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 2013  gennaio 15 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

A Beverly Hills, dove si consegnavano i Golden Globe, Jodie Foster, cinquant’anni, ha fatto un discorso, ma un discorso che ha fatto passare in seconda linea i premi, i film e i programmi televisivi di solito protagonisti di queste serate.

Che discorso?
Ha ammesso di essere lesbica. Ma senta un po’, sa con quale frase ha dato l’annuncio? «Come sapete (pausa) … sono single!» e giù una gran risata seguita da un applauso. Tutti sapevano la cosa, infatti, ma nessuno l’aveva mai dichiarata ufficialmente. La grande attrice ha poi raccontato brevemente la storia della sua vita di relazione, il lungo amore, ora finito, con Cydney Bernard assieme alla quale ha avuto i due figli, Charles e Christopher, che erano presenti in sala e hanno riso anche loro e applaudito la mamma. «Ho già fatto il mio coming out (cioè la confessione di essere omosessuale - ndr) mille anni fa, nell’età della pietra, prima a parenti e amici, e poi via via a chi incontravo nella mia cerchia». La Foster ha spiegato la tenacia con cui ha difeso la sua vita privata in questi 47 anni di professione: «Se foste stati una figura pubblica fin da bambini, avreste messo anche voi la vostra privacy sopra ogni cosa».

Ha debuttato a tre anni sul manifesto del Coppertone: era lei la bambina bionda a cui un cagnolino tentava di toglier via l’asciugamano. Ma come mai questa deliziosa notizia diventa addirittura il fatto del giorno?
Beh, siamo alle prese con una questione molto grande, che riguarda i diritti civili e soprattutto la laicità dello Stato. Che cosa intendiamo per “laicità dello Stato”? L’indipendenza della struttura pubblica che ci amministra dal mondo dei sacerdoti. A Teheran domina una teocrazia, quanto di più lontano dallo stato laico. In Europa il principio laico e quello confessionale si confrontano con risultati alterni, a seconda dei momenti storici e dei contesti sociali. Nel nostro caso queste grandi questioni si concretizzano nella difesa dei diritti delle minoranze. Un secolo e mezzo fa la Chiesa fece la guerra per contrastare l’idea che il matrimonio potesse essere celebrato civilmente. Oggi tuona contro le unioni di persone dello stesso sesso o contro le cosiddette unioni di fatto, uomini e donne che vivono insieme senza sposarsi.

Sta parlando della manifestazione di Parigi, a cui hanno partecipato 350 mila persone.
Hollande, in campagna elettorale, aveva promesso che avrebbe regolato laicamente il matrimonio tra gay e il diritto all’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Il disegno di legge, varato lo scorso novembre, verrà discusso in parlamento a partire dal 29 gennaio. La Chiesa si oppone con tutte le sue forze, ma i sondaggi dicono che il 53 per cento è favorevole alle unioni omosessuali, mentre un francese su due preferirebbe che non si desse il permesso di adottare. La materia può essere svolta ulteriormente: dopo le unioni e le adozioni, c’è la possibilità della fecondazione, che i francesi ancora non permettono. A causa di questo c’è un intenso traffico di donne verso il Belgio.

A Roma quattro femministe sono andate a esibirsi a seno nudo in piazza San Pietro.
Uno dei problemi è che la difesa del diritto delle minoranze non dovrebbe forse spingersi fino a conculcare il diritto delle maggioranze. Nell’agenda dei diritti civili di Hollande è presente anche la norma secondo cui i termini “padre” e “madre” vanno aboliti e sostituiti con “genitore A” e “genitore B”. A Stoccolma esiste un asilo (si chiama “Egalia”) dove sono stati aboliti tutti i riferimenti al genere. I bambini, in base ai giocattoli o ai pronomi che si adoperano quando gli si parla, non sanno se sono maschi o se sono femmine. Stesso esperimento a Toronto. Si insinua, con questa procedura, che noi non saremmo maschi o femmine naturalmente, ma solo perché convinti dall’ambiente in cui ci muovevamo da piccoli. Direi che l’esperienza suggerisce il contrario: in genere i bambini e le bambine sanno benissimo a quale sesso appartengono senza bisogno che qualcuno glielo spieghi.

Dove sta qui la prepotenza della minoranza sulla maggioranza?
Forse ho il diritto di avere un padre e una madre, no? Anche se qualcun altro, con pieno suo diritto, ha due mamme o due papà.

Com’è la situazione in Italia?
La Chiesa ha appena altamente protestato per la decisione della Cassazione di affidare un bambino a una madre che se n’era andata con un’altra donna (ma il padre, musulmano, era notoriamente violento). La Cassazione ha spiegato invano di non aver voluto introdurre un principio, ma di aver solo regolato un caso particolare. La Chiesa considera questi, valori non negoziabili, e avversa ovunque chi li mette in forse. Prodi lasciò scrivere al duo Bindi-Pollastrini un disegno di legge sulle coppie di fatto pasticciatissimo, detto dei “Dico” e il governo andò in crisi poco dopo, apparentemente per questioni di politica estera. Adesso Bersani ha ribadito al Washington Post che lui una legge sui diritti civili la farà. E Monti ha messo in lista Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it. Persino Berlusconi, ospite di Rtl, ha annuito quando gli è stato chiesto se la questione delle coppie di fatto vada o no regolata per legge.
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