Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sono in corso i congressi dei Ds e della Margherita...
• Per carità!| Una noia mortale! Non potremmo parlare delle cinque ragazze di Berlusconi...
Ma scusi, ma guardi che lei è proprio un bel tipo, i democristiani e i comunisti si mettono insieme e lei vuole parlar d’altro? Ha visto cosa c’è scritto là in alto, sopra le nostre teste? C’è scritto Il fatto del giorno...
• Lo so, lo so, ma i democristiani, i comunisti... E poi quali democristiani, scusi, quali comunisti? Io sapevo che i democristiani e i comunisti non esistono più...
Infatti, infatti. Cominciamo dai diessini, quelli dove stanno D’Alema e Veltroni. Una volta esisteva un partito che si chiamava Pci, Partito comunista italiano. Il punto mondiale di riferimento di questo partito era la Russia, che a quell’epoca si chiamava Urss, sigla che significava: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Nell’Urss comandavano i comunisti e i partiti comunisti di tutto il mondo si facevano dare dai sovietici soldi e idee, magari litigandoci, come i comunisti nostri. Poi ci fu una specie di movimento rivoluzionario, i comunisti furono cacciati da tutti i paesi dell’Est, l’Urss si chiamò di nuovo Russia e dalle vecchie repubbliche sovietiche nacquero tanti stati più o meno indipendenti, tipo l’Ucraina o la Lituania. La Germania, che era divisa in due parti da un muro (Germania Ovest, amica degli occidentali, e Germania Est, comunista), venne riunificata. In Italia, quelli del Pci sentirono che non potevano più chiamarsi comunisti. Il segretario era Achille Occhetto: in un incontro con vecchi partigiani alla Bolognina, un quartiere popolare di Bologna, annunciò che il Pci, visto quello che stava accadendo, si doveva sciogliere. Nel 1991 fece un congresso per trasformarlo in Partito democratico della sinistra (Pds). Sette anni dopo, D’Alema – segretario del Pds – trasformò il Pds in Ds, cioè semplicemente Democratici di sinistra. Sperava che entrassero i vecchi socialisti, i vecchi demoproletari, qualche cattolico. Non accadde in misura così rilevante. Era 12 febbraio 1998 e il congresso si teneva a Firenze, come quello di adesso. Tenga conto che il Pci era arrivato a prendere anche il 34 per cento dei voti (per esempio nel 1976). Adesso i Ds hanno solo il 17.
• E i democristiani?
I democristiani sarebbero quelli della Margherita, riuniti invece a Roma. Parlo di democristiani, così come ho parlato di comunisti, solo per farle capire, solo perché lei è un testone. La Democrazia cristiana saltò per aria nel 1993, quando si scoprì che il partito si faceva dare un sacco di soldi con il sistema delle tangenti. Da quella dissoluzione nacquero parecchie formazioni cattoliche, che andarono navigando nel liquido amniotico della politica, qualche volta suddividendosi ancora qualche altra fondendosi. Per esempio sono nate da quel brodo di coltura l’Udc di Casini, l’Udeur di Mastella, in parte anche Forza Italia e senz’altro la Margherita, che riunisce – sto sempre schematizzando – soprattutto i vecchi cattolici di sinistra.
• E i diessini e i margheritini – mi scusi – vorrebbero unirsi?
E’ già deciso. I due congressi sono stati convocati per deliberare lo scioglimento delle due formazioni e la loro confluenza in un nuovo partito che si chiamerà Partito democratico. Seguirà infatti una fase – come si dice – “costituente”.
• Ed è importante?
Molto importante. Le dirò questo: fino a ieri non ho mai creduto che sarebbe successo davvero. E si stanno fondendo senza crederci troppo neppure loro. Gli osservatori la chiamano infatti fusione fredda.
• Perché non ci credono?
I gruppi dirigenti di tutti e due – mentre si dirigono uno verso l’altro – pensano dentro di sé: tanto nel nuovo partito dovrò comandare per forza io, e a quel posto lì ci voglio questo e a quel posto là ci voglio quell’altro, eccetera eccetera. Così procedono tutti e due pieni di cautela e di diffidenza, due soci la cui principale preoccupazione, in questo istante, è «non farsi fregare». Ma intanto procedono! E il movimento è inarrestabile! E perciò a un certo punto, senza magari aver capito bene come, si troveranno insieme sul serio! Ora questo solo fatto di fondersi invece che di dividersi – come accade incessantemente da vent’anni in qua – è talmente strano che porterà per forza una ventata di aria fresca, una classe dirigente nuova. Berlusconi – che forse è davvero il più intelligente di tutti – è andato a Firenze e se n’è accorto subito. Alla fine della prima giornata ha detto: dobbiamo assolutamente fare la stessa cosa anche noi.[Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 20/4/2007]
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