Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Forse questa non si era davvero mai sentita. Un giornale che esiste da 168 anni e ogni domenica vende due milioni 812.005 copie (media dello scorso ottobre), pieno di pubblicità, primo nel mondo di lingua inglese, ovviamente potentissimo, chiude di colpo per decisione del suo padrone Rupert Murdoch: l’ultimo numero domenica prossima, e il ricavato delle vendite in beneficenza. Il giornale si chiama “News of the World” (“Notizie del Mondo”). La sua morte improvvisa è stata provocata da una scoperta altrettanto clamorosa: i suoi cronisti, per far piacere a direttori ed editori assetati di scoop, lavoravano con le trascrizioni delle telefonate dei personaggi di cronaca, ottenute col lavoro di un detective privato e attraverso mazzette a un bel po’ di poliziotti. Cinque di loro stanno per essere arrestati. Uno dei direttori (Andy Coulson, 43 anni) era anche stato ingaggiato dal primo ministro David Cameron, perché gli curasse la comunicazione. E dunque – poiché il parlamento è in subbuglio e in quel paese il parlamento conta qualcosa – è a rischio persino il governo. Nel mirino anche un’altra direttrice storica della testata, la rossa Rebekah Wade, 42 anni, oggi amministratore delegato del gruppo.
Come è uscita fuori la cosa?
È stato un giornale concorrente, il “Guardian”, a
far scoppiare lo scandalo, di cui peraltro si chiacchierava da almeno un anno.
Ha raccontato che, a partire dal 2002, quelli del “News” avevano messo sotto
controllo il cellulare di Milly Dowler, una ragazzina di 13 anni scomparsa nel
Surrey e poi trovata cadavere. Poiché Milly aveva la casella piena, la
redazione cancellò persino dei messaggi – che quindi non furono letti né dalla
polizia né dalla famiglia – per permettere che ne arrivassero altri.
Non era un caso isolato.
No, questi nostri colleghi avevano messo sotto
controllo tutto il controllabile, vip di ogni genere, calciatori, attori,
membri della famiglia reale. Il “Telegraph” ha rivelato che l’investigatore
privato responsabile delle intercettazioni – Glen Mulcaire – ascoltava anche i
telefoni dei familiari dei soldati britannici morti in Iraq e in Afghanistan,
quattromila persone almeno (calcolo di Scotland Yard). Non ho bisogno di dirle
che il “News” è un settimanale scandalistico. Fotone, titoloni, donne nude in
terza. Se la batte col “Sun”, che adesso raddoppierà le vendite, suppongo. E,
in ogni cas la grande discussione, a questo punto, è chi fosse informato
della cosa, cioè a che livello arrivavano le complicità. I direttori sapevano?
L’amministratore delegato sapeva? Gli editori incaricati sapevano? Rupert
Murdoch sapeva?
Rupert Murdoch sapeva?
Ieri la notizia della chiusura è stata data dal
figlio James: che ha parlato di «behaviour wrong», «comportamento sbagliato» e ha
annunciato che la camera dei Lord esige la creazione di una commissione
parlamentare d’inchiesta, guidata da un giudice a cui sia dato il potere di
costringere i testimoni – anche eccellenti, specialmente se eccellenti – a
parlare. «I giornalisti che lavorano a “News of the World” oggi pagano per le
trasgressioni di altri». C’è anche una dichiarazione di Rupert Murdoch: «I
sospetti di intercettazioni telefoniche e pagamenti alla polizia avanzati verso
“News of the World” sono vergognosi e
inaccettabili. Ho già dato disposizioni perché la nostra azienda collabori
appieno e in modo attivo con la polizia in tutte le indagini. Questo è
esattamente quello che News International sta facendo e continuerà a fare sotto
la guida di Rebekah Brooks». Rebekah, a dire il vero, assieme all’altro
direttore Andy Coulsen, è ampiamente sospettata di essere a capo del sistema
delle intercettazioni. Coulsen fu costretto a dimettersi nel 2007 per aver
fatto spiare il telefonino del principe William. A quell’epoca, il detective Mulcaire
si fece sei mesi di carcere.
Come mai allora lo scandalo scoppia solo adesso?
Adesso c’è la sensazione molto forte che quello di
intercettare gli altri fosse per il “News” il sistema per avere le notizie. Il fango sta cadendo addosso allo stesso
Murdoch: il magnate dell’editoria – che da noi possiede Sky – doveva comprare
adesso la rete BSkyB per 9-12 miliardi, un’operazione che gli avrebbe dato il
controllo del 50% dell’informazione in Gran Bretagna. Il governo ha rinviato
tutto fino a settembre.
A proposito, che c’entra il governo?
Cameron, il primo ministro, ha voluto al suo fianco
Coulsen e lo ha ancora difeso qualche mese fa quando Coulsen è stato costretto
a dimettersi perché lo scandalo delle intercettazioni stava uscendo fuori.
L’altro guaio di Cameron è che ha vinto le elezioni con pochi voti e ha dovuto
formare un governo di coalizione con il liberaldemocratico Nick Clegg. E su
questa storia Clegg sta strepitando più di quanto non faccia da noi Bossi
quando gli si parla degli extracomunitari che vengono dalla Libia
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 8 luglio 2011]
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