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 2011  ottobre 28 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Nitto Francesco Palma
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Anna Maria Bernini (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

La conclusione positiva del vertice di Bruxelles ha lasciato tre strascichi: i sindacati non vogliono sentir parlare di licenziamenti facili o di una riforma del mercato del lavoro non concordata, annunciano le barricate ancbe la Cisl, la Uil, la Ugl cioè le sigle che in passato si sono dimostrate più comprensive con Berlusconi (ce ne occupiamo qui a lato); c’è maretta anche nel Pdl e secondo l’Ansa, che ne cita il testo, sta per partire alla volta di Palazzo Grazioli un lettera sottoscritta da (forse) una quindicina di pdiellini che chiedono al Cav il famoso passo indietro; infine, il vertice europeo s’è concluso con certe decisioni sul debito greco e sulla ricapitalizzazione delle banche che il sistema creditizio, anche italiano, ha accolto con notevoli mal di pancia.

  • Cominciamo da questa lettera contro Berlusconi.
Non è propriamente contro. Nel testo che l’Ansa ha messo in rete ieri si legge che i firmatari, dopo aver riconosciuto al premier «i suoi grandi meriti politici», chiedono di poter continuare a sostenerlo. Per non finire su un binario morto – scrivono - è tempo di «rilanciare l’azione politica, allargare la maggioranza parlamentare alle forze che tradizionalmente hanno fatto parte della nostra coalizione e dare una svolta all’azione di governo […]». Ci sentiamo in dovere - si legge ancora - «con la lealtà e la sincerità che ti abbiamo sempre dimostrato, di rappresentarti il nostro critico convincimento sulla situazione politica dell’attuale maggioranza parlamentare che sostiene il tuo governo. Dobbiamo oggettivamente registrare che l’esiguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo governo di poter affrontare neanche l’ordinario svolgimento dei lavori parlamentari, e tanto meno, quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede», soprattutto dopo la lettera discussa mercoledì a Bruxelles dal premier. La coalizione di maggioranza «non ha alcuna realistica possibilità di vittoria nei prossimi appuntamenti elettorali […] Da parte nostra, la lealtà, il senso di disciplina e responsabilità che abbiamo finora dimostrato, sostenendo le iniziative del governo anche quando i provvedimenti non erano in sintonia con i nostri princìpi e i nostri programmi, non potrà da oggi essere più garantita in assenza di una forte discontinuità politica e di governo».

Vogliono allargare all’Udc.
Sì, il promotore dell’iniziativa è Beppe Pisanu, che aveva già chiesto a Berlusconi di fare un passo indietro. L’idea sarebbe quella di un esecutivo guidato magari dallo stesso Pisanu, con dentro Casini. Ma la Lega ha già fatto sapere che non ci starebbe, dunque bisognerebbe ingegnarsi con qualche altro apporto. Difficile. Berlusconi poi non intende fare nessun passo indietro, quindi i seguaci di Pisanu hanno una sola possibilità: buttare giù il governo in Parlamento. Ma per questo si deve aspettare un voto di fiducia e il Cav, a questo punto, con i voti di fiducia e le leggi troppo ad personam ci va piano.

• Problema delle banche.
I tedeschi pretendono che il Cor Tier 1 delle banche passi al 9%. Non si scervelli a interpretare questa formula: significa che gli azionisti delle banche devono mettere soldi nelle casse delle loro creature perché il debito greco è stato dimezzato e questo significa che chi ha titoli greci recupererà solo il 50% dell’investimento. Bisogna reggere il colpo. C’è poi un’altra decisione presa a Bruxelles che fa soffrire gli istituti di credit l’Europa vuole che le banche attribuiscano ai loro titoli i valori che avevano al 30 settembre. Non so se le è chiaro che cosa questo significa.

Mica tanto.
Se lei banca ha comprato delle azioni a 10 euro e queste azioni al 30 settembre valevano 3 euro, lei, secondo le indicazioni di Bruxelles, deve portare in bilancio una perdita di 7 euro. Quindi quando dovrà ricapitalizzare e mettere una quantità di denaro sufficiente a raggiungere il famoso 9% di patrimonializzazione, sarà costretto a tirar fuori più soldi. Nei bilanci spesso si fa finta di non sapere che certi titoli su cui abbiamo investito sono precipitati. Si spera in tempi migliori e si lasciano in pace gli azionisti. Adesso le banche hanno fatto uscire articoli sui giornali amici in cui si spiega che i soldi non ci sono, che in questo modo si restringerà il credito alle famiglie e alle imprese, dunque queste ricapitalizzazioni avranno un effetto ulteriormente depressivo…

E se gli azionisti non mettono i soldi?
Gli azionisti dovranno cedere quote delle loro proprietà allo Stato o, se lo Stato non ce la fa, all’Europa. C’è tempo fino a giugno dell’anno prossimo. Ne vedremo delle belle

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 28 ottobre 2011]
(leggi)

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