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 2010  maggio 22 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Silvio Berlusconi
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

A quanto pare, non vedremo più la Maria Luisa Busi in video, almeno per tutto il periodo in cui sarà direttore Augusto Minzolini…

Perché? Che è successo?
La conduttrice ha scritto una lettera al suo direttore e l’ha affissa ieri mattina nella bacheca della redazione. «Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori». Continua sostenendo che il direttore ha soppresso dal giornale l’Italia vera, quella dei disoccupati, della crisi, dei terremotati dell’Aquila che protestano contro la cattiva gestione del sisma da parte del governo. Quindi, la Busi rivendica il diritto di «togliere la propria faccia» dal momento che «nell’affidamento dei telespettatori è al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori».

Sì? Il conduttore è così importante?
Credo di no. O, almeno, il conduttore all’italiana, che legge quello che dice (e sia pure molto bene, come sa fare la Busi), credo influenzi assai poco lo spettatore. Studi condotti in passato hanno stabilito che spostamenti, se ce ne sono, non influenzano lo share in misura maggiore di una frazione minima, quasi impossibile da rilevare. E infatti il criterio con cui si scelgono i conduttori è sempre quello: bei ragazzi o belle ragazze, che leggono disciplinatamente quello che gli ha preparato la redazione, e non s’azzardano a uscire dal seminato. Niente a che vedere, cioè, con gli anchor-man o le anchor-women americane, che almeno un po’ si assumono la responsabilità di quello che dicono e rischiano.

Il direttore che ha detto?
Ha spiegato che la Busi doveva andare al telegiornale delle 13, per il quale si sta preparando un rinnovamento. «Ne ho parlato con la direzione dell’ufficio del personale. Del rinnovamento, oltre alla sigla, allo studio e al nuovo sito, deve far parte anche la scelta di un nuovo volto». Gli hanno chiesto se siano in atto epurazioni e Minzolini ha risposto: «Ma quale epurazione, ma quale epurator, non sopporto questa storia. Sotto la mia direzione sono stati assunti diciotto precari, ho mantenuto tutti i capiredattori, ma di che parliamo?». E allora la Busi perché ha deciso per un gesto tanto clamoroso? Minzolini: «Se non condivide la linea della testata, è giusto che abbia preso questa decisione. Se non si riconosce, ha fatto bene. Ma sono motivazioni che non condivido». Con la Busi c’erano stati in realtà altri dissapori, e non da poco.

Cioè?
In febbraio, essendo stata mandata all’Aquila per realizzare un servizio sul terremoto, rispose a un gruppo di contestatori che le gridavano contro «Scodinzolini! Scodinzoli!»: «Io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere dell’informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto». Una risposta che al centro-destra non piacque per niente, tanto più che la giornalista aggiunse: «Qui la situazione è molto più grave di quello che fanno vedere». Poi, dopo che Minzolini ebbe allontanato dalla conduzione Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio, Piero Damosso e Massimo De Strobel, la Busi diede un’intervista a Repubblica parlando di ”rappresaglia” e di clima irrespirabile. Tenga conto che la Busi è una di quelle star della televisione che è molto difficile intervistare, a noi, tanti anni fa, è capitato di sentirci rispondere molto bruscamente: «Io le interviste le faccio, non le concedo». Si tratta infatti di una collega di cattivo carattere. In ogni caso, dopo questa intervista a Repubblica, la giornalista venne formalmente richiamata per non aver chiesto all’azienda l’autorizzazione all’intervista. E si difese dicendo che, essendo membro del Consiglio Nazionale della Federazione nazionale della stampa, aveva facoltà di esprimere opinioni all’esterno. Un lungo braccio di ferro, probabilmente finito ieri. La giornalista è stata sommersa dalle dichiarazioni di solidarietà della sua parte politica: il comitato di redazione, la Bindi, la Fnsi, l’Idv eccetera eccetera. I maligni ricordano che tanti anni fa, avendo ingaggiato un analogo braccio di ferro col direttore Bruno Vespa, la Gruber finì parlamentare europeo.

Ma il Tg1 di Minzolini come va?
A metà aprile il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo presentò un dossier in cui, alla fine di una certa elaborazione dei dati, si dimostrava che il Tg1 di Minzolini aveva perso un milione di spettatori rispetto alle gestioni di Mimun e di Riotta. Dati forse veri, ma da prendere con le molle, come tutto quello che è dichiaratamente di parte. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 22/5/2010]



 

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