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 2010  marzo 29 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri, Domenica delle Palme, ricordo dell’ingresso festoso di Gesù in Gerusalemme, ma tuttavia ancora Quaresima, il Papa ha come sempre parlato all’Angelus e detto, tra l’altro, che da Dio viene il «coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti […] Ci troviamo per così dire in una cordata con Gesù Cristo, insieme con Lui nella salita verso le altezze di Dio […] Di questo essere nell’insieme della cordata fa parte anche il non comportarsi da padroni della parola di Dio, il non correre dietro un’idea sbagliata di emancipazione». Durante la messa si è anche pregato «per i giovani e per coloro che si adoperano per educarli e proteggerli, affinché possano crescere in generosità nel loro servizio a Dio e alla società».

• Capisco che l’inizio e la fine di questo suo riassuntino devono avere qualche nesso con la vicenda dei preti pedofili. Mi sfugge invece il significato, forse troppo teologico, della parte centrale del discorso.
Integriamola con un’intervista del cardinale Tonini concessa ieri a Marina Corradi di Avvenire (il giornale dei vescovi) e in cui il Papa viene difeso a spada tratta: «Il destino della Chiesa lo opera Dio, [il dramma di queste ultime accuse alla Chiesa è] come un richiamo di Dio, anzi una grazia. Le grazie non sono sempre doni lieti di cui compiacerci: sono anche le prove che sfidano e che ci fanno ritrovare le ragioni della nostra fede». Cioè: dietro questo scandalo c’è la mano di Dio che sta pensando alla sua Chiesa.

• E il “chiacchiericcio”?
La Chiesa cattolica austriaca ha affidato all’ex governatrice regionale Waltraud Klasnic il compito di guidare una commissione – di cui non farà parte nessun ecclesiastico – che indaghi sugli eventuali abusi sessuali del clero e fissi l’entità dei risarcimenti. Poi c’è il primate d’Inghilterra, Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, che difende il Papa: Benedetto XVI – dice – non ha insabbiato nulla ed è anzi quello che ha fatto di più per combattere la pedofilia. Infine il presidente svizzero vuole la lista dei preti pedofili, in modo da impedire contatti futuri tra costoro e i bambini. Martin Werlen, della Conferenza episcopale elvetica, sostiene che questo registro dovrebbe essere tenuto a Roma. Ma il chiacchiericcio a cui pensava il Papa non è questo. Sono piuttosto gli articoli dello Spiegel, che pretende le dimissioni, e gli attacchi del New York Times, che lo accusa di non aver licenziato negli anni Sessanta un prete pedofilo del Wisconsin. C’è soprattutto la richiesta di due tribunali americani, nell’Oregon e nel Kentucky, di portare alla sbarra direttamente il Vaticano.

• Potrebbe accadere?
I giudici federali hanno dato il via libera. Gli avvocati della Santa Sede si sono opposti facendo ricorso alla Corte suprema. Nello specifico terreno di questa vicenda c’è la possibilità per quegli studi legali e per i loro clienti di ottenere risarcimenti mostruosi, e tanto più mostruosi quanto più alta è la responsabilità. Il Papa, d’altronde, anche nella drammatica lettera dell’altro giorno ai cattolici d’Irlanda – un documento unico nella storia della Chiesa – , non ha chiesto perdono, perché non ammette che la Chiesa in quanto tale abbia una responsabilità: hanno sbagliato uomini della Chiesa – sottintende Benedetto – non la Chiesa. E qui sta il punto dell’incomprensione con coloro che non hanno fede e che non necessariamente sono nemici dichiarati di quello che il Pontefice rappresenta. Il commovente e alto ragionamento dell’Angelus e quello di Tonini toccano il cuore dei fedeli. Ma che dire degli altri?

• In che senso?
La Chiesa ha nascosto e protetto per tanti anni quei disgraziati che hanno fatto quello che hanno fatto. La Crimen sollicitationis, che raccomandava in gran segreto a tutti i vescovi del mondo «pastorale prudenza» nel trattare il caso dei preti pedofili – in pratica: nascondere, trasferire, tenere alla larga la giustizia civile – è del 1962 e le disposizioni di diverso tono emanate dal cardinale Ratzinger nel 2001 non l’hanno abolita. Sappiamo di far parte del “chiacchiericcio”, ma non possiamo dimenticare che i preti pedofili sono il 4% di tutto il clero, una percentuale enorme (dato della John Jay College of Criminal Justice di New York, accettato dalla Conferenza episcopale americana). La Chiesa, come organizzazione di uomini, per troppo tempo – almeno fino al 2001 – li ha protetti. Onestamente, il Papa dovrebbe accettare di affrontare i tribunali americani, proprio perché, come pensano i cattolici, sono tribunali prevenuti. Ci vada personalmente, col vestito di tutti i giorni, magari in giacca e cravatta. Gridi che la Chiesa del 2010 non assomiglia in niente a quella del 1962. Abbia fede fino al punto di lasciarsi mettere in croce.

• Ma le sembra possibile?
Cristo non affrontò un tribunale ostile? Quei giudici non erano forse anche più prevenuti di questi? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 29/3/2010]

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