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 2018  maggio 22 Martedì calendario

Le scarpette rosse di Ferragamo

Il primo pensiero va a un paio di scarpette rosse, le più famose della storia del cinema. Quelle, magiche e immaginifiche, di Dorothy nel «Mago di Oz». Ma stavolta non importa battere tre volte i tacchi per volare «in un batter d’occhio» in qualsiasi parte del mondo. Basta solo un passo per superare la soglia del museo Ferragamo, custodito nelle sale del Palazzo Spini Ferroni, la dimora medievale di via de’ Tornabuoni a Firenze sede della maison, per avere la sensazione di essere sul set cinematografico degli studios di Hollywood dei formidabili anni Venti. Le scarpe? Ci sono, eccome, magiche nella loro novità e bellezza estetica, capaci di stregare anch’esse i divi della celluloide per poi riverberarsi sul grande pubblico. La nuova mostra «Italia a Hollywood» (da venerdì 25 maggio al 10 marzo del 2019) a cura di Giuliana Muscio e Stefania Ricci, apre ai visitatori un nuovo orizzonte del vissuto americano di Salvatore Ferragamo, gli anni trascorsi (a partire dal 1915) in California vivendo il mito di Hollywood.
«Mi sembra di intravedere un parallelo tra l’industria cinematografica e la mia attività – scriveva Ferragamo nella sua autobiografia – … quando le major superavano la fase iniziale per ingrandirsi e crescere, il mio negozio seguiva la stessa traiettoria». «Italia Hollywood» ha una scenografia full immersion che, grazie all’allestimento scenografico di Maurizio Balò, regala ai visitatori sensazioni forti. Così sembra quasi di incontrarle le stelle italiane che ai tempi illuminavano l’America: da Rodolfo Valentino a Lina Cavalieri, da Tina Modotti a Frank Puglia. E naturalmente lui la «Voce» (in italiano): Enrico Caruso. Tutti personaggi che Salvatore Ferragamo incontrò, conobbe, frequentò e sorprese con le sue creazioni.
Nelle otto sale della mostra, spezzoni di film, fotografie, abiti, oggetti, raffigurazioni artistiche, opere d’arte, musica, rappresentano la gloria dell’arte italiana in tutte le sue rappresentazioni. «Gli anni trascorsi da Ferragamo in California, tra Santa Barbara e Hollywood – spiega Stefania Ricci – rappresentano un mondo, ai più sconosciuto, di grande fermento culturale e artistico che vede protagonisti quegli immigrati italiani sbarcati negli Stati Uniti non per trovare un lavoro ma per allargare e potenziare con successo la loro attività». Saranno loro a cambiare la percezione degli italiani e a facilitare l’affermazione del loro estro elegante e colto ma anche arricchito dalla straordinaria gestualità e dalla versatilità della commedia dell’arte. La mostra si apre (sala 1) con un dipinto dell’Ottocento di Raffaele Gambogi che rappresenta una famiglia in attesa su una banchina di un porto pronta alla grande traversata verso le Americhe e si chiude con la descrizione per documenti e immagini di Salvatore Ferragamo in California e del negozio che l’artigiano italiano aprì a Hollywood nel 1923. Tra questo percorso si attraversano sale dedicate ai film italiani a Hollywood (tra tutti Romola, Ben Hur, Cabiria), al fascino italico, al mito delle maestranze degli artigiani e dei musicisti italiani. Infine, la mostra successiva avrà per titolo Sustainable Thinking e si ispirerà al concetto di sostenibilità, uno dei cardini dell’azienda Salvatore Ferragamo.