlusconi, cioè Mediaset, distribuisce il segnale con un sistema analogo, leggermente più fitto (quasi 2.500 torri), riunito in una società che si chiama Ei Towers e che appartiene a Mediaset per il 40% (un altro 10 per cento è in mano al fondo americano Blackrock). Ei Towers è quotata in Borsa e capitalizza poco meno di un miliardo e 300 milioni (significa che se si moltiplica il numero delle azioni per il loro valore si ottiene un miliardo e 3). Rai Way è andata in Borsa lo scorso novembre e capitalizza intorno al miliardo. La decisione, lo scorso giugno, di portare l’azienda in Borsa ha provocato parecchie polemiche, polemiche del tipo «vogliono privatizzare un bene pubblico», ecc. Quelli del Movimento 5 Stelle dichiararono che con questa mossa ci si preparava a consegnare la rete Rai a Berlusconi o a Murdoch. In ogni caso, venne quotato poco più del 30 per cento e viale Mazzini portò a casa un duecento milioni con i quali ha potuto far fronte ai 150 milioni pretesi da Renzi come contributo di risanamento delle finanze pubbliche (sono serviti per gli 80 euro e per altro).  

Se lei ha citato la profezia dei Cinquestelle una ragione deve esserci: Berlusconi si vuole comprare la rete Rai.
L’altro giorno è stata addirittura annunciata un’Opa, cioè un’Offerta di Pubblico Acquisto. È un’operazione che si può fare con le società quotate: io, sotto il controllo degli organi di Borsa, annuncio che comprerò le azioni della società X a questo prezzo (di solito un 15-20% superiore al valore di Borsa) ed entro questa data se me ne saranno vendute in una quantità minima prestabilita, per esempio almeno il 50% oppure anche il 100%. Gli azionisti, specie se piccoli, possono guadagnar bene da un’iniziativa come questa e in genere corrono a consegnare quello che hanno. I manager, timorosi del nuovo padrone, si mettono di traverso. Eccetera, eccetera. Cose che abbiamo visto molte volte.  

Com’è formulata l’offerta di Berlusconi?
Mediaset vuole comprare il 100 per cento di Rai Way, offrendo soldi e azioni di una nuova società nella quale saranno messe insieme le torri ex Rai e quelle di Ei Towers. Se la Rai accettasse alla fine avrebbe in mano più o meno il 15 per cento di questa nuova società, controllata però dal Biscione e da suoi partners internazionali. L’esborso per Mediaset sarebbe alla fine di un miliardo e duecento milioni che l’azienda dell’ex Cavaliere dice di avere già trovato sul mercato grazie a un primario istituto bancario internazionale. Per chi vendesse ci sarebbe un guadagno del 22% rispetto alla quotazione di Rai Way del 23 febbraio e del 52,7% rispetto alla quotazione di Rai Way del primo giorno, lo scorso novembre. Alla Rai, alla fine, resterebbero in cassa quasi 800 milioni.  

Sembra un buon affare. Ma si può fare?
C’è stata una sollevazione generale, perché, trattandosi di Berlusconi, tutti leggono l’operazione in chiave politica. E l’antitrust non sarà sicuramente d’accordo. Vi sono poi certamente aspetti di estrema delicatezza: per esempio, sulla rete di Rai Way passano tutte le comunicazioni di polizia, carabinieri, vigili urbani, ministero dell’Interno. E inoltre: si può affidare la distribuzione di un servizio pubblico a un operatore privato? Il governo ha buon gioco nel ricordare – e ieri lo ha ricordato – che quando si decise di portare in Borsa Rai Way si stabilì, con una premessa al decreto relativo, che il ministero dell’Economia non sarebbe mai sceso sotto il 51%. Quindi l’operazione di Berlusconi sembrerebbe impossibile proprio per via delle leggi esistenti. Ma, se questo è vero, come gli è venuto in mente a quelli del Biscione di annunciare l’Opa (anzi Opas: acquisto e scambio)? Hanno anche specificato che, se proprio fosse impossibile acquisire il 100 per cento, si accontenterebbero almeno del 67% (che ai fini della governance è la stessa cosa).  

Come gli è venuto in mente?
Qualcuno insinua che l’annuncio sia stato dato per provocare un rialzo in Borsa del titolo Mediaset, che infatti ieri ha camminato parecchio. Significherebbe che Berlusconi ha intenzione di vendersi un altro pezzo d’azienda dopo aver ceduto, pochi giorni fa, un 7% che gli ha fruttato più di 300 milioni. Oppure sarebbe una risposta, tutta politica, all’intenzione di Renzi, ormai conclamata, di riformare la Rai, addirittura, se gli mettono i bastoni tra le ruote, per decreto, sottraendola, a suo dire, al controllo dei partiti e alla berlusconiana legge Gasparri. Ma, come ho detto, siamo appena all’inizio di una guerra nella quale probabilmente non si faranno prigionieri.   (leggi)

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