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 2013  marzo 16 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

«Le schede bianche producono fumate nere» diceva un nostro amico uscendo ieri da Montecitorio. E infatti, ieri, primo giorno della XVII legislatura, il voto per l’elezione del presidente della Camera e quello per l’elezione del presidente del Senato, è andato sempre a vuoto (tre volte alla Camera, due al Senato). A parte i grillini, e qualche spiritoso che ha voluto fare di testa sua, hanno votato tutti scheda bianca, obbedendo alle rispettive indicazioni di partito.

Che senso ha votare scheda bianca ai primi giri?
Copertura totale di tutti nei confronti di tutti. Bersani vorrebbe che la presidenza della Camera – dove il Pd gode di una maggioranza schiacciante e potrebbe eleggere senza problemi un uomo suo – andasse al Movimento 5 Stelle, possibilmente nel quadro di un accordo per dar vita al suo governo, ma anche a conclusione di una mossa unilaterale, che – spera – metterebbe i cinquestelle in un qualche imbarazzo. Vendola insiste per la mossa unilaterale, ma dentro il Pd quelli che cominciano ad averne le tasche piene, di questo corteggiamento disperato ai grillini, sono sempre di più. A cominciare da Renzi, che l’altro giorno ha riunito i suoi, confermato che non vuole creare ostacoli al segretario, «però non ci si chieda di condividere una linea destinata all’insuccesso». Le schede bianche di Monti e del Pdl sono semplicemente “surplace” in attesa di vedere quello che faranno i democratici. Gira voce che Monti vorrebbe la presidenza del Senato, magari mettendosi d’accordo con Berlusconi. Come è noto, qui Bersani ha solo la maggioranza relativa e senza un accordo di qualche tipo rischia uno smacco. “Scelta civica”, il partito di Monti, vuole far parte di un eventuale governo Bersani? E in caso di elezioni correrebbe da solo (come vogliono alcuni) o in coalizione col Pd di Renzi? Ma non è detto che Renzi ci stia. E non è detto che la battaglia dei  renziani per prendersi il Pd sia così in discesa come sembrerebbe a qualcuno.

• Poi c’è l’intreccio del Quirinale…

Già, l’unica posizione sicuramente duratura da conquistare, se Napolitano non accetterà di farsi rieleggere (Berlusconi ci spera ancora). Il candidato più in corsa è Prodi. Ma il Pd è diviso, molto diviso. E da un paio di giorni circola anche la soluzione Bersani: spedito al Quirinale il segretario, Renzi avrebbe via libera e la sinistra sindacale metterebbe in carniere la preda più grossa.

 • Come funziona questa storia delle presidenze di Camera e Senato? Possono andare avanti a votare all’infinito?
Alla Camera in teoria non c’è problema, dato che a questo punto basta la maggioranza assoluta dei votanti. Al Senato, già oggi, si procederà (quarto scrutinio) al ballottaggio tra i due nomi più votati al terzo scrutinio, facendo vincere il più anziano in caso di parità. È già successo nel 1994: Spadolini e Scognamiglio presero lo stesso numero di voti al terzo scrutinio (159 a 159), poi Scognamiglio vinse al quarto per un punto: 162 a 161. Per un errore, il presidente dell’epoca, De Martino, aveva inizialmente dato lo stesso numero di voti ai due contendenti e fatto vincere Spadolini perché più in là con gli anni.

Ieri è stato il primo giorno. Come si sono comportati gli scolaretti grillini?
Intanto hanno votato, per la presidenza di Camera e Senato, i nomi che avevano scelto il giorno prima, tra sette concorrenti (metodo: far parlare tutti quelli che ambivano alle cariche, bombardarli di domande, poi decidere). Il nome per la Camera è quello di Roberto Fico, 38 anni, napoletano, che di conseguenza ieri ha preso 110 voti (uno di troppo). Il nome per il Senato è quello di Luis Alberto Orellana, 51 anni, funzionario pavese di origine venezuelana (52 voti). I grillini sono così decisi a non cedere al corteggiamento democratico che se il Pd volesse alla Camera far convergere unilateralmente i suoi voti sul loro candidato, voterebbero scheda bianca per rendere palese il non-inciucio. (leggi)

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