Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Considerando solo i quotidiani più importanti, ieri sono uscite sul caso Veronica-Berlusconi una trentina di pagine, contenenti più o meno qualcosa come cinquantamila parole. Mettiamoci i 180 siti che hanno dedicato al litigio il loro titolo più importante (tra questi quelli del "Washington Post" e del "New York Times") e il profluvio di trasmissioni televisive - Otto e mezzo, Porta a porta, Matrix, ecc. - con ospiti di tutti i tipi, compreso qualche psichiatra. Ieri la lettera al marito della signora Berlusconi, fattagli pervenire tramite la prima pagina di Repubblica, è stata quindi l’evento numero uno del pianeta.
• Com’è possibile che una storia simile interessi pure i giapponesi?
«Si deve tener conto del fatto che Berlusconi ha lavorato, negli anni passati, a costruire una grande immagine di sé nel mondo. In due parole: è popolarissimo. A Parigi, a Londra sono andati in scena lavori teatrali che lo vedevano protagonista. Anche se quasi sempre in chiave negativa, perché gli intellettuali considerano spesso Berlusconi il rappresentante di ogni male. Ma la demonizzazione ha contribuito al successo. Il capo di Forza Italia è una star mondiale.
• Avrà contribuito anche la storia d’amore.
Certo. Il gesto di Veronica è clamoroso e, a quanto ricordo, inaudito. Hillary Clinton - durante il caso Lewinsky - non disse una parola, neanche quando i giornali insinuarono che voleva chiedere il divorzio. Non parliamo dei contrasti familiari dell’imperatrice del Giappone: dalle mura del palazzo non usciva neanche una parola. Idem per noti fedifraghi del passato, come Mitterrand.
• Cioè, nessuna moglie ha mai compiuto un gesto clamoroso come quello di Veronica?
Non che io ricordi, se escludiamo naturalmente Diana d’Inghilterra. Calderoli s’è lamentato del tormento che gli ha procurato Sabina Negri, andando da Chiambretti, quando i due si sono separati. Ma le mogli dei politici sono in genere assai discrete. Nessuno sa nulla dell’architetto Flavia Prisco, moglie di Veltroni. Linda D’Alema, archivista di professione, ha parlato raramente del marito e quasi sempre con tremore. Per non dire di Flavia Prodi, che mai e poi mai ha fatto sapere di contrasti privati tra lei e il premier. Oltre tutto Veronica aveva mantenuto fino a ieri un atteggiamento molto riservato e da questo punto di vista esemplare.
• E’ stata assai criticata per la lettera.
Sì, Repubblica ha fatto un sondaggio da cui risulta che il 55 per cento dei suoi lettori le dà torto. Le ha dato addosso anche Cacciari, per questo. E da Vespa, l’altra sera, i due uomini - Maurizio Costanzo e Paolo Crepet - hanno continuato a chiedersi perché un litigio di questo genere debba essere condotto attraverso i giornali. Cioè: le donne la difendevano, gli uomini la attaccavano.
• Ma secondo lei la ragione vera del contrasto sta nel gallismo di Berlusconi?
E’ probabile. Ieri "La Stampa" ha scritto che lui sarebbe preda di una crisi di giovanilismo, di «una smania di cambiamento, di una ”voglia di innamorarsi”». Qualcuno parla di un ipotetico terzo matrimonio. E infatti c’è un avvocato di mezzo - Nicola Ghedini - che l’ha chiamata mercoledì rimproverandola: «Lei, signora, ha fatto una cosa gravissima. Ma come le è venuto in mente? Questi sono affari privati, non si mettono sui giornali. Eppoi abbiamo sempre trovato una soluzione, mi pare. Ne stavamo parlando, stavamo trattando, ma ora rischia di rovinare tutto. Io lo dico anche nel suo interesse». Veronica ha risposto: «Qui non c’è niente da trattare». Berlusconi aveva già capito il pericolo mediatico della storia: per prima cosa ha fatto fare un sondaggio per sapere come il pubblico aveva preso la vicenda. La presenza dell’avvocato e altri dettagli minori (per esempio la consapevolezza che lui da venti giorni non entra in casa e che il contrasto è cominciato molto prima della cena dei Telegatti) ha fatto anche supporre che sia in atto il primo tempo della guerra per la successione. I tre figli di Veronica, il cui ultimo - Luigi - è diventato maggiorenne lo scorso settembre, occupano ancora una posizione defilata rispetto a quelli di primo letto, ben presenti, forti e visibili nelle due aziende di famiglia, la Mondadori e Mediaset. Berlusconi ha un patrimonio di 50 miliardi e deve ancora spartire tra i suoi figli quasi il 70 per cento della sua ricchezza.
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