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 2018  giugno 13 Mercoledì calendario

La ruspa e la brioche

Monsieur Macron, come si dice «faccia tosta» in francese? La sua illuminata nazione, da tempo più brava nell’esportare formaggi che diplomatici, ha trasformato la Libia in una rampa di lancio per disperati. La sua civilissima polizia ha invaso la stazione ferroviaria di Bardonecchia come se fosse il suo personale «pissoir» per maramaldeggiare su un ragazzo di colore che aveva il torto di avere i documenti in regola. Il suo umanissimo governo ha respinto al confine di Ventimiglia un’africana incinta e malata terminale di cancro. I vostri sensibili porti si ostinano a rimanere sigillati sull’esempio, fino all’altro ieri, di quelli spagnoli: l’icona della sinistra alle vongole, il dimenticabile Zapatero, aveva l’abitudine di accogliere con le armi i migranti in cerca di approdo. 
Converrà, monsieur Macron, che un curriculum simile non le consente di dare lezioni di bon ton a nessuno, tantomeno di definire «cinico e irresponsabile» chi ha il torto di fare a brutto muso le stesse cose che lei fa a volto disteso. Che l’Italia salvinizzata sia «vomitevole» potremo al limite dirlo noi. Non il suo portavoce, che all’epoca dei fatti di Bardonecchia e Ventimiglia era stranamente afono. Se proprio desidera salvarci dai Salvini, convinca la classe dirigente europea a cambiare le politiche economiche che hanno contribuito a impoverire e spaventare quel ceto piccolo-borghese la cui crisi è all’origine di tutte le svolte reazionarie della storia, questa compresa.