Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Moretti e Caio licenziati, Profumo ad di Leonardo-Finmeccanica
Con il termine «nomine» si indicano, nelle redazioni, quelle procedure per cui il governo decide chi deve comandare nelle grandi società pubbliche, l’Eni, l’Enel, le Poste, quella che un tempo si chiamava Finmeccanica e che l’ultimo amministratore delegato ha ribattezzato Leonardo (si tratta di Mauro Moretti, ora rimosso), l’Enav, Terna. Queste nomine sono state decise ieir e il comunicato con cui si fornisce ai giornali la lista dei prescelti è accompagnato dalla precisazione: «I nominativi che compongono le liste sono stati individuati secondo una procedura di selezione, svolta con il supporto di primarie società di consulenza per la selezione e il reclutamento manageriale, sulla base di criteri di professionalità e secondo prassi di uso comune di mercato». Il ministero dell’Economia, a cui in genere fa riferimento la procedura, precisa anche i nomi delle «primarie società di consulenza»: Eric Salmon & Partners, Korn Ferry, Spencer Stuart. Significa che la politica s’è tenuta alla larga dalla faccenda?
• S’è tenuta alla larga?
Credo di no.
• Che cosa si intende, in questo caso, per «politica»?
Soprattutto Matteo Renzi, ma anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, quello dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un tempo, quando governava la Dc, si procedeva a una spartizione anche di questi pezzi dello Stato e, anzi, le Participazioni statali furono inventate a suo tempo proprio per permettere ai partiti cooptati nelle coalizioni di governo di esercitare il potere anche in campo economico-industriale e cavarne, ovviamente, oltre a un vantaggioso traffico di influenze, anche denari. Prodi, per esempio, ha dato slancio alla sua carriera proprio facendosi nominare a capo della più grande di queste partecipate, cioè l’Iri, ora scomparsa e non di rado rimpianta. Oggi non c’è formazione politica che abbia forza sufficiente per metter bocca in questo grande affare, dunque le cosiddette «nomine» spettano in definitiva a un numero ristretto di personaggi, quelli che abbiamo citato all’inizio.
• Dove vediamo all’opera la mano della politica?
Soprattutto nella vicenda delle Poste. Il suo amministratore delegato, Francesco Caio, ha bene operato, privatizzando tra l’altro un pezzetto del gruppo e portando a casa con questa operazione tre miliardi. Ma c’è stata la faccenda Pioneer. Unicredit aveva bisogno di soldi e a un certo punto ha messo sul mercato una sua società di risparmio gestito, che si chiama Pioneer e aveva in pancia soldi dei sottoscrittori per 220 miliardi. Nelle intenzioni del governo, questa Pioneer avrebbe potuto risultare utile allo Stato italiano, affiancando la Cassa Depositi e Prestiti in tutta una serie di operazioni di sistema (la più facile da descrivere: comprare debito pubblico italiano quando il mondo si mette a venderlo). Caio è stato timido, valutando troppo alto il prezzo di quattro miliardi scarsi offerto dai francesi di Amundi, che si sono portati a casa la pepita d’oro. Ed è per questa ragione che «la politica» ha preferito sostituirlo con Matteo Del Fante, che amministrava Terna ed è, del tutto casualmente, un renziano doc.
• Anche Mauro Moretti, che comandava in Finmeccanica, vale a dire Leonardo - come si chiama adesso -, aveva operato bene.
Moretti è un grande manager che ha rimesso in sesto le Ferrovie e ha riaddrizzato anche Finmeccanica-Leonardo, lordata da tutta una serie di scandali e tornata infine proprio adesso al dividendo dopo sei anni. Ricorderà che questa azienda vende sistemi di difesa, cioè armi. E Moretti sarebbe di sicuro stato riconfermato se non fosse incorso, nel frattempo, in una condanna a sette anni di carcere (in primo grado) per la strage di Viareggio, occorsa quando era lui ad amministrare la Ferrovie. L’uomo s’è dato un gran daffare per la riconferma, salendo persino al Quirinale. Ma proprio dal Quirinale gli è arrivata la risposta più decisa: di fronte a una sentenza come quella e al dolore dei familiari delle vittime non è politicamente sostenibile il conferimento di un premio come la riconferma per altri tre anni. Per sostituire Moretti è stata fatta una scelta sorprendente, quella di Alessandro Profumo che s’è semre occupato di banche e non ha mai avuto un’esperienza manageriale diretta in un’impresa come Leonardo.
• Che decisioni si sono prese relativamente alle altre aziende?
All’Enel sono stati confermati Francesco Starace (amministratore delegato) e Emma Marcegaglia (presidente), la coppia che era stata scelta dallo stesso Renzi tre anni fa. Idem all’Eni: riconfermati Patrizia Grieco alla presidenza e Claudio Descalzi nella posizione di amministratore delegato, nonostante il rischio di un rinvio a giudizio per una tangente da 1,9 miliardi pagata al governo della Nigeria. All’Enav, Roberto Scaramella, proveniente dal gruppo Ala, ha sostituito alla presidenza Ferdinando Falco Beccalli, mentre l’amministratore delegato Roberta Neri è stata confermata. Per completare lo schema bisogna adesso stabilire chi andrà al posto di Del Fante a Terna. Corre, per ora, il nome di Alberto Irace, che ora sta in Acea.
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