Corriere della Sera, 23 maggio 2018
Racconti sull’obesità in tv
Sembrano racconti letterari sull’obesità. Nuovi capitoli su Nero Wolfe («Un pachiderma la cui genialità è pari solamente all’appetito e alla pigrizia»), su Pantagruel e Gargantua o su Falstaff. Sembrano battute di Homer Simpson, tipo «Per tutta la vita sono stato un uomo obeso intrappolato nel corpo di un uomo grasso».
E invece i nostri protagonisti si chiamano Pasquale (312 kg), Giovanni (277 kg), Raffaele (256 kg), Maria Elena (252 kg), Costanza (248 kg) e Rosarita (242 kg). Hanno tutti lo stesso problema: sono obesi, la loro vita è al limite. Com’è possibile tornare «normali»? Nessun problema, ci pensa la televisione. Uno dei programmi più coinvolgenti è di certo «La clinica per rinascere. Obesity Center» (Real Time, lunedì, ore 21.10; ora anche su Dplay). Siamo a Caserta nella clinica del dott. Cristiano Giardiello: alcune persone, diciamo così, in sovrappeso raccontano la loro storia davanti alle telecamere.
Scorre la loro vita di tavole imbandite, di junk food consumato di rabbia, di reclusione, di assenza di rapporti sociali, di speranze. Il genere makeover si trasforma in narrazione antropologica, come se l’obesità fosse uno stato mentale, una sorta di malattia generata dalla delusione. Vite vissute, vite mangiate. Ma ecco l’Obesity Center! Ecco il miracolo! La parte più divertente è quella recitata dal dott. Giardiello, un grande interventista («ti faccio firmare il consenso») e dalle sue assistenti, la psicologa Filomena Cesaro e la dietista Rita Schiano di Cola. Davanti alle montagne di grasso, Gardiello non si scompone: per lui tutto è percorso (dai 252 kg bisogna scendere ai 152, cento in meno e siamo a posto). La psicologa deve rassicurare, la dietista incanalare, ma guai a farsi venire dubbi. Giardiello vuole operare: l’operazione è presentata come una rinascita, una seconda vita! Il programma è prodotto da Endemol Shine Italy con Pesci Combattenti.