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 2018  giugno 12 Martedì calendario

A Maranello debutta l’auto made in Italy a energia solare

È una quattro posti che fa i 110 chilometri all’ora e consuma come tre phon. È Emilia4, la prima auto elettrica solare hi-tech 100% made in Italy a quattro posti, presentata ieri nel tempio dei motori, il museo Ferrari di Maranello. Progettata e costruita dall’Alma Mater assieme al team di “Onda Solare” e alla collaborazione di Scm Group, il gruppo riminese di macchine industriali per lavorare vetro, legno, plastica, metalli e compositi (700 milioni di fatturato e 3.600 dipendenti) nel ruolo di partner tecnologico e sponsor. «Abbiamo appoggiata a terra Emilia4 per la prima volta ieri (due giorni fa per chi legge, ndr), ora la presentiamo ufficialmente al mercato, ma il vero test di prova sarà l’American solar challenge», spiega il ricercatore dell’Alma Mater Cristiano Fragassa, coordinatore del progetto, riferendosi alla super gara a suon di raggi solari che dal 14 al 22 luglio vedrà gareggiare il prototipo green emiliano – unico concorrente europeo – contro 32 squadre universitarie internazionali (tra cui 29 americane come Mit, Berkeley e Georgia Tech), in mezzo alle montagne rocciose. Lungo un percorso di quasi 3.500 chilometri dal Nebraska all’Oregon per ripercorrere l’Oregon trail, una delle più antiche strade di migrazione via terra nel continente nordamericano.
Lunga poco più di 4,6 metri, larga 1,8 e alta 1,2, Emilia4 è una “goccia” aerodinamica squadrata di carbonio coperta da 5 metri quadrati di pannelli fotovoltaici per 362 celle di silicio, con una potenzia nominale di 1.200 W, con due motori sulle ruote posteriori e un peso a vuoto di 230 kg (batterie al litio incluse), in grado di trasportare altri 360 kg (4 persone e 2 bagagli) e che a una velocità media di crociera di 50-60 km potrebbe viaggiare virtualmente all’infinito, anche se si calcola un’autonomia di oltre 600 km senza luce solare, record per la mobilità green. «Dietro a questo veicolo all’avanguardia ci sono due anni di lavoro, cui abbiamo partecipato realizzando gli stampi delle scocche in carbonio, coinvolgendo i nostri 40 ricercatori e il nostro centro CMS Advanced Materials, eccellenza mondiale nella lavorazione di compositi e alluminio per automotive e aerospaziale, le cui tecnologie sono oggi utilizzate da brand come FCA, Toyota, Tesla, BMW, Jaguar, Land Rover», precisa Gian Luca Fariselli, direttore Comunicazione di Scm Group.
In realtà dietro a Emilia 4 c’è una storia (e un sogno) che inizia a Castel San Pietro a inizio anni Duemila, da un’associazione di appassionati di corse, che ha nel tempo coagulato attorno al progetto di un veicolo solare (Emilia1 era una bici a tre ruote a pedala assistita, diventata auto solare a tre ruote nel 2007 con Emilia2 e un quadriciclo monoposto da competizione con Emilia3) sia microdonazioni di cittadini e imprese sia, negli ultimi due anni, forze e risorse del sistema accademico bolognese, del centro di supercalcolo interuniversitario Cineca e della Regione Emilia-Romagna, che ha stanziato un milione di euro di cofinanziamento attraverso il Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2014-2020. «Difficile quantificare quanto valga Emilia4, solo di costo vivo, di pezzi acquistati abbiamo speso 300mila euro – conclude Fragassa – ma la stima del valore di mercato di un prototipo commissionato da zero si avvicinerebbe ai 2 milioni di euro. Che è il valore di una vettura simile costruita per un emiro di Abu Dhabi».
Sarà la sfida dell’Oregon Trail a confermare la bontà del progetto e l’efficienza della vettura, per arrivare poi all’omologazione su strada.