Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
L’attentato dell’altra sera a Broadway è un mistero. Il gruppo talebano-pachistano Tehreek-e-Taleban, che pareva autore di una prima rivendicazione, ha fatto sapere di non entrarci per nulla. La targa dell’auto appartiene a un signore del Connecticut, già identificato e del tutto innocente. I due tizi ripresi dalle videocamere (una di sorveglianza, l’altra di un privato) non si sa nemmeno se abbiano a che fare in qualche modo col Suv. La polizia ha detto che li cerca solo per farci due chiacchiere.
• Che cosa si vede nei video?
Ma niente. In uno, ripreso da una telecamera di sorveglianza amezzo isolato dal punto in cui era parcheggiato il Suv, si vede un uomo di razza bianca, di circa 40 anni, che si guarda furtivamente indietro e poi si sfila una maglietta di colore scuro, la infila in una valigetta e se ne va a passo veloce – ma senza aver l’aria di fuggire – lasciandosi addosso una T-shirt rossa. L’altra sequenza, ripresa da un privato e non ancora visibile su Internet, mostra un tizio che scappa dall’area di Times Square. Per quanto riguarda il primo video, l’identificazione mi pare davvero difficile. E poi in che senso questo signore sarebbe coinvolto nell’attentato? Infatti il capo della polizia, Ray Kelly, ha detto a quelli della Cnn che non ci sono elementi neanche per parlare di potenziali sospetti.
• Ma la macchina sarebbe esplosa o no?
Anche questo non lo ha capito nessuno. All’interno dell’auto gli artificieri hanno trovato una cassa metallica con otto borse di una sostanza identificata come fertilizzante, reperibile in qualsiasi negozio. Beh, è materiale completamente innocuo. C’erano bombole di propano, ma con le valvole chiuse. Poi taniche di benzina e due orologi (uno dei quali da bambino) collegati a mortaretti. Questo avrebbe dovuto essere l’innesco.
• Non potrebbe essere uno scherzo?
Direi di no, perché l’allarme è stato dato a causa del fumo che usciva dalla macchina. Quindi qualcosa, magari minima, stava succedendo. Inoltre, nei primi istanti, qualche micro-esplosione all’interno s’è sentita. possibile che, anche senza intervento umano, tutto sarebbe finito in niente. «Però – ha detto il capo della polizia Kelly – se avesse funzionato, ci sarebbe stata una gran palla di fuoco e un gran numero di vittime». L’angolo tra Broadway e la Quarantacinquesima è pieno di locali e di teatri, a quell’ora affollatissimi. Secondo una delle ricostruzioni, la palla di fuoco avrebbe investito prima di tutto il pubblico in uscita dal Minskoff Theatre, dove proiettavano Il Re Leone, lo spettacolo in musica preferito dai bambini. Sarebbero stati colpiti meno direttamente altri sette teatri e l’hotel Marriott. Le schegge dell’auto si sarebbero trasformate in proiettili contro la folla. Una delle ipotesi è che l’attentatore – magari un balordo nativo degli Stati Uniti – volesse punire la Viacom, che ha la sede accanto a Times square. Viacom produce South Park, il cartone animato più sboccato, irriverente e politicamente scorretto della storia della televisione americana. Da ultimo, dopo aver sfottuto Gesù, l’Olocausto, Bush e Obama, gli autori di South Park hanno messo nel mirino Maometto. Sono arrivate minacce da gruppi di fondamentalisti islamici che hanno promesso agli autori della serie di farli finire come Theo Van Gogh, il regista olandese assassinato da un fanatico musulmano nel 2004.
• Ma se non c’è una rivendicazione credibile, l’attentato non ha senso...
Si pensa infatti che si tratti di un qualche balordo americano, diventato islamico ed estremista per frustrazione e rabbia contro la società. l’undicesima volta, dopo l’11 settembre, che il terrorismo (usiamo questa espressione generica) tenta di uccidere a New York. Non è strano alla fine che i pakistani ci abbiano tenuto a far sapere di non entrarci: il Suv sembra essere stato imbottito da un uomo molto cattivo, ma parecchio incapace. E in genere, le ultime imprese dei terroristi lasciano, professionalmente parlando, parecchio a desiderare. Se ne potrebbe dunque dedurre, ancora una volta, che al Qaeda e il resto sono alla fine abbastanza in crisi. Però...
• Però...?
Però sono usciti fuori, proprio ieri, due video girati in aprile in cui si vede il terribile capo talebano Hakimullah Mehsud che minaccia attentati contro le città americane nei giorni e nei mesi a venire. Non ci sono riferimenti diretti al Suv di Times Square, ma la coincidenza è molto singolare. Soprattutto è sconcertante il fatto che gli americani avessero annunciato in gennaio di aver ucciso Mehsud con un drone. Anche da parte occidentale, certe volte, non c’è poi tutta questa efficienza. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/5/2010]
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