Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  settembre 05 Mercoledì calendario

Biografia di Gene Gnocchi

Gene Gnocchi (Eugenio Ghiozzi), nato a Fidenza (Parma) il 1° marzo 1955 (63 anni). Comico. Scrittore. Ex calciatore • Primo dei sei figli di una parrucchiera e di un sindacalista comunista (due femmine e quattro maschi, tra cui Carlo, conduttore radiofonico e inviato di Striscia la notizia con lo pseudonimo di Charlie Gnocchi). «Mio padre era ateo. Il giorno in cui i miei compagni facevano la cresima, io ero con lui al congresso della Cgil. Dei suoi figli, sono l’unico ad aver ricevuto il battesimo, per via di mia nonna, che mi portò in chiesa di nascosto» (a Enrica Brocardo) • Il primo amore fu il calcio. «Ho cominciato da giovanissimo. Giocavo nel Fidenza. Poi a diciassette anni ho avuto l’opportunità di fare due provini per il Milan e sono andati entrambi bene. Però, sfortunatamente, quell’anno è stato abolito il campionato riserve. Quindi per scelte dei procuratori – a me l’hanno spiegata così – sono finito all’Alessandria, in Serie C, giocando tra Primavera e Berretti. Arrivato a quel punto, devi decidere cosa è meglio per te. Un conto era giocare nella squadra riserve del Milan, un altro nell’Alessandria. Io ero il primo di sei fratelli, e così, anche se c’era stata un’altra offerta importante dal Montevarchi, mio padre mi ha fatto capire che era meglio che mi laureassi e che cercassi lavoro. Scelta difficile, anche lui stravedeva per me come calciatore, però ho seguito il suo consiglio» (a Gianluca Di Marzio). «L’ultimo campionato l’ho fatto col Busseto nel 1989. Nel frattempo ero diventato avvocato e avevo cominciato con la tv. […] La prima apparizione fu in un Lascia o raddoppia? con Lando Buzzanca. Poi Gaspare e Zuzzurro mi notarono durante una performance nella sala piccola dello Zelig di Milano: facevo quello che voleva imparare a toreare per corrispondenza. Mi proposero di fare Emilio. Fu la svolta» (a Vittorio Zincone). «Il successo in tv è arrivato con Scherzi a parte e Quelli che il calcio di Simona Ventura, che Gene ha affiancato anche alla conduzione del Festival di Sanremo nel 2004, insieme a Paola Cortellesi. E poi con la conduzione di Meteore, Striscia la notizia con Tullio Solenghi e Guida al campionato, fino agli anni più recenti, alla Domenica sportiva su Rai Due, da cui se ne è andato tra i veleni nell’agosto 2014, insieme a Paola Ferrari. […] Tra gli interpreti del film Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996) di Lina Wertmüller, e con Teo Teocoli della sit-com I vicini di casa, Gnocchi è stato protagonista anche di diversi spettacoli teatrali» (Mauretta Capuano). Negli ultimi anni, la partecipazione a Matrix (Canale 5), a Quinta colonna (Rete 4) e, da ultimo, a diMartedì (La7), per il quale cura la «copertina» iniziale. Grande rumore, a metà gennaio 2018, per una battuta infelice proferita a diMartedì: ironie sul maiale avvistato a Roma, presso un cassonetto del quartiere Romanina («La Meloni continua a pubblicare foto e video di questo maiale in giro per Roma. Allora, deve essere il suo maiale che le è scappato: diamole una mano a ritrovare il maiale. È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci, ha un anno e mezzo, è molto vispa, potrebbe essere anche candidata in un collegio del Nord»), poi approssimativamente decontestualizzata e riassunta («Gene Gnocchi: il maiale di Roma si chiama Claretta Petacci»), e quindi usata come motivo di polemiche e persino di insulti e di minacce da parte di alcune organizzazioni di estrema destra • Tra gli ultimi successi teatrali, La vita condominiale di Johnny Depp (scritto dallo stesso Gnocchi insieme a Ugo Cornia e Simone Bedetti) e Il procacciatore (scritto con Bedetti). Da segnalare anche la lunga collaborazione con la Gazzetta dello Sport, con la rubrica quotidiana Il rompipallone, e la produzione libraria, che conta una dozzina di titoli discretamente recensiti, tra cui L’invenzione del balcone e Cosa fare a Faenza quando sei morto, entrambi editi da Bompiani • La sua carriera calcistica da professionista riprese, a 52 anni, nel marzo 2007, quando il Parma, raccogliendo l’appello con cui Gnocchi aveva chiesto di giocare almeno una volta in serie A, gli stipulò un contratto bimestrale, senza però poi farlo effettivamente esordire, per via della crisi in cui era precipitata la squadra. Lo stesso copione si ripeté l’anno successivo ancora con il Parma, e nel 2009 con il Genoa. Altre passioni quella per la musica, coltivata soprattutto da ragazzo («Io facevo il cantante in un gruppo demenziale, e lì mi sono accorto che facevano più ridere le spiegazioni prima delle canzoni che le canzoni stesse»), e quella per la poesia, nata dall’amicizia con Luciano Erba (1922-2010) • Sposato da sempre con una sua ex compagna di scuola (conosciuta in terza media e baciata per la prima volta in quarta ginnasio), tre figli • «Dà il suo meglio allorché riesce a mischiare il sacro e il profano, il crudo e il cotto, l’alto e il basso. […] Gnocchi è un personaggio articolato: colto, informato, curioso di calcio e rock’n’roll, attento alla fenomenologia culturale, capace di fare satira su libri e premi letterari. […] Quando è al meglio, dietro quel volto serissimo, Gene incenerisce velleità politiche e demenze letterarie, trombonismi culturali e loffiaggini pubbliche» (Edmondo Berselli) • «Mi piace cantare, canto discretamente, ma non bene. Mi piacciono la televisione, il calcio, i libri, il teatro. Faccio tante cose male, perché assaporo tutto, sono curioso di tutto. È che non mi interessa proprio specializzarmi e diventare bravissimo in una cosa. Sono un teorico di questa filosofia: piuttosto che fare una cosa bene, meglio farne tante male» (a Raffaella Silipo).