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 2017  novembre 27 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ma con questi leader in campo che sfida elettorale ci aspetta?

Le elezioni sono lontane (ieri ho sentito parlare per la prima volta di fine marzo/primi di aprile), ma la campagna elettorale è in corso, e riempie le pagine dei giornali, al punto che uno si chiede: ma se l’invadenza della politica è a questo punto adesso, che cosa ci toccherà sorbire a ridosso del voto?

• Che hanno combinato?
Renzi ha riunito i suoi alla Leopolda di Firenze, per l’ottava kermesse di questi anni. Berlusconi ha dato appuntamento al Gallia di Milano - per una «Leopolda del centrodestra» ai soliti «imprenditori, professionisti, manager» che sono il suo popolo ideale assieme ai vecchi a cui regalare la dentiera. Alla Leopolda c’era un sacco di gente, ma temo l’effetto sindacato, che ormai investe un sacco di soldi per portare la gente a manifestare. Allo stesso modo era necessario che la Leopolda fosse affollata per smentire le voci di crisi, disaffezione ecc. Minniti, salito sul palco sabato, ha detto: «Noi ci siamo frequentati poco in questi anni. Sui giornali ho letto di una Leopolda in tono minore: e allora quanti eravate gli anni scorsi?». La presenza di Minniti serviva a smentire l’idea circolante che il ministro degli Interni, dopo il bel risultato sui migranti, possa essere un concorrente di Renzi. Abbiamo capito abbastanza di quest’uomo per sapere che sa aspettare. Sabato ha abbracciato il segretario che gli ha messo simpaticamente una mano sulla pelata. Altra scena tranquillizzante, sempre sabato: Renzi che intervista Dario Franceschini, l’uomo che tutti gli analisti davano in freddo col segretario. Messi tranquilli tutti quanti, Matteo ieri ha gridato: «Voglio più vita», cioè a parer suo questo dovrebbe essere il grido della politica.


• Giusto, no?
È un grido che mi terrorizza, perché mai la politica è stata tanto infame come quando ha voluto donare ai cittadini la felicità. La felicità è questione che non riguarda la politica. Sono favorevole al sistema svizzero, in cui il nome del presidente del consiglio è ignoto ai più.


• Il programma di Renzi sta tutto in questo «voglio più vita»?
Il segretario dem vuole estendere gli ottanta euro alle famiglie con figli. Tiene la porta aperta per tutti, «non siamo quelli del rancore». Quanto è bravo Piero Fassino che sta girando il Paese per ricomporre la sinistra (a proposito, sappiamo che Pisapia ha preso un caffè con Fassino e gli ha spiegato a quali condizioni ci si può sposare: prima di tutto Alfano non deve far parte della combriccola, poi fanno automaticamente parte dell’ideale maggioranza di centrosinistra tutti quelli che sono pronti ad approvare lo ius soli e la legge sul fine-vita). Rifarebbe il referendum, che fu pensato «per i nostri figli». È orgoglioso della moglie che in due anni non ha rilasciato una sola intervista. Basta col partito personale, adesso siamo passati al partito-squadra. Sono tutte cose che l’anno prossimo, al momento di formare il nuovo governo, saranno passate in cavalleria, si ricomincerà con la sarabanda dei «valori» (cioè i posti da ministro e sottosegretario), la finta guerra all’Europa che vorrebbe non spendessimo soldi che non abbiamo, i mille distinguo che costringono i giornali a segnalare gli spostamenti di mezzo centimetro a destra o a sinistra di questo o di quello, e il resto.


• E Berlusconi? Dice che «ci vogliono meno tasse, meno Stato, meno vincoli dell’Europa». 
E anche che si sente «come a 40 anni» e che farà un governo di venti ministri. Otto politici e dodici presi dalla società civile (quelli della società civile sarebbero una garanzia). Gli otto politici: tre Forza Italia, tre Lega e due Fratelli d’Italia. Ho letto da qualche parte la domanda: ma se pure non può essere eletto per via della legge Severino, dove sta scritto che non potrebbe fare il presidente del Consiglio? Già, non ci avevo pensato. Intervistato da Fabio Fazio, su Rai 1, ieri sera ha detto: «Il nostro leader? C’è una persona molto capace, a cui non ho ancora parlato: il generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli (attuale capo dell’antidoping, ndr) che non viene dalla politica». Carino poi il ritratto che ha fatto di Di Maio: «Ha un faccino pulito, che ha fallito alle facoltà di legge e ingegneria, ha fatto solo un mestiere: lo steward al San Paolo per vedersi gratis le partite del Napoli». Su Di Maio (e su Berlusconi) ha sparato pure Renzi: «Noi siamo diversi dal M5S e dal centrodestra. Noi abbiamo aumentato i posti di lavoro, Berlusconi lo spread e Di Maio i followers. Di Maio non è quello dei congiuntivi. I Cinquestelle, vedete Torino, tagliano sulla cultura quando governano, noi siamo diversi. Noi siamo garantisti, non facciamo leggi ad personam o cambiamo le regole interne del partito in base agli amici». Renzi ha attaccato pure sul tema fake-news, dopo l’articolo del New York Times secondo il quale ci sarebbe una rete di pagine Facebook e siti vicini al M5S e Lega (e pagine filorusse) che inquinerebbero il dibattito: «Non sono fake news ma propaganda. M5S e Lega escono con gli stessi codici nell’advertising dei social. Vi abbiamo sgamato amici dell’opposizione, ogni 15 giorni il Pd presenterà un rapporto sulle schifezze trovate in Rete». 


• Ho l’impressione che se Grillo avesse scelto come candidato premier una personalità davvero forte, per Berlusconi e Renzi non ci sarebbe stata partita.
Ma quale candidato forte accetterebbe di andare dal notaio per firmare un documento che lo obbliga a fare quello che dice il comico, pena una penale da 150 mila euro?
(leggi)

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