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 2018  luglio 20 Venerdì calendario

Noi, nuovi portinai al tempo di Amazon

Custodi, portinai, portieri. Nell’età degli acquisti online e di Amazon, dopo decenni di assenza dai condomini, fanno di nuovo il loro ingresso nei palazzi, eleganti e non, dove fino agli anni Settanta erano il fiore all’occhiello. Il mestiere – celebrato nei romanzi di George Simenon – che sembrava un po’ in crisi nelle grandi città, torna di moda anche per la richiesta di sicurezza degli inquilini e l’aumento delle spese sul web. Un valore aggiunto per l’immobile e un riferimento per il quartiere. Un guardiano sul territorio, con compiti molteplici: un presidio per gli anziani, capace di coltivare i rapporti umani che le macchine non possono sostituire, e una persona dedicata a svolgere alcuni servizi come la ricezione di pacchi, in aumento continuo nell’era dell’e-commerce.
Luogo sicuroA interpretare queste richieste sono state anche le fondatrici di Portineria 14, locale aperto nell’aprile del 2016 a Milano, in via Troilo, nel cuore di Porta Ticinese. Non un semplice bar, ma uno spazio con due vetrine sulla strada, dove è possibile farsi recapitare acquisti online e spesa, lasciare chiavi o altri oggetti che qualcuno deve passare a ritirare e, anche, lasciare in consegna il cane (per qualche minuto). Partendo dal modello delle social street e da un’analoga esperienza parigina, Francesca Laudisi, Federica Torri ed Emanuela Frau, le tre socie, hanno deciso di «regalare al quartiere un luogo sicuro dove c’è chi si occupa di piccole e grandi emergenze quotidiane: un bar dove prendere l’aperitivo, e trovare un servizio di portineria gratuito dalle 11 a mezzanotte durante la settimana, con la sola chiusura del martedì». Un esempio? «Chi è sprovvisto di portineria in casa, può farsi recapitare i propri pacchetti di Amazon o di altri operatori qui, senza preoccuparsi del ritiro e degli orari della consegna». Un ambiente casalingo, «dove c’è un angolo con alcune caselle per custodire i propri oggetti, e dove forniamo nominativi di giardinieri, idraulici, imbianchini e artigiani, che non è sempre facile reperire». La tecnologia ha aumentato le distanze tra le persone che, anche nello stesso palazzo, non sempre si conoscono: «Si è persa la capacità di dialogo, ma siamo convinte che con garbo è più facile di quanto sembri conquistare la fiducia del prossimo», spiegano. «Siamo tutti di corsa, ma ci piace pensare che chi arriva sa quando entra, non quando esce».
Banco alimentareUn ruolo sociale che ha trovato forma il giovedì mattina con la creazione di una sorta di «banco alimentare»: su un tavolo all’ingresso del bar, vengono sistemati dagli abitanti del quartiere beni come pasta, pelati e scatolame. «Chiunque si trovi in difficoltà può venire a ritirare quanto serve, anche per altre persone, togliendole dall’imbarazzo di farsi riconoscere e di dover chiedere». Non è necessario presentarsi con documenti che comprovino lo stato di necessità: spesso ci domandano “ma se qualcuno se ne approfitta?”. La risposta è sempre la stessa: sarà un problema della coscienza di ciascuno. Ingenue? Può essere». Insomma, chi entra in questa portineria da cliente ne esce da amico. Perché, oltre al «puntare sulla gentilezza nei modi, il trucco del successo è considerare Portineria 14 una seconda casa».