Corriere della Sera, 9 agosto 2018
Assad pubblica la foto con la moglie Asma in cura per un tumore al seno
GERUSALEMME In maglietta bianca a maniche corte, l’ago della flebo che le entra nell’avambraccio, il marito al suo fianco come lei in questi anni di guerra e repressione è rimasta al suo. La foto è stata pubblicata dalla presidenza siriana, l’ospedale non viene nominato, la malattia sì: ad Asma Assad – che domenica compie 43 anni – è stato diagnosticato un cancro al seno, allo stadio iniziale, l’immagine mostra le prime terapie.
Il clan che ha fatto della segretezza la strategia per conservare il potere da quarantasette anni sembra questa volta aver scelto la trasparenza. Per mesi il capo della dinastia Hafez è apparso smagrito senza che venissero date notizie sul suo stato di salute fino alla morte nel 2000. È allora che il successore Bashar ha sposato Asma, lei lo conosce da quando ha dieci anni, lui ne ha altrettanti di più.
In un altro scatto diffuso ieri la donna appare con un computer portatile e un fascio di documenti. La foto è accompagnata dalle parole: «Io appartengo al popolo siriano che ha insegnato al mondo la fermezza, la forza e la resistenza nell’affrontare le difficoltà. La mia determinazione deriva dalla vostra in tutti questi anni passati».
Gli anni passati sono ormai sette e mezzo dalle prime manifestazioni pacifiche nel marzo del 2011 per chiedere riforme, i morti sono diventati almeno cinquecentomila, le Nazioni Unite hanno smesso di contarli. Proprio in quei mesi la rivista Vogue dedica un profilo-intervista ad Asma – nata e cresciuta a Londra, ha lavorato per Jp Morgan, i genitori sono originari di Homs —, la definisce la «rosa del deserto». Allora qualcuno ancora spera che la first lady possa premere sul marito, fermare o almeno ammorbidire la repressione, il regime la usa per «un’offensiva del fascino» che dovrebbe convincere i diplomatici occidentali.
La passione per i tacchi a stiletto di Christian Louboutin la accosta di più a Imelda Marcos che a una leader illuminata. La collezione di scarpe non si ferma neppure mentre la Siria sprofonda nel caos e nell’orrore. Asma viene colpita dalle sanzioni come il resto della dittatura, non può viaggiare in Europa: così escogita un sistema – rivelano alcune email apparse in quel periodo – per farsi recapitare mobili di lusso, vestiti, gioielli. E avverte le amiche dei nuovi arrivi da condividere nella Damasco delle razioni alimentari.