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 2018  luglio 17 Martedì calendario

Ronaldo a Torino: fallisce lo sciopero contro di lui. Fini rischia trent’anni. Falliscono Bari e Cesena

Ronaldo: «Lascerò un segno nella storia della Juventus»
A Torino è stata la giornata delle visite mediche e della presentazione ufficiale di Cristiano Ronaldo. Accanto al direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, davanti a duecento giornalisti e trenta televisioni collegate da tutto il mondo, il calciatore portoghese s’è presentato così: «È stata una decisione facile. La Juventus è una delle migliori società al mondo. È una decisione che ho preso da tempo, avrei potuto giocarci già molto tempo fa. È un passo importante per la mia carriera, il miglior club italiano, un grande presidente, un grande allenatore». E poi: «È una sfida grandissima per la mia carriera: i giocatori della mia età, con tutto il rispetto, vanno in altri Paesi, in Qatar, in Cina. Io invece sono differente da tutti gli altri che a 33 anni pensano che la carriera sia finita. Non sono qui in ferie ma per lasciare un segno nella storia della Juventus». La maglia, come ovvio, sarà la numero 7, già indossata dal figlio maggiore di Ronaldo durante la conferenza stampa. Gli allenamenti con la squadra cominceranno il 30 luglio.

Sciopero anti-Ronaldo, aderiscono 5 su 1.700
Allo sciopero anti-Ronaldo indetto nello stabilimento Fca di Melfi hanno aderito 5 operai su 1.700, lo 0,3% della forza lavoro. L’agitazione era stata proclamata dal sindacato autonomo Si Cobas e da un gruppo di ex operai licenziati per aver inscenato un’impiccagione davanti ai cancelli della fabbrica con un manichino raffigurante Marchionne. «Per Ronaldo 400 milioni, agli operai solo calci nei coglioni» era lo slogan sul manifesto con il quale era stata annunciata l’astensione dal lavoro.

Fini e i Tulliani rinviati a giudizio per riciclaggio
Gianfranco Fini è stato rinviato a giudizio per riciclaggio. L’ha deciso il gup di Roma, che ha mandato a processo anche la compagna di Fini, Elisabetta Tulliani, il padre e il fratello di quest’ultima, Sergio e Giancarlo Tulliani, e il “re delle slot” Francesco Corallo. Il processo è stato fissato per il 30 novembre davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma. Si tratta dell’inchiesta sulle presunte irregolarità che caratterizzarono una serie di operazioni finanziarie a cominciare da quella legata all’appartamento di Montecarlo (che una contessa aveva lasciato in eredità ad An) che Tulliani junior acquistò, attraverso la creazione di due società off-shore, la Printemps e la Timara, spendendo poco più di 300mila euro nel 2008 quando la rivendita dell’immobile nel 2015 fruttò un milione e 360mila dollari.
Secondo Il Giornale l’ex presidente della Camera rischia una condanna a trent’anni di reclusione.

Chievo e Parma rischiano la Serie A. Falliti Cesena e Bari
Il Chievo, accusato di plusvalenze fittizie, e il Parma, a giudizio per tentato illecito sportivo, rischiano di precipitare dalla serie A alla serie B. Secondo fonti dell’Ansa, dalla Procura della Figc sono in arrivo oggi al tribunale federale nazionale richieste pesanti in termini di penalizzazione, «afflittive» ovvero da applicare sulla stagione appena conclusa. Intanto ieri Bari e Cesena hanno detto addio alla Serie B. Dopo 78 anni di storia, il club romagnolo è fallito a causa di 73 milioni di debiti. Il club pugliese non è riuscito invece a ricapitalizzare in tempo, essendosi ritirata la cordata anglo-italiana guidata da Andrea Radrizzani, proprietario del Leeds United. Così, dopo 110 anni, l’Fc Bari è sparito dal calcio professionistico.