Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Berlusconi è forse riuscito a chiudere il fronte politico, dato che a quanto pare ha ormai la maggioranza assoluta dei consensi alla Camera. Resta invece aperto il fronte giudiziario: i magistrati milanesi che indagano sul caso Ruby (presunto sesso con minorenne e presunta concussione sulla Questura di Milano per indurla a lasciar libera la ragazza con la scusa che era la nipote di Mubarak) hanno stralciato la posizione del premier da quelle degli altri indagati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti.
• Che significa “stralciato”?
Significa che Berlusconi subirà un processo diverso da quello degli altri imputati. Diversi giudici, forse diverse sentenze e soprattutto diversa procedura. Fede, Lele e Minetti affronteranno i loro giudici normalmente, secondo il cosiddetto rito ordinario (chiusura delle indagini e rinvio a giudizio). Per il presidente del Consiglio, invece, i suoi accusatori chiederanno l’ormai famoso rito immediato per la concussione e per la prostituzione minorile. Con il rito immediato si salta la fase preliminare e questo è possibile quando le prove della colpevolezza sono evidenti oppure quando l’imputato, invitato a un interrogatorio, ha rifiutato di presentarsi. Sappiamo che Berlusconi non ha accettato l’invito a comparire di qualche settimana fa, pure la Boccassini e gli altri avevano fatto sapere della loro intenzione di chiedere il rito immediato prima ancora di verificare se il Cav si sarebbe presentato o no. Dunque sono certi che le prove della colpevolezza di Berlusconi sono evidenti. Secondo loro la Questura di Milano è stata palesemente concussa (cioè ha dovuto liberare la giovane marocchina per la forza esibita e minacciosa dell’interlocutore) e non ci sono dubbi che il premier abbia indotto Ruby a fare sesso per denaro.
• Su che si basa questa evidenza?
Intercettazioni, racconti delle serate in cui si svolgeva il celebre bunga-bunga, si dice che vi siano in giro anche foto o filmini, un pantano nel quale sta sguazzando adesso parecchia gente, giornalisti compresi e anche piccoli ricattatori. D’altra parte Ruby ha sempre negato di essere andata a letto con Berlusconi e questo è sicuramente un punto a vantaggio della difesa. Quanto alla concussione, la posizione del Cavaliere è che lui credeva davvero che la ragazza fosse la nipote di Mubarak e il suo intervento va quindi letto nel quadro di una preoccupazione diplomatica, liberando Ruby si evitava una delicata querelle internazionale. Non ha nessuna importanza che io e lei ridacchiamo mentre sentiamo questa storia: in tribunale si entra presunti innocenti ed è l’accusa che deve portare le prove della colpevolezza. Quindi Berlusconi va creduto fino a prova contraria. L’impressione, nonostante tutto il can can che dura da mesi, è che la partita sia meno facile, per la Procura, di quello che si può credere.
• Ma è possibile che per la stessa storia si svolgano processi diversi?
Ghedini, l’avvocato di Berlusconi, ieri ha detto che i giudici violano la Costituzione. Gaetano Pecorella, importante avvocato del Pdl, ha invece spiegato che, come procedura, i magistrati possono fare quello che vogliono. La richiesta di rito immediato sarà rivolta al gip, il quale è tenuto a rispondere in cinque giorni, un termine che può però essere prolungato. Intorno alle accuse principali ci sono altre chiacchiere e altre inchieste. Un’altra minorenne è stata tirata in mezzo a un certo punto, di nome Iris Berardi, presente ad Arcore la notte tra il 12 e il 13 dicembre. Bruti Liberati, capo della Procura di Milano, ha fatto sapere che non sarà tirata dentro come parte lesa, dunque questo lato della storia si è sgonfiato. C’è anche un’inchiesta a Napoli, in cui i giudici di quella città ipotizzano un giro di prostituzione nel quale sarebbe coinvolta un’attricetta di nome Sara Tommasi, una che mandava sms al premier e a cui il premier non rispondeva mai. Magistrati di Napoli e magistrati di Milano si incontreranno per vedere se tra i due casi c’è qualche connessione che possa ulteriormente allargare il sospetto. Vertici ne ha fatti pure Berlusconi, che proprio ieri è stato parecchie ore a discutere con i suoi avvocati.
• Conseguenze politiche di tutta la storia?
Mah. In qualunque altro paese un premier accusato di concussione su una questura e di seduzione di minorenne se ne sarebbe andato a casa in poche ore. Qui la cosa risulta impossibile, perché Berlusconi considera la magistratura un partito di eversori, delle cui opinioni e sentenze si ha perciò diritto di non tener conto. Secondo me, neanche se fosse costretto a difendersi in aula, neanche se fosse condannato, farebbe una piega. Certo se la Procura di Milano uscisse poi sconfitta dal dibattimento… In secondo luogo, i sondaggi rivelano che il capo del governo ha perso qualche punto, ma che nell’insieme lui e il Pdl restano maggioranza nel Paese. Se si andasse alle elezioni il Cav vincerebbe di nuovo. Qui il discorso si farebbe troppo lungo. Ma insomma è chiaro che le alternative offerte da tutti gli altri non incontrano, e che i moderati, sentendosi dire da Pd, Idv, Nichi Vendola, Casini, futuristi e quant’altro quello che si sentono dire, preferiscono tenersi stretto il centro-destra attuale. Alla fine, come abbiamo già detto, i più inquieti sono i leghisti. Berlusconi si sente talmente forte da aver deciso di contrattaccare proprio sulla giustizia.
• Come farà?
Il 15 la Commissione Giustizia della Camera riprenderà la discussione sul processo breve, quello che contingenta i tempi del processo e a cui il presidente del Consiglio vuol dare valore retroattivo. L’opposizione e i magistrati strillano, ma a quanto pare il governo non sente ragioni e andrà avanti. Sarà poi ripresa in considerazione la legge che limita drasticamente le intercettazioni. Anche qui strillano tutti. Ma abbastanza inutilmente. I numeri, per ora, ce li ha lui. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 9/2/2011]
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