Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  ottobre 18 Giovedì calendario

James Coon cerca la musica distrutta dai nazisti

Per il terzo anno consecutivo sarà il direttore principale James Conlon ad inaugurare la Stagione di concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il programma proposto dalla bacchetta americana con nonni lucani, affianca la Sinfonia 34 in do maggiore KV 338 di Wolfgang Amadeus Mozart alla Sinfonia n. 1 in re maggiore,detta «Titano» di Gustav Mahler. 

Il suo trittico autunnale, maestro Conlon, all’Auditorium Rai si apre dunque nel segno di Mozart e Mahler?
«Due compositori che da sempre hanno avuto un ruolo determinante nella mia attività. Un Mozart che scrive la sua ultima sinfonia del ciclo composto a Salisburgo prima di trasferirsi a Vienna. Mentre il Mahler del “Titano” è un continuo riecheggiare di richiami alla natura, che s’incrociano con l’inquietudine struggente ed esasperata propria della modernità».
Dopo l’inaugurazione di domani sera, il «trittico conliano» propone per giovedì 25 ottobre, con replica la sera successiva, il Requiem di Giuseppe Verdi.
«Non è soltanto una struggente preghiera quella che Verdi ha scritto in memoria di Alessandro Manzoni: il Requiem è un viaggio nel mistero della morte che solo un genio come Verdi poteva lassciarci».
Con Verdi ha un rapporto di altissima frequentazione in tutti i teatri del mondo.
«Quest’anno toccherò quotata 500 delle opere di Verdi che ho diretto nella mia carriera. Un traguardo che mi emoziona, ma che mi rende anche orgoglioso della mia italianità, considerate le origini italiane delle mia famiglia».
Un Requiem che segue l’applauditissimo Don Carlo che ha appena diretto a Los Angeles
«All’Auditorium Toscanini ci sarà un cast di solisti di grande livello che affiancheranno l’Orchestra Rai e il coro del Teatro Regio di Parma».
Il «trittico» si conclude il 2 novembre con la Sirenetta di Alexander von Zemlinsky, autore austriaco oscurato dal nazismo. Come lo scoprì?
«Rientrando in albergo a Colonia, durante il mio periodo tedesco negli anni Novanta, accesi la radio che proponeva musica di questo autore: ne fui conquistato».
Zemlinsky è uno dei suoi cavalli di battaglia nella riscoperta di quegli autori che il regime nazista ha cercato di cancellare.
«Dopo il 1945, coloro che eseguivano, scrivevano o insegnavano musica classica lavoravano in una cultura segnata da omissioni. Questi non erano di loro creazione, ma facevano parte dell’eredità delle atrocità commesse dalla Germania nazista. Con la sua ideologia razzista e la soppressione sistematica in particolare, anche se non esclusivamente, di musicisti, artisti e scrittori ebrei, il Terzo Reich ha messo a tacere due generazioni di compositori e, con loro, un intero patrimonio musicale».
Un lavoro, maestro Conlon, di recupero della memoria storica e nello stesso tempo di un patrimonio musicale.
«Un dovere, quello della memoria, a cui nessuno di noi dovrebbe sottrarsi. Molti, che furono uccisi nei campi di concentramento, e altri, la cui libertà e produttività furono ridotte, erano destinati a essere dimenticati dopo la guerra. La loro musica sembrava essere passata con loro, persa in un silenzio infinito. Ho dato vita alla Fondazione Orel che da anni lavora per recuperare un patrimonio musicale importante».
Oltre alla Sirenetta di Zemlinsky il programma della serata proporrà la Nona di Sostakovic.
«La sinfonia doveva celebrare la vittoria di Stalin sul nazismo, ma il suo autore non scelse toni epici, tanto che molti dirigenti del partito comunista criticarono le scelte del compositore».
Due anni a Torino con l’Orchestra Rai.
«Un complesso formidabile dove il mio metodo di condivisione del lavoro è stato subito compreso. E mi pare che i risultati si vedano». 
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI