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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Come facciamo ogni tanto, limitiamoci a copiare le agenzie. «Allarme nella centrale nucleare di Fessenheim, in Francia. Un incendio avrebbe causato diversi feriti. In un primo momento i vigili del fuoco dell’Altoreno avevano parlato di vittime. Secondo il portavoce del gruppo energetico si è trattato di un inconveniente durante la manipolazione di un prodotto chimico, il perossido di idrogeno, noto come acqua ossigenata. L’impianto si trova in Alsazia, a un chilometro e mezzo dal confine con la Germania». Ed ecco quello che racconta un altro sito: «PARIGI - Un incidente si è verificato alla centrale nucleare di Fessenheim, nell’est della Francia, causando il ferimento di alcune persone. Due sono rimaste lievemente ustionate alle mani, altre sei ferite lievemente. Fonti locali indicano come causa una reazione chimica, messa rapidamente sotto controllo. In un primo momento la tv BFM aveva riferito di un

Sa qual è la prima cosa che mi viene in mente? Che i francesi hanno le centrali nucleari, rischiano l’incidente, ma almeno si godono i benefici dell’energia a basso prezzo. Quante centrali nucleari hanno?

Cinquantotto.

Noi invece non ci prendiamo i vantaggi del nucleare, ma ci prendiamo i rischi, perché, se salta per aria una centrale loro, noi siamo qui a prenderci le radiazioni gratis.Gli effetti di Chernobyl si sentirono fino a Roma

È vero, e il tema è tanto più scottante adesso che tutta una serie di difficoltà aziendali – sto pensando soprattutto ad Alcoa – sono causate dal costo esagerato della nostra energia. Quanto al problema francese, la centrale Fessenheim è la più vecchia del Paese, risale addirittura al 1977. Due reattori, collocati in Alsazia, a un chilometro e mezzo dal confine tedesco e a una sessantina di chilometri da quello svizzero. Hollande in campagna elettorale aveva promesso che l’avrebbe chiusa entro il 2017. Il tema, però, una volta eletto, non è stato più affrontato. Che dirà la Merkel? Dopo Fukushima, la Kanzlerin ha chiuso sette centrali che funzionavano dal 1980. Il 6 giugno dell’anno scorso il Bundestag ha ratificato la decisione di rinunciare completamente al nucleare a partire dal 2022. A che serve tutto questo, però, se gli impianti piazzati sul confine vanno in tilt e ti mettono a rischio-disastro lo stesso?

Ho letto che, inprospettiva, le centrali nucleari nel mondo aumenteranno.

Sono dati usciti fuori a Erice quindici giorni fa, durante l’annuale seminario del professor Zichichi sulle emergenze planetarie. In questo momento nel mondo sono in attività 433 centrali nucleari, 69 sono in costruzione, 160 sono pianificate e 329 si trovano ancora nella fase di proposta. Significa che entro il 2050 le centrali nucleari nel mondo potrebbero essere più di 1.500!

Ma allora Fukushima non ha insegnato niente

Lo scorso 5 maggio i giapponesi hanno fermato tutte le loro centrali, come ha spiegato a Erice il professor Tatsuo Mosada, dell’università di Nagoya. A luglio ne hanno poi fatte ripartire due, nella regione di Fukui. Per il resto del sistema è al lavoro una Commissione per la sicurezza: potrà decidere di ricominciare come prima o di demolire tutti gli impianti o di demolire tutti gli impianti e costruirne di nuovi.

E gli altri paesi?

L’80 per cento delle nuove centrali sarà costruito in Asia. La ragione è presto spiegata: là dove dominano la volontà popolare e il consenso, cioè in Occidente, nessuno s’azzarda a proporre un rafforzamento al nucleare dopo il disastro dell’estate scorsa. Ma nei paesi di scarsa democrazia o addirittura dittatoriali, il problema del consenso non si pone e il ricorso alle centrali è quasi ovvio. Primeggia tra questi la Cina: sempre a Erice, il professor Sun Yuliang dell’università Tsinghua di Pechino ha spiegato che in Cina sono in funzione 16 centrali nucleari, 26 sono in costruzione e altre 60 nella fase di progetto. Dati nuovissimi e che prima nessuno conosceva. Alle grida di chi diceva che sicuramente la sicurezza di queste centrali, in un paese dove il valore della vita umana è prossimo allo zero, è scarsa, il professor Yuliang ha mostrato che invece laggiù si applicano i criteri più rigorosi. Il problema, però, riguarda sempre gli altri paesi asiatici, molto più arronzoni. Anche i russi, padroni a questo punto delle tecnologie più avanzate, costruiscono centrali attenendosi a norme molto rigide. Non ho bisogno di ricordarle che gli americani, primi al mondo con 104 impianti, non hanno nessuna intenzione di demolire alcunché.

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 6 settembre 2012]

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