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 2018  agosto 09 Giovedì calendario

Un generale della Finanza a capo dell’Agenzia delle Entrate

Sulle agenzie fiscali il governo attua in pieno lo spoils system e azzera i vertici nominati dalla precedente maggioranza politica. Alla guida delle Entrate al posto di Ernesto Maria Ruffini arriva un generale di divisione della Guardia di Finanza, Antonino Maggiore, attualmente comandante regionale del Veneto: l’avvicendamento era in parte prevedibile ma nella forma prescelta appare particolarmente drastico. Alle Dogane invece Giovanni Kessler, magistrato ed ex parlamentare in carica da meno di un anno, viene sostituito da Benedetto Mineo, che era stato già ai vertici di Equitalia (quando era ancora una struttura a sé stante) proprio prima dell’avvento di Ruffini. Infine l’Agenzia del Demanio sarà diretta dal prefetto Riccardo Carpino che prende il posto di Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza molto vicino a Matteo Renzi che era stato nominato nel 2014. Reggi ha fatto sapere ieri sera di aver appreso da Twitter della decisione del Consiglio dei ministri.

CAMBIO RADICALE
L’avvicendamento più importante è quello che riguarda l’Agenzia delle Entrate. La scelta di un militare della Guardia di Finanza (presentato dal vice presidente del Consiglio Di Maio come «nemico dei grandi evasori») indica probabilmente una volontà di gestione più diretta della macchina fiscale da parte del governo. La strategia anti-evasione della maggioranza giallo-verde si basa da una parte sulla pace fiscale – di fatto una generosa sanatoria anche se riservata ai contribuenti in difficoltà – dall’altra sulla politica del pugno di ferro che comprende l’antico messaggio delle manette agli evasori. Il generale Maggiore sarà chiamato ad attuare tutto ciò.
Nato a Cormons nel 1960, ha frequentato l’Accademia del Corpo dal 1979 al 1983 e il Corso Superiore di Polizia Tributaria negli anni 1993-1995. Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria, ha conseguito il diploma di Master in diritto tributario. Nel corso della carriera ha ricoperto numerosi incarichi di comando, tra cui alle sedi di Cuneo, Palermo, Lecce, Varese, Genova e Torino. È stato promosso generale di Divisione nel luglio 2014 e ha guidato le strutture di Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

I RISULTATI
Per Ruffini l’uscita arriva al termine di un periodo di lavoro intenso nell’amministrazione finanziaria, prima alla guida di Equitalia poi dell’Agenzia delle Entrate che sotto la sua regia (e per volontà del governo Renzi) ha assorbito in sé anche la società incaricata della riscossione. Ruffini ha gestito tra l’altro due operazioni di rottamazione delle cartelle e si è impegnato in particolare per la modernizzazione della struttura fiscale, con un occhio particolare alle esigenze del contribuente maturato anche nella sua precedente professione di avvocato tributarista. Alle Entrate ha completato il passaggio alla dichiarazione precompilata che era stato avviato da Rossella Orlandi e recentemente ha portato a termine una profonda riorganizzazione dell’Agenzia. La nuova struttura organizzativa prevede tra l’altro il dimezzamento del numero di dirigenti.