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 2011  dicembre 23 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Continuiamo a parlare di soldi, lasciando magari perdere Borsa e banche (in ogni caso: ieri le quotazioni sono risalite e per comprare un euro ci vuole di nuovo un dollaro e 30) e cercando di capire come vanno le spese di Natale, specie per quello che riguarda gli acquisti più semplici, il mangiare e il bere. La sensazione, colta addirittura a vista, è la seguente: c’è una ressa ai discount, dove non si paga l’aggio alle grandi marche; c’è ressa anche agli orari di chiusura, quando i commercianti dànno via quello che gli è rimasto davvero a quattro soldi, pur di sgombrare i banconi; la carne è acquistata meno del solito, ed è felicemente sostituita dalle uova; le massaie stanno di massima evitando il pesce; valutazioni a peso dànno un calo nei ricavi intorno al 20 per cento. In altri termini: la crisi si sente fortemente anche in basso, dove bisogna scambiare il maledetto denaro con quello che ci serve per vivere. In altri paesi stanno risolvendo anche con la pratica dell’affitto o leasing: articoli per noi sconcertanti raccontano che i genitori affittano persino i giocattoli per bambini, e che la mania del noleggio riguarda anche oggetti minimi, come il trapano o il cacciavite. Questa pratica non è ancora arrivata da noi – se non nella forma per finti ricchi che affitano le Ferrari o i quadri d’autore per far colpo in serate importanti -, ma è possibile che alla lunga sostituisca il metodo delle rate con cui, in questo dopoguerra, abbiamo riempito le nostre case di elettrodomestici.

  • M’aspettavo qualche numero, le solite percentuali, che so, su questo, giù quello, lei invece si presenta con discorsi generici, sensazioni ecc.
Ha ragione, ma le devo confermare una certa qual diffidenza per i dati sparati dalle agenzie e che si riferiscono a fenomeni di poche ore prima: in genere quando sono passati tre o sei mesi questi dati offerti alla stampa in tutta fretta si rivelano quanto mai fallaci. Ci sono stati parecchi casi in cui i segni meno si sono trasformati in più o viceversa. Vale persino per grandezze molto importanti, come ad esempio il Pil. Allora preferisco procedere per sensazioni o cavando un qualche sugo dalle inchieste giornalistiche. Però, se vuole i dati, io glieli do.

Per favore.
Intanto c’è il dato Istat di qualche giorno fa: il trimestre luglio-settembre ha registrato un calo del Pil dello 0,2% (noti che alla fine di dicembre le viene fornito un dato di settembre, come volevasi dimostrare…). Se ci sarà un altro calo nel trimestre successivo, saremo ufficialmente in recessione. Nello stesso tempo sappiamo che l’inflazione, intesa in questo caso come aumento dei prezzi, sta intorno al 3-3,3%. Combiniamo l’inflazione nota con le notizie Ocse relative all’andamento dei salarie avremo il cosiddeto quadro macr l’Ocse dice che, di fatto, è come se i salari in questi dieci anni non si fossero mossi, la nostra posizione nella classifica delle retribuzioni nette ci vede infatti 22esimi su 34 con 22.155 dollari a testa. Altra cosa è se si considera il costo del lavoro, ancora troppo alto (siamo quinti su 34 per il prelievo fiscale e contributivo, pari al 46,9% della busta paga). Tutto questo spiega la valutazione della Confindustria secondo cui le spese di Natale sono in calo del 19%. Contento dei dati?

• Ho letto che la Fornero insiste perché le retribuzioni siano più sostanziose…
Il problema è sapere come si fa a renderle più sostanziose. Le proposte che girano sono praticamente due e si basano tutte e due sull’assunto che salari e stipendi non possono aumentare se non aumenta la produttività. Una prima idea è quella di creare le condizioni perché gli stranieri vengano ad aprire le loro imprese qui da noi, dando lavoro e prodotti. “Creare le condizioni” significa che ci deve essere meno burocrazia e meno prelievo sul costo del lavoro. La seconda idea è di legare in qualche modo la dinamica salariale al successo dell’impresa, uscendo definitivamente dalle illusioni del salario variabile indipendente dal profitto. Per legare il salario ai risultati dell’impresa bisogna privilegiare la contrattazione aziendale a discapito di quella nazionale. Lei sa già che su questo la Cgil fa le barricate (a proposito, la polemica sull’articolo 18 è finita, anche la Camusso ha dichiarato ieri che la questione è chiusa).

• Ricette convincenti?
Mah. La cosa più importante è la ripresa della domanda. Se la gente non desidera rifarsi un salotto nuovo, hai voglia a far venire i tedeschi a impiantare qui fabbriche di salotti o a convincere Natuzzi a legare le retribuzioni alle quantità di divani venduti.

• E come si fa a convincere la gente a rifarsi il salotto nuovo?
I salotti nuovi se li comprano i giovani, quando mettono su casa. E noi siamo un paese di vecchi, con le case piene di salotti. Rimettersi a far figli? Spalancare le frontiere agli immigrati, specie se ragazzi?

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 23 dicembre 2011]
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